Questa sera Antonio Monaco e la sua famiglia finalmente potranno dormire in una casa.
E’ una non notizia, ma quella di Antonio è una storia triste.
Ad affermarlo è l’Associazione Vite Inquinate, che con l’Avv. Giovanni Brigante e Vincenzo Gaudino, segue da tempo la vicenda.
“Carpentiere edile dipendente della Edilstevi, Antonio Monaco subisce le conseguenze negative delle vicende giudiziarie che hanno attinto quella società.
Viene licenziato ed in quel momento inizia un lungo calvario, come altre famiglie nella stessa situazione di marginalità economica: lo sfratto per morosità, il ricovero temporaneo presso Casabella, l’auto come ricovero, gli scavi di via Casimiro. Viene cacciato anche da lì.
Ammalatosi di un male incurabile e per la solidarietà tipica che si instaura tra “les misérables”, trova un rifugio di fortuna, che, però, con l’aggravarsi della malattia diventa incompatibile con le cure di cui necessitàa.
Partecipa ai bandi per la formazione di graduatorie per l’assegnazione di un alloggio, ma non è così fortunato da conoscere quel “qualcuno” che, fino a poco tempo fa, avrebbe potuto aiutarlo a “salire e scendere” le scale degli uffici comunali per ottenere ciò che invece era ed è un suo diritto.
Dalla nuova amministrazione gli viene assegnata in via d’urgenza una casa, ma la trova occupata ed intanto le sue condizioni di salute peggiorano”.
Scrive ancora l’Associazione Vite Inquinate “dopo 3 mesi dall’assegnazione, grazie all’impegno del Sindaco Rossi, dell’assessore alla Legalità Masiello ed al Patrimonio D’errico, della struttura comunale ed alla comprensione degli occupanti, finalmente ha fatto ingresso nella casa assegnatagli.
Da tempo siamo accanto ad Antonio, perché conosciamo il significato delle parole malattia e disagio economico, perché chi è povero si ammala più facilmente ed ha meno tutele e garanzie di chi è ricco.
Oggi non vogliamo celebrare un evento straordinario, ma vogliamo affermare, con forza, che la risposta al bisogno, ai diritti da soddisfare, non è il favore clientelare, ma unione, solidarietà e legalità.
Solo così si può ottenere giustizia sociale ed uguaglianza“.
Questa la dichiarazione del Sindaco Rossi dopo lo sgombero di occupanti abusivi che ha restituito un tetto al legittimo assegnatario.
“Oggi è stato sgomberato un appartamento con successivo ingresso della legittima famiglia assegnataria. Un’operazione congiunta tra Procura della Repubblica, Polizia locale e Comune di Brindisi”.
“Come amministrazione ci siamo attivati su più fronti con tre assessorati: Affari legali, Patrimonio e Casa, Servizi sociali. Abbiamo un’eredità politica pesantissima; l’emergenza casa con vari comportamenti illegali al suo interno. L’azione di oggi è per tracciare una linea di ripristino della legalità.
Ci sono mancate entrate per 7 milioni di euro a causa dell’evasione di famiglie che vivono nelle case di proprietà del Comune ma non pagano il canone minimo che l’amministrazione richiede in base alle possibilità economiche. Ricordiamo che il contributo minimo parte da 25 euro fino ad un massimo di 250 euro al mese.
La questione abitativa non può essere gestita come una guerra tra poveri dove vince il più forte e il più prepotente.
Stiamo ripristinando la regola. Allo stesso tempo ci assumiamo la responsabilità di assistere chi occupa una casa abusivamente nella sua fuoriuscita, offrendo un’alternativa di emergenza: nel caso dello sgombero di oggi, ci siamo mossi anticipatamente e trovato una casa famiglia per i figli minori e la madre.
Da una parte la legalità, dall’altra stiamo lavorando insieme alla Regione alla ricerca di fondi per colmare la richiesta di case e dare risposte a tutti i cittadini e le cittadine in graduatoria.
Alla famiglia che è entrata oggi nella casa assegnata legittimamente auguriamo la serenità che merita. Così come la meritano tutte le altre famiglie di Brindisi che da tanto tempo aspettano una sistemazione dignitosa”.
Anche il gruppo consiliare della Lega è intervenuto sulla vicenda congiuntamente con l’on Anna Rita Tateo.
La Lega “esprime il proprio apprezzamento nei confronti dell’amministrazione comunale per aver trovato una giusta dimora alla famiglia di Antonio Monaco, un cittadino di Brindisi affetto da una grave malattia che versava nell’indigenza e costretto a vivere in un locale abusivo a motivo dell’occupazione della sua casa avvenuta illegalmente, mentre si sottoponeva a terapia per il suo cagionevole stato di salute.
La Lega, consapevole di aver portato all’attenzione della comunità brindisina questa drammatica situazione, con i consiglieri Saponaro e Ciullo che hanno potuto constatare lo stato di indigenza della famiglia Monaco incontrando i componenti presso l’alloggio di fortuna e constatando “con mano” la situazione, hanno agito nel pieno principio cardine che anima lo spirito politico della Lega, la solidarietà sociale.
Il risultato ottenuto rientra quindi in maniera preponderante nel concetto portato avanti dal gruppo capitanato da Matteo Salvin, nessun italiano sia lasciato indietro. Compiacendosi del risvolto positivo di questa vicenda, l’intero sodalizio della Lega continuerà a dare la sua disponibilità affinché la nuova abitazione della famiglia Monaco sia attrezzata al meglio e per qualunque bisogno, restando sempre attenta a qualunque disagio presente nella città di Brindisi.
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