L’abrogazione dell’articolo 18 dello “Statuto dei Lavoratori” ha innescato nel Partito Democratico una lotta fratricida che lo sta portando sull’orlo di una dolorosa scissione. A leggere i documenti della minoranza e di alcune confederazioni sindacali sarebbe in atto un odioso tentativo volto a rendere tutti i lavoratori italiani facilmente ed immediatamente licenziabili.
Il tutto tramato da oscure forze plutocratico-massoniche che da Bruxelles e da Francoforte manovrerebbero il nostro primo ministro come un burattino. La verità è che coloro che in questo momento si agitano demagogicamente al grido di “io sto con i lavoratori” sono stati negli ultimi venti anni ciechi,sordi e muti di fronte ai soprusi commessi nei confronti delle giovani generazioni. Si è consentito in silenzio che nel nostro paese si concretizzassero nel mondo del lavoro due realtà distinte.
Da un lato 1/3 dei dipendenti venivano tutelati dall’articolo 18 diventando di fatto inamovibili e “padroni” del loro posto di lavoro. Dall’altro i restanti 2/3 venivano “precarizzati” a tempo indeterminato con formule quali il lavoro “a progetto”, i “CO.CO.CO” , le finte partite IVA ecc.
Si è venuta così a creare una vera “Apartheid” generazionale con i nostri figli obbligati a lavorare durante tutti giorni festivi (come accade nei centri commerciali), impossibilitati a chiedere un prestito in banca senza l’avvallo di un genitore, senza diritto alle 13° mensilità, alla “buonuscita”, ai permessi per studio o sindacali, alla Legge 104 per accompagnare un parente invalido, costretti a non fare figli per paura di essere licenziati. Dall’altro i dipendenti del pubblico impiego o delle grandi aziende che pur non navigando nell’oro venivano tutelati a 360 gradi qualunque fossero le loro reali capacità od il loro concreto impegno lavorativo.
E’ chiaro che tutti vorremmo tutele complete per tutti ma nel momento in cui la crisi mette in ginocchio l’economia della nazione rendendo la coperta troppo corta un partito di sinistra non può decidere di farsi paladino solo dei 9 milioni circa dei beneficiari dell’articolo 18.
E’ eticamente necessaria un’osmosi di risorse che convogli parte di queste verso i 14 milioni e più di “parìa” per i quali nessuno spende una parola o scende in piazza a manifestare.
Abbiamo come Partito Democratico l’obbligo di una solidarietà generazionale che consenta a tutti di guardare con ottimismo al futuro anche a costo di rinunciare a qualcuno dei privilegi conquistati dalle precedenti generazioni in tempi di “vacche grasse”.
Salvatore Valentino – Consigliere comunale PD
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