May 1, 2025

Quando è nato il Movimento 17 marzo – Liberi, si è posto l’accento su una politica prettamente territoriale nazionale con criteri nuovi ed efficaci. Noi siamo per il territorio e vogliamo essere un punto  d’incontro tra il cittadino e lo Stato e su questo siamo chiari ed intransigenti.

Siamo quasi alle porte delle  elezioni amministrative della primavera prossima che vedrà in campo la competizione per la elezione del nuovo  Sindaco e Consiglio comunale della nostra amata Città di Ostuni e la strada si presenta con molti nodi da sciogliere per mancanza di comprensione e, soprattutto, di prevaricazione degli uni sugli altri di qualsiasi componente politica, sia di centro destra che di centro sinistra.

Ancora peggio è invece la non dichiarata appartenenza politica di alcuni personaggi che pur decantando il rinnovamento non si è mai conosciuta la giusta collocazione politica, visto che fino ad oggi  la loro appartenenza è stata oggetto di continue variazioni con miscugli di simboli, di quale rinnovamento si sta parlando? –  se non si ha il coraggio di dire ai cittadini almeno l’appartenenza politica nazionale senza nascondersi dietro ad una fantomatica lista civica locale, non fosse altro che per rispetto  verso i cittadini i quali avrebbero il diritto di sapere un orientamento politico più mirato invece di sfruttarne il calderone, come si fa a parlare di rinnovamento?

E’ ovvio, che le liste civiche, hanno lo scopo preciso a livello locale di sostenere la candidatura di un sindaco ma, è anche vero, che esse stesse nel costituirsi dichiarano anche la loro appartenenza politica a livello nazionale e, se questo non avviene la lista civica in questione deve considerarsi o politicamente autonoma oppure fondata su mero interesse di parte.

Al di la di quanto esposto, la parola ricorrente che si sente in questi giorni, frasi cruciali e preparatorie di una accanita campagna elettorale, continua ad essere il “RINNOVAMENTO”.

La cosa detta così potrebbe non avere nessun significato, ma quando si sente pronunciare da tutti quelli che hanno cavalcato l’onda del potere effettivo e rappresentativo per moltissimi anni e che poi si predispongono a continuare tale compito, la parola “rinnovamento” stona, non trova consistenza, tanto che la domanda è lecita, cosa significa Rinnovamento?

Analizziamone il significato: rinnovare significa cambiare il vecchio con il nuovo cioè sostituire una cosa nuova ad una vecchia che non è più valida e non più adatta alle esigenze del presente.

Se realmente di questo si tratta, allora bisogna dire che si è tutti fuori strada, perché di rinnovamento non c’è un bel niente, visto che a presentarsi sono sempre gli stessi.

Infatti se si vuole usare la parola “RINNOVAMENTO” che, per il nostro Movimento 17 marzo – Liberi è bellissima e funzionale, tutti ma proprio tutti della politica, da sinistra a destra, devono fare un passo indietro e dare spazio al nuovo e cioè a tutti coloro che non hanno mai avuto a che fare con cariche pubbliche e che sono in grado di amministrare con sistemi nuovi ed innovativi, ma sempre nel rispetto delle leggi.

In Politica rinnovare sta a nuovo come vecchio sta a saggio, nuovo può essere giovane, nuovo può essere idea, nuovo può essere metodo, nuovo può essere efficienza, il vecchio invece che certamente in questo caso non è inutile, deve stare dietro le quinte e mettere al servizio del nuovo la propria esperienza, ma non la guida, perché il nuovo deve essere in grado di camminare con le proprie gambe tenendo conto della esperienza rappresentata dal vecchio.

Della parola rinnovamento ne abbiamo fatto uso tutti noi del Movimento 17 marzo – Liberi, ci siamo posti in gioco con l’idea del nuovo per una politica territoriale nazionale con metodi e concetti nuovi ma soprattutto con persone nuove, dando agli “anziani” della politica la possibilità di essere custodi di una forte esperienza a disposizione di tutti.

Noi siamo in grado di proporre il rinnovamento e di proporre il nuovo facendo tesoro della storia come lezione ed esperienza, affinché non si commettano più gli stessi errori del passato.

In questa situazione politica locale, fatta di incertezze e di meccanismi poco chiari ci vorremmo sentire fuori da tutti gli schemi e, se questo avvenisse, siamo convinti che tutti i cittadini ostunesi ci capirebbero e saprebbero, senza nessun indugio, dove sta il nuovo e, di conseguenza, il rinnovamento.

Se ci guardiamo intorno e analizziamo bene tutte le circostanze, le frasi, gli atteggiamenti, scopriamo che non c’è nulla che abbia a che fare con la parola Rinnovamento, anzi, forse qualche attinenza c’è e che, purtroppo ci coinvolge quasi tutti, il rinnovarsi ad esempio, come il salto della quaglia, oppure, saltellare da una sedia all’altra cercandone sempre una nuova per poi diventare vecchia subito dopo, in questo senso forse potrebbe entrarci il rinnovamento, ma solo in senso di metafora.

Ovviamente il rinnovamento non può essere un fatto a se stante, se non si tiene conto della concretezza, che in politica ha un significato molto forte e significativo e che non è facile da attuare.

Se di rinnovamento bisogna parlare, ci sembra più giusto evidenziare che dopo due mandati e mezzo consecutivi ed apprezzabili del “Primo Cittadino”, diventa indispensabile, ma anche forzato metterlo in atto e, con esso, ci auspichiamo il coraggio del nuovo, nel vero senso della parola, cercando di mettere a disposizione una valida esperienza di tutta la politica al servizio di una unione concreta di forze attinenti in modo che possano portare a vedere una Città Nuova e rinnovata come appunto è il significato della Città di Ostuni.

COMUNICATO STAMPA – M17M

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