March 7, 2025

Auguri alla Radio italiana! Il 6 ottobre 2024, il mezzo di comunicazione più amato compie un secolo di storia. Cento anni di parole e suoni in cui è stata uno dei principali veicoli della cultura italiana.

Il primo annuncio radiofonico fu di Ines Vivian Donarelli da uno studio situato in un modesto appartamento del rione Prati a Roma. Nel gennaio del 1925 nasce il settimanale radiofonico il “Radorario”, mentre nel 1926 entrarono in funzione le nuove stazioni di Napoli e Milano. Nel 1930 furono inaugurate le stazioni radio di Bolzano, Genova e Torino.

Nel 1933 la radio venne diffusa nelle scuole italiane e permise agli studenti di approfondire la conoscenza della lingua italiana.

Nel 1951 venne trasmessa in diretta radiofonica la prima edizione del Festival della canzone italiana. Gli anni ’50 rappresentarono uno dei periodi migliori della radio. Molte furono le trasmissioni di successo con diversi giochi a premi la cui conduzione era affidata a dei giovanissimi Mike Buongiorno, Lelio Luttazzi e Corrado.

Nel 1959 nasce “Tutto il calcio minuto per minuto”, una delle trasmissioni sportive più longeve e seguite dagli sportivi italiani. Negli anni ’60, la celebre coppia Renzo Arbore e Gianni Boncompagni cambiò il linguaggio radiofonico con “Bandiera Gialla”, “Per voi giovani” e “Alto gradimento”, trasmissioni irripetibili per stile e contenuti, rivolte soprattutto al pubblico più giovane. In Italia, fino al 1974, i privati non potevano aprire una stazione radio.

Nei primi anni ’70 le prime radio pirata iniziarono a trasmettere in FM. Nel 1976 il monopolio della Rai venne infranto dalla sentenza della Corte Costituzionale che affermò la legittimità delle radio libere. Esse nascono con l’intento di rinnovare un settore che in quegli anni era diventato statico e poco creativo. I nuovi programmi, le nuove idee e la musica alternativa furono gli ingredienti per conquistare il pubblico che divenne sempre più numeroso e partecipe. Determinante per il successo delle radio libere è stata la possibilità di interloquire direttamente via telefono con il conduttore per avanzare richieste musicali, dediche o intervenire in un dibattito. Il rock, la politica e lo sport locale furono gli altri elementi di successo.

Nel 1990 la legge Mammì decretò ufficialmente la concessione per la radiodiffusione locale alle sole società con un capitale non inferiore ai 300 milioni, che di fatto, porteranno ad una graduale e implacabile estinzione delle piccole radio. Nel corso degli anni, l’intero sistema radiofonico si è professionalizzato dotandosi di strutture tecniche e organizzative per una diffusione più ampia, fino ad arrivare allo streaming e alle web radio.

La radio per molti speaker radiofonici è stata un’esperienza importante e formativa. Ha forgiato diverse personalità, alcune delle quali diventate nomi, voci e volti noti della stampa e dell’informazione radiotelevisiva. In un periodo di grandi mutamenti nel mondo della radiofonia, anche Brindisi ha visto nascere e crescere decine di radio libere, ciascuna con la propria identità e missione.

Per celebrare i cento anni della radio, due speaker radiofonici brindisini, Marco Greco e Domenico Saponaro, attraverso la loro esperienza diretta, hanno dedicato un volume dal titolo “Radio Brindisi on Air – Da Mamma Rai alle Radio Libere” (Edizioni Brundisium.net), un interessante lavoro di ricerca, consultazione di fonti e di testimonianze.

La radio rimane ancora oggi un media indipendente rispetto agli altri in grado di focalizzare l’ascolto attraverso una voce di cui spesso non si conosce il volto. Permette di aprire la fantasia, di creare illustrazioni che nell’immaginario collettivo restano intime e personali. Per molti vecchi speaker radiofonici, anche se non in attività, la radio rappresenta un profondo legame fatto di rispetto, fedeltà e orgogliosa appartenenza. Un posto sicuro nei ricordi, all’interno del quale lo spirito di collaborazione, la socialità e l’interesse si sono nutriti di vera umanità.

La nascita della radio è stata la più grande rivoluzione culturale in Italia dove ha mantenuto inalterato tutto il suo fascino. Passione, tempo e giovinezza sono ancora dalla sua parte.

 

MARCO GRECO

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