Riforma e referendum costituzionale: di questo ha parlato questa mattina la senatrice Anna Finocchiaro, presidente della Commissione affari costituzionali di Palazzo Madama, nel corso dell’incontro organizzato, a Brindisi, dal «Comitato BrindiSi può» alla presenza del senatore Salvatore Tomaselli, del presidente della Provincia Maurizio Bruno, della coordinatrice Rosy Barretta, dei promotori dell’iniziativa e della stampa.
«Le riforme sono essenziali per la crescita dell’Italia e del nostro territorio – ha osservato Rosy Barretta nel saluto iniziale – e in questo momento storico possiamo determinare un cambiamento epocale in grado di dare l’assetto dei prossimi venti anni. La riforma permette di ammodernare e rendere più efficiente la macchina dello Stato, oltre che capace di affrontare le sfide cui sono chiamate le istituzioni italiane, a partire dal ruolo da giocare all’interno dell’Unione europea».
La Costituzione, ha sottolineato Anna Finocchiaro durante l’incontro, riflette al meglio il concetto di «legge come transizione», ragione che ha portato negli anni diversi rappresentanti politici a proporre una sua modifica. Tra i vari aspetti da correggere c’è il bicameralismo perfetto, «una struttura superata – ha detto la senatrice – che non permette alle istituzioni di assicurare la dovuta stabilità al benessere del Paese. Ogni governo vara una legge, cambia governo e si rifà tutto da capo secondo una discontinuità troppo frammentata che accorcia il respiro alla crescita e al benessere. La legge, nell’insieme l’ordinamento giuridico di un Paese, deve riflettere le sue dinamiche interne, sociali ed economiche, ed il tempo deve essere una variabile di sistema decisiva. Il bicameralismo perfetto è nato sulla base di un atteggiamento prudenziale, in un tempo nel quale Democrazia Cristiana e Partito Comunista affrontarono le prime elezioni libere all’indomani di decenni di dittatura: la vittoria dell’uno o dell’altro partito poteva prospettare un altro dominio assoluto. Per questo si crearono due camere, con funzioni speculari».
La giurista e senatrice Pd ha concluso il suo intervento richiamando la necessità storica della riforma, e dunque la responsabilità democratica dei cittadini che il prossimo 4 dicembre saranno chiamati a esprimersi sul quesito confermativo: «è essenziale che i cittadini che andranno alle urne sappiano esattamente cosa stanno facendo e il compito della politica, il nostro, è quello di spiegare ai cittadini le ragioni del voto. Restare al merito è la cifra giusta per presentare questo referendum».
Brindisi, sabato 1 ottobre 2016
Ufficio stampa «Comitato BrindiSi può»
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tel. 331 810 40 14
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