Con la delibera di Giunta del 4 novembre l’amministrazione Carluccio ha approvato un piano di stabilizzazione per soli 22 lavoratori socialmente utili sui 79 che da circa venti anni prestano servizio presso il Comune di Brindisi.
Giuseppe Cellie e Riccardo Rossi, per Brindisi Bene Comune – Sinistra per Brindisi, non ci stanno.
“Una delibera che sconfessa il precedente piano di stabilizzazione definito nel periodo del Commissario Castelli che prevedeva nel triennio 2016-18 la stabilizzazione di tutti gli LSU.
Ricordiamo a tutti che in seguito alle nuove norme è previsto che ogni comune predisponga un piano di stabilizzazione con la Regione Puglia che mette a disposizione 3000 euro per ogni LSU stabilizzato con contratto a tempo indeterminato a tempo parziale. Inoltre vi è una precisa indicazione della Corte dei Conti che stabilisce che al di fuori dei piani di stabilizzazione non è possibile proseguire il rapporto tra Comune e LSU
Continuano i due esponenti di BBC: “Dunque la scelta del Sindaco Carluccio e della sua Giunta è gravissima, perché nei fatti impedirà a oltre 50 lavoratori LSU di ottenere un assunzione a tempo indeterminato attesa da oltre 20 anni e quindi di ottenere il pagamento dei contributi per raggiungere una piccola pensione.
Inoltre questi lavoratori non ricompresi nelle procedure di stabilizzazione sono a rischio di interruzione del rapporto e quindi di perdere i quasi 500 euro al mese che percepiscono dall’Inps.
Non possiamo pensare che quest’amministrazione sia così cinica dal voler risparmiare sui contributi necessari per sostenere il piano di stabilizzazione aprendo una vera e propria guerra tra poveri tra coloro che verranno stabilizzati i 22 e coloro che verranno con tutta probabilità licenziati”.
Per questi motivi Rossi e Cellie chiedono “di ritirare la delibera 142 con il piano di stabilizzazione e se ciò non verrà fatto depositeremo presto una mozione, da discutere in consiglio comunale, per il ritiro della stessa e per definire un piano di stabilizzazione per tutti gli LSU”.
Analoga richiesta arriva anche dal Partito Democratico di Brindisi.
Scrive il Consigliere Antonio Elefante: “chiediamo all’Amministrazione Comunale, il perché su una platea di 79 Lavoratori Socialmente Utili, solo 22 di questi saranno stabilizzati, e vogliamo sapere su quali “parametri magici” si è deciso di individuare quei lavoratori.”
La delibera n°142 adottata dall’attuale amministrazione e riguardante i rapporti tra LSU e Comune di Brindisi, va a smentire o meglio stravolgere quello che era il precedente piano di stabilizzazione stabilito dal Commissario Castelli ed in accordo con i sindacati, il quale prevedeva la stabilizzazione di tutte e 79 le unità di LSU nel triennio 2015-2018.
Tenuto conto che, la Regione Puglia, ha approvato il piano 2016-2018 per la stabilizzazione dei Lavoratori Socialmente Utili, che prevede finanziamenti per il triennio in favore dei Comuni che assumono gli LSU a tempo indeterminato full time/part time, incentivi per i lavoratori cui manchi un anno al pensionamento e incentivi per le imprese aggiudicatarie di gare e appalti comunali di opere e servizi che intendono assumere LSU.
Visti anche i finanziamenti stanziati dal Governo per il settore in questione, quelli regionali e la quota parte di risorse del Comune di Brindisi, ci chiediamo come mai pur essendoci risorse per risolvere totalmente la questione degli LSU, il Comune abbia adottato una soluzione che non tiene conto della totalità dei lavoratori.
Per questo – conclude Elefante – il Partito Democratico, chiede la riformulazione della delibera n°142, in maniera tale da ottenere una stabilizzazione totale e non parziale di tutti i lavoratori.
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