Da quest’anno l’offerta “cestistica” di Brundisium.net diventa ancora più ricca.
Oltre al tradizionale racconto in tempo reale di tutti i match della New Basket Brindisi e all’altrettanto “storica” photogallery di Maurizio Pesari, il nostro portale ospita il commento tecnico di Pierpaolo Piliego.
Eccovi il primo articolo dopo la vittoria di Brindisi nell’esordio della nuova LBA contro il Trento di coach Buscaglia:
Ti aspetti una grande prestazione in attacco ed invece a dominare è la difesa.
Può essere questa la sintesi di Enel Basket Brindisi-Dolomiti Energia Trento.
Infatti, nonostante qualche vistoso ed evitabile errore difensivo, l’Enel Brindisi approccia il massimo campionato col piede giusto, battendo in un colpo solo il temibile Trento ma soprattutto lo scetticismo che ha accompagnato la vigilia di questo match dopo un pre campionato di certo non esaltante che ha caratterizzato la formazione di Meo Sacchetti.
Invece, nel match che ha segnato ufficialmente l’avvio del campionato i biancoazzurri hanno mostrato grinta e carattere da vendere, ma soprattutto hanno profuso un grande impegno in difesa costringendo i trentini a perdere ben 22 palloni nel corso dei 40′ e portandoli spesso a conclusioni forzate.
Qualche errore grossolano nelle rotazioni difensive e soprattutto a rimbalzo dove, al contrario, la squadra di Buscaglia ha dominato.
In attacco, invece, comincia a crescere l’intesa tra i vari giocatori, anche se si è ancora lontani dal quel gioco spumeggiante che predilige coach Meo Sacchetti, tanto è vero che, ad un certo punto del match è sembrato di vedere in campo, (senza voler azzardare il minimo paragone, ma solo perchè ha rappresentato il recente passato) un’Enel Brindisi di “bucchiana” memoria, ovvero una squadra grintosa in difesa e al contrario a volte impacciata in attacco.
Ma andiamo per gradi.
Attacco
Quando si parla di fase offensiva una premessa diventa doverosa. Per tutto l’arco della preparazione pre campionato l’Enel Brindisi ha dovuto fare a meno di Kris Joseph, un giocatore importante nello scacchiere tattico di Sacchetti, sia per caratteristiche tecnico-tattiche che per esperienza.
Infatti, schierato a sorpresa nel match odierno, nonostante un evidente precario stato di forma fisica, Joseph è stato colui il quale, entrato in campo ha restituito equilibrio ad una squadra partita male, troppo tesa ed incapace di produrre gioco e soprattutto sotto nel punteggio (7-17).
Per il resto questa Enel ha confermato di possedere talento in quantità industriale ma che al momento non riesce ad esprimerlo ancora al meglio, soprattutto perchè la squadra non ha ancora raggiunto (come è normale che sia alla prima giornata di campionato per una squadra che ha cambiato otto decimi) quell’equilibrio sia tattico che fisico fondamentale per potersi esprimere al top.
Nonostante ciò è piaciuta soprattutto la voglia di giocare l’un per l’altro, di cercare sempre il compagno libero per un tiro comodo.
Sicuramente il 5/27 al tiro da tre punti non rappresenta un dato positivo, ma fatta eccezione per qualche tiro forzato o affrettato (uno contro tutti), il resto dei tiri sono stati cosiddetti in ritmo, ovvero comodi e ad alta percentuale. E questo sicuramente per lo staff tecnico rappresenta un dato importante su cui continuare a lavorare, in attesa appunto che sia di “testa” che di gambe i giocatori rispondano meglio e di conseguenza facciano canestro con percentuali più alte.
Percentuali a parte, con il rientro di Joseph, Sacchetti non soltanto ha a disposizione un giocatore in più nelle rotazioni ma soprattutto, a seconda delle esigenze tattiche, potrà scegliere di giocare con quattro piccoli e un finto lungo (come è accaduto spesso contro Trento), con un quintetto più alto o col doppio lungo, considerato che questa Enel “atipica” consentirà al coach di poter adattare alcuni giocatori in più ruoli, avvicinandoli o allontanandoli dal canestro a seconda delle esigenze tattiche.
Difesa
Concedere 61 punti ad una squadra come Trento è sicuramente un buon punto di partenza.
Un dato sul quale provare a costruire la convinzione che questa Enel Brindisi non è una squadra costruita con tanto talento offensivo ma è in grado di poter soffrire e vincere le partite anche in difesa.
Un concetto questo che in generale è stato espresso per almeno 30′ contro Trento, fatta eccezione per il primo quarto durante il quale i biancoazzurri hanno pagato l’emozione e la tensione dell’esordio casalingo e in campionato.
Ciò che ha funzionato contro la Dolomiti Energia è stato senza dubbio l’atteggiamento difensivo della maggior parte dei giocatori. La capacità di tenere l’uno contro uno, di raddoppiare sistematicamente in angolo, di gettarsi su ogni pallone vacante, dimostrando di voler arrivare sempre per primi.
Ciò sul quale bisognerà invece migliorare tanto è l’applicazione nella difesa cosiddetta di squadra. Ovvero in molta occasioni Trento ha fatto di canestri facili in quanto le rotazioni difensive, le cosiddette “scalate” avvenivano in ritardo o addirittura saltavano, consentendo agli ospiti di trovarsi a canestro con un giocatore completamente libero e indisturbato.
Un altro fondamentale sul quale coach Sacchetti dovrà essere più esigente è il “tagliafuori”.
Non è un caso che Trento abbia catturato bel 47 palloni sotto canestro (di cui ben 14 offensivi). E ciò è accaduto perchè spesso i lunghi sono stati lasciati soli a rimbalzo in quanto è mancato l’aiuto degli esterni, permettendo così ai trentini di catturare alcuni palloni “sputati” dal ferro e caduti nel cuore dell’area pitturata.
Nonostante ciò, però, l’atteggiamento difensivo dei biancoazzurri è stato comunque positivo e, anche in questo caso, le 22 palle perse da Trento ne sono la testimonianza.
Italian people
Nel vittorioso match d’esordio un ruolo importante lo hanno avuto sicuramente i giocatori italiani.
Un atteggiamento positivo il loro che è senza dubbio figlio dalla fiducia che ha riposto in loro coach sacchetti.
Infatti, nel quintetto di partenza del match odierno è stato schierato al posto di AJ English il giovanissimo Daniel Donzelli.
Il “baby” biancoazzurro ha pagato sicuramente la tensione e il nervosismo ma ha comunque dimostrato di potersi ritagliare un ruolo importante in questa squadra.
Stesso discorso per Marco Spanghero e capitan Marco Cardillo.
Il primo è rimasto in campo per 18′ minuti, alternandosi o affiancodo Nic Moore, dando sicurezza alla squadra, mettendo dentro un paio di canestri importanti, assumendosi qualche responsabilità importante.
Cardillo, invece, è rimasto sul parquet di gioco per 12′ la maggior parte però nell’ultimo quarto quando coach Sacchetti lo ha mandato in campo per “francobollare” David Lighty il forte esterno trentino che con le sue conclusioni dalla lunga ha messo spesso in difficoltà la difesa biancoazzurra.
Questa domenica è rimasto in panca Giorgio Sgobba, ma si tratta evidentemente di un caso e non di un dettaglio.
Il campionato è appena iniziato, ci sarà spazio per tutti.
Pierpaolo Piliego
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