May 8, 2025

Lanciata oggi dall’Unione degli Studenti Puglia la piattaforma regionale per la giornata di mobilitazione del 7 ottobre (consultabile sul sito www.stiamodirittipuglia.wordpress.com) insieme ad un video diventato già virale sui social nel quale gli studenti, mascherati da scimmie, rivendicano finanziamenti strutturali sul diritto allo studio e maggiori diritti all’interno delle scuole.
“Il 7 ottobre scenderemo in piazza in tantissime città pugliesi per richiedere a gran voce un impegno concreto della Regione nella risoluzione di problemi che riguardano una larghissima fetta della popolazione studentesca” dichiara Nicolò Ceci, coordinatore dell’Unione degli Studenti Puglia “Trasporti poco sicuri ed inefficienti, edifici scolastici in condizioni precarie, costi incredibilmente elevati per l’accesso all’istruzione, tutti disagi che non siamo più disposti a sopportare. A partire da ogni scuola della regione ci riprenderemo tutto quello che ci spetta: spazi, diritti, democrazia!”

 

A Brindisi l’appuntamento è alle ore 9.00 nel piazzale antistante la stazione ferroviaria.

 

Queste le parole degli studenti:

Ora basta! Decidiamo noi. E non saremo disponibili a retrocedere nemmeno di un passo: da adesso, saremo noi, le studentesse e gli studenti che non accettano di assistere allo smantellamento dei diritti e della democrazia nel Paese. Metteremo in campo un’azione capillare per riprenderci gli spazi che ci son stati sottratti, partiremo dalle scuole per aggredire il presente e dire che non ci faremo mettere i piedi in testa da nessuno.

Non ci lasceremo ingannare dall’ormai radicata retorica renziana dell’innovazione a tutti i costi che scoraggia il pensiero e l’azione dei tanti giungendo a sottovalutare, o a ignorare, i reali problemi che necessitano di risposte concrete ed immediate; non ci lasceremo ingannare dalla frenesia dell’accelerazione dei processi direttamente proporzionale al superamento della discussione democraticamente partecipata; non ci lasceremo ingannare dalle manovre in materia d’istruzione, palesemente insufficienti ed espressione di come ci si stia avviando alla privatizzazione dei saperi per innescare un processo di esclusione dei molti operato dai pochi. Saremo resistenti lasciando le armi di difesa e imbracciando gli strumenti dell’attacco.

Non basta più solo contrastare le manovre politiche: è necessario cogliere la connessione che lega ogni progetto imposto dal Governo e capire quanto si stia tentando di riproporre una concezione diffusa e passivamente condivisa del neoliberalismo. Dobbiamo riconoscere che la Buona Scuola si lega al Jobs Act per connettere formazione privatizzata e lavoro precario, concretizzando politiche d’austerità nel Paese; in ultimo luogo bisogna intercettare nella riforma della Costituzione la “ciliegina sulla torta” che funge da irremovibile sigillo con cui si chiude l’era della possibilità di decidere.
L’autunno 2016 deve rappresentare un processo tramite il quale ci si attiva, cogliendo l’occasione per aprire il dibattito su una linea trasversale e più ampia che rechi con sé l’unione indissolubile tra istruzione, democrazia e costituzione.

Per questo scenderemo in piazza il 7 Ottobre, giornata nazionale di mobilitazione studentesca: l’Unione degli Studenti inonderà le piazze di tutta Italia per dire:
– NO alle disuguaglianze! Vogliamo una legge nazionale sul diritto allo studio perchè migliaia di studentesse e studenti, da Nord a Sud, sono esclusi dall’accesso ad un’istruzione gratuita e di qualità;
– NO alla scuola-azienda! Vogliamo contrastare un modello di impresa basato sulla competizione e la valutazione punitiva, perchè esigiamo una scuola democratica e inclusiva;
– NO ad un’alternanza scuola-lavoro come sfruttamento! Vogliamo imparare a saper fare in percorsi che siano realmente formativi, al di fuori da ogni logica di sfruttamento e in aziende altamente qualificate.
– NO al preside manager! Vogliamo decidere insieme in assemblee partecipate da tutti coloro che vivono la scuola ogni giorno. Nessuno deve più subire le decisioni autoritarie, ma contribuire a realizzare l’altra scuola possibile;
– NO alla privatizzazione dei luoghi del sapere, che non permette di valorizzare la conoscenza come strumento contro malessere sociale e negazione dei diritti;
– NO alla riduzione degli spazi di decisione di giovani e studenti, per rivendicare un posto fondamentale nella determinazione delle nostre vite in modo consapevole, critico e partecipato;
– NO ad un futuro precario e all’imposizione di logiche di mercato nei luoghi della formazione, perchè ostacolano la libera scelta dei percorsi di studi.

Ci riprenderemo le scuole per liberarle e liberarci dalla gabbia che oggi esse costituiscono.
Ci riprenderemo le piazze perché crescendo insieme e condividendo sogni, insegneremo cosa significhi praticare la democrazia a chi non ne conosce e non ne apprezza il significato.
Ci riprenderemo le città con un’azione condivisa, partecipata e democratica, realmente fondata sui bisogni concreti, per riqualificarle e dare risposte immediate.
Ci mobiliteremo senza arrenderci, per far sentire, persino ai più sordi, quanto i nostri sogni siano ambiziosi ed ostinati dimostrando che nelle nostre lotte si ritrovano tutte e tutti e che queste stesse sono espressione delle esigenze del Paese.

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