«La notizia riportata da alcuni organi di stampa, secondo cui il Porto della città di Brindisi sarebbe la prima scelta per il transito in territorio italiano delle armi chimiche siriane destinate alla distruzione, mi lascia fortemente perplessa. Soprattutto perché l’infrastruttura brindisina non risponde alle “caratteristiche tecniche” di cui parla il ministro Bonino, in particolar modo al criterio della distanza dal centro abitato.
Inoltre, sulla costa brindisina si affaccia un imponente insediamento industriale, energetico e chimico, che aumenta a dismisura il rischio di incidenti rilevanti, così come evidenziato anche da un Ordine del Giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Brindisi che, tra l’altro, ha dato pieno mandato al Sindaco di predisporre tutte le azioni necessarie ad evitare l’approdo nel Porto della città.
Per questi motivi ho depositato un’interrogazione urgente ai ministri degli Esteri, Emma Bonino, e dell’Ambiente, Andrea Orlando, affinché forniscano un’informativa chiara e dettagliata circa le scelte in merito al “piano di trasporto” e ai possibili impatti ambientali di tali complesse e delicate operazioni.
Ritengo indispensabile che il Parlamento sia messo nelle condizioni di conoscere in anticipo le garanzie per la sicurezza delle persone e delle cittàeventualmente coinvolte. Passaggio, questo, richiesto anche in Commissione Difesa della Camera, dal capogruppo del Partito Democratico, Gian Piero Scanu».
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