May 14, 2025

Tra le tante curiosità del primo consiglio comunale dell’Amministrazione Carluccio, la maggiore riguardava la tenuta di una maggioranza che ha cominciato a scricchiolare già qualche giorno dopo il ballottaggio.

Ci si chiedeva se le tensioni culminate con le aperte critiche di Carmelo Palazzo, leader di Impegno Sociale (la lista di maggioranza più votata), avrebbero prodotto degli strascichi in Consiglio oppure se, la tenuta della coalizione vincente, sarebbe stata assicurata dalla scelta di Marika Rollo e Lino Luperti di uscire da Impegno Sociale e costituire un gruppo indipendente (con Ribezzi, anch’egli in aperta critica con il movimento sotto le cui insegne si era candidato).

 

Alla fine dei conti, la maggioranza ha portato a casa tutto ciò che si era prefissato (compresa la votazione dell’inelegibilità di Gianluca Quarta) ma i numeri hanno attestato l’esistenza di più di qualche problema che – pare quasi assodato – avrà ripercussioni in futuro.

 

Facciamo un po’ di conti. Dai dati definitivi della Commissione Elettorale, la maggioranza avrebbe al suo attivo 21 voti (20 consiglieri più il Sindaco), mentre l’opposizione può contare su appena 12 consiglieri.

Le votazioni odierne hanno invece detto tutt’altro.

L’ineleggibilità di Quarta è stata votata da 16 consiglieri (contro 12). La presidenza del Consiglio a Pietro Guadalupi è arrivata con 17 voti a favore. Flores, il nome su cui si era compattata l’opposizione, ha raggiunto 11 voti (uno in più dei 10 attesi), con il M5S che ha votato Alparone e i due di Impegno Sociale (Palazzo era assente giustificato) che si sono astenuti.

Ma quel che ha fatto riflettere è stato il risultato della votazione sulle linee programmatiche del Sindaco, una sorta di voto di fiducia. Hanno votato a favore appena 15 consiglieri (compreso la stessa Carluccio) mentre il gruppo dei “Coerenti per Brindisi” ha abbandonato l’aula, volendo offrire, con i fatti, la dimostrazione che senza il loro apporto, la maggioranza non è più tale.

 

Le opposizioni non hanno tardato a far sentire la propria voce.
Commentando l’accaduto Mauro D’Attis (FI) ha scritto: “Le linee programmatiche della Sindaco Carluccio passano con soli 15 voti (compreso quello della Carluccio stessa). Quindi la maggioranza perde già 6 voti! E siamo solo all’inizio
Riccardo Rossi (BBC) ha rincarato la dose: “La maggioranza è già in affanno, si apre subito la stagione delle richieste e lotte per le poltrone.
L’esito del primo consiglio comunale è chiaro. Viene eletto il presidente del consiglio con soli 17 voti, oltre le astensioni del gruppo di Impegno Sociale un consigliere di maggioranza approfittando del voto segreto ha votato con le opposizioni.
E addirittura la relazione del Sindaco, una specie di voto di fiducia, viene approvata con soli 15 voti vista l’assenza dell’intero gruppo dei ” coerenti per brindisi” .
La Sindaca non ha i numeri e sarà sotto scacco dei consiglieri che faranno pesare il loro voto in cambio di assessorati e partecipate.
Insomma siamo al Consales 2″
 

Nando Marino, raggiunto telefonicamente, ha dichiarato che “noi siamo pronti ad un’opposizione dura ma costruttiva, nel vero interesse della città. Però oggi la maggioranza ha confermato quello che avevamo detto in campagna elettorale, ossia che rappresenta soltanto un coacervo di interessi personali che non mancheranno di mettere sotto scacco un Sindaco troppo debole. E siamo solo all’inizio“.

 

Anche Stefano Alparone (M5S) va giù duro. “Oggi si sono viste le vere linee programmatiche della coalizione Carluccio. La linea è quella della vecchia politica, con consiglieri che si mettono insieme per ottenere un risultato elettorale e poi, una volta eletti, battono cassa. Insomma i numeri si otterranno volta per volta a seconda di quale mal di pancia si decide di accontentare.

Oggi non abbiamo scoperto nulla. La maggioranza non è che un poltronificio, un minestrone di persone pronte a perseguire l’interesse personale o del loro gruppo ma mai quello dei cittadini e della città di Brindisi“.

 

Per Antonio Elefante (PD) Come volevasi dimostrare il fritto misto che si è messo insieme per vincere le elezioni ha buttato la maschera e si è rivelato per ciò che è. Lo abbiamo sempre detto che era una maggioranza numerica e non politica. Oggi hanno dimostrato di non essere neanche maggioranza numerica“.

 

 

 

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