La notizia che Abaco, la società che gestisce i tributi locali per conto del Comune di Brindisi, ha emesso due decreti ingiuntivi per un totale di €. 6.500.000 per l’Ici corrisposta al comune da Enel e IACP, ha provocato la reazione di alcuni consiglieri comunali che hanno aspramente criticato la circostanza.
La questione è presto detta: Abaco ritiene che in forza del contratto con l’Amministrazione Comunale è tenuta ad introitare una percentuale su tutta l’ICI introitata dal Comune; da Palazzo di Città, invece, ritengono che per le imposte riscosse spontaneamente (come quelle per canoni pregressi corrisposti da Enel e Iacp) la società di riscossione, non avendo avuto alcun coinvolgimento nell’istruttoria, non è tenuta a richiedere l’aggio nella percentuale prevista per altri casi.
In ogni caso queste le note di Riccardo Rossi (Brindisi Bene Comune) e Massimiliano Oggiano (La Puglia Prima di Tutto).
RICCARDO ROSSI:
Abbiamo oggi appreso che l’Abaco, l’azienda che gestisce per conto del Comune il servizio di riscossione dei tributi, ha citato presso il Tribunale il Comune di Brindisi chiedendo oltre 6 milioni di euro.
L’Abaco chiede che venga riconosciuto come aggio sul recupero ICI Enel per gli anni 2007-2011, non l’aggio ordinario dell’ 1 per cento ma bensì quello della riscossione coattiva pari al 24,68 per cento. Analoga richiesta per la transazione tra Comune ed IACP.
Si chiedono quindi 5.038.000 euro per Enel e poco più di un milione su IACP arrivando all’astronomica cifra di oltre 6 milioni di euro. Avevamo ampiamente previsto che tutto ciò sarebbe successo e l’avevamo più volte contestato nelle commissioni bilancio laddove l’amministrazione riconobbe l’aggio ordinario all’Abaco che a nostro avviso non andava riconosciuto poiché tutta l’attività di accertamento era stata effettuata dal Comune di Brindisi autonomamente .
Così come avevamo chiesto, approdando anche in consiglio comunale con un ordine del giorno poi bocciato dalla maggioranza, di affidare ad una società in house del Comune di Brindisi, come la Multiservizi o la Energeko, l’affidamento del servizio. Un affidamento che avrebbe sottratto il Comune anche dai contenziosi e dai rischi che si hanno quando una attività così delicata viene affidata all’esterno. Oggi invece ci ritroviamo con richieste per oltre 6 milioni di euro cifra di gran lunga superiore al debito della Multiservizi.
Adesso chiederemo in commissione bilancio che venga immediatamente chiarita la vicenda e su che basi il comune intende , come ci spettiamo opporsi a tale richiesta , che se accolta dal Giudice aprirebbe la strada del dissesto per il Comune di Brindisi. Un dissesto che ricadrebbe come responsabilità su questa amministrazione che testardamente ha seguito una strada rischiosa per la tenuta dei conti della Città di Brindisi.
Inoltre ancora una volta chiediamo di affidare ad una società del Comune di Brindisi Multiservizi o Energeko il sevizio di riscossione dei tributi, anche perché l’esperienza mostra la assoluta delicatezza di questo servizio che si presta a contenziosi milionari in grado di far saltare i conti del Comune.
MASSIMILIANO OGGIANO
Che la società incaricata della riscossione dei tributi locali nel Comune di Brindisi avesse manifestato da subito che il suo unico scopo fosse quello di fare cassa era stato da subito chiaro a tutte le forze di opposizione sin da quando fu affrontata nell’apposita Commissione la questione relativa alle penalizzazioni inflitte ai dipendenti con la improvvida cancellazione della clausola di salvaguardia sociale su cui anche una forza sindacale di sinistra (CGIL), oltre alla maggioranza di centro sinistra in Consiglio Comunale, si erano espressi favorevolmente rispettivamente con dichiarazioni pubbliche riportate dalla stampa locale e con apposita delibera consiliare.
Che la società Abaco non fosse rispettosa delle clausole contrattuali anche questo era stato più volte oggetto di discussione e denuncia senza che l’Amministrazione adottasse alcun provvedimento, forse per non danneggiarla in sede di espletamento di gara? (siamo convinti che cosi non sia): è infatti previsto che sia attribuito il punteggio massimo alla società che abbia sempre espletato “a puntino” il servizio affidatole per cui niente si è fatto per la mancata attivazione della cassa per contanti, niente si è fatto per l’accensione di un c.c. bancario intestato alla stessa società (vietato contrattualmente), niente si è fatto per evitare che l’Abaco si appropriasse di € 1 quale rimborso spese (anche questo vietato dal capitolato).
La Società con una nota diffusa anche dalla stampa locale ha anche dettato le proprie condizioni per poter partecipare alla nuova gara di affidamento (ricordiamo che l’affidamento ad Abaco non è avvenuto con gara pubblica ma a mezzo di procedura negoziata) e che tali condizioni sono state quasi tutte recepite nella nuova gara. Infatti l’ultima gara pubblicata all’albo del Comune presenta molti aspetti oscuri: allegati che entrano ed escono senza alcun supporto di atti, elenchi di personale che riportano notizie false, elenchi di personale riportati su carta intestata ABACO quasi fosse la destinataria dell’aggiudicazione a venire.
Adesso però sembra aver superato ogni limite: ha emesso decreti ingiuntivi per oltre 6.500.000 di € per ICI riscossa spontaneamente da ENEL e dallo IACP per canoni pregressi. Le forze di opposizione da sempre hanno chiesto all’Assessore al Ramo il perchè l’Abaco avesse scritto in una fattura, a proposito di tali incassi, che riscuoteva “ICI spontanea pur trattandosi di ICI coattiva”, ed al riguardo era sempre stato risposto che nulla sarebbe stato erogato in più all’Abaco per accordi intercorsi: peccato che nessuna abbia mai ricordato che esiste una norma nel capitolato che prevede per il Comune la possibilità di attivarsi per l’accertamento in maniera autonoma, cosa avvenuta sia per ENEL che per lo IACP, e che pertanto l’aggio da versare era sottoposto ad una riduzione del 30%, quindi anche meno di quanto già pagato; e peccato pure che nessuno abbia letto il capitolato per accorgersi che la riscossione ICI spontanea non era oggetto di affidamento per cui non poteva essere assolutamente pagata.
Risulta allo scrivente che anche altre transazioni con lo IACP si siano interrotte senza alcuna ragione: non vorrei che anche sulla riscossione di tali somme (c.a 700.000€) sia riconosciuto l’aggio alla società di riscossione.
Oggi l’ABACO presenta decreti ingiuntivi per oltre 6.500.000 di € a carico del Comune, in un momento in cui si fa difficoltà a ripianare i crediti vantati dalla MULTISERVIZI. Incredibile ma vero! E tali crediti non sarebbero affatto esistiti se si fosse pensato, come più volte proposto, di internalizzare il servizio di riscossione dei tributi locali, cosa che la normativa vigente consente, con internalizzazione di tutto il personale, oggi affidato contrattualmente all’Abaco, perchè oltre all’importo già richiesto da Abaco al Comune bisogna tenere presente che, normalmente la Società riscuote aggi per c.a. 1.000.000 di € all’anno. Mi auguro che l’Amministrazione Consales svolga finalmente e decisamente il proprio compito di controllo e che faccia fino in fondo il proprio dovere facendo emergere comportamenti scorretti perché nulla deve gravare sulle tasche dei cittadini già fortemente oberati dalle tasse che questa Amministrazione di sinistra ha posto sulla testa di ognuno con gli ultimi aumenti di TASI IMU TARI ecc.
Auspico, così come previsto, che si rescinda immediatamente il contratto con questa Società il cui unico fine è quello di battere cassa e porre così fine a queste operazioni di “elusione contrattuale” che molti non conoscono ovvero fanno finta di non conoscere o, peggio, ma sono convinto non sarà così, hanno addirittura agevolato. La beffa? ABACO con un contenzioso in atto partecipa alla gara!
No Comments