Abbiamo appreso dai giornali la decisione assunta inaudita altera parte, senza confronto alcuno con il territorio, di RFI di chiudere la Stazione Ferroviaria di Brindisi, che sarà telecomandata da Bari, a decorrere dal 14 luglio.
Appare assolutamente non condivisibile che simili decisioni siano state adottate senza informazione preventiva alcuna, nel silenzio più assordante di chi sapeva, ma teneva ben nascosta la vicenda, senza dialogo con le parti interessate e che oggi ci si debba ritrovare ad intervenire su una questione già decisa.
Il territorio di Brindisi viene ulteriormente declassato e violentato a sua insaputa, così come è avvenuto in ulteriori e molteplici circostanze, tanto da parte del Governo Regionale, quanto Nazionale.
Le implicazioni in termini di sicurezza che potrebbero derivare da tale decisione non sono di poca rilevanza.
L’area industriale di Brindisi ha il suo peso e con i carri merci partono enormi quantità di sostanze pericolose, che transitano e stazionano sui binari della stazione centrale, attraversando e permanendo dunque all’interno del centro abitato.
Pertanto, privare Brindisi di figure professionali, quali capistazione, operatori della circolazione e addetti all’annuncio significherebbe privarla di figure importanti e fondamentali nel caso in cui dovesse verificarsi un incidente.
I lavori per la realizzazione del raccordo ferroviario sono ancora in corso ed è proprio per tale motivo che riteniamo che la decisione assunta da RFI di privare Brindisi dei suoi operatori, che garantiscono la sicurezza, sia del tutto irragionevole.
Chiediamo, pertanto, tramite i nostri riferimenti parlamentari, che il Governo tuteli il nostro territorio, la sicurezza dei cittadini, degli operatori e che venga sospesa la decisione assunta, aprendo un dialogo con le parti interessate, considerando che i dialoghi devono essere un modus operandi preventivo e non postumo.
Avv. Sabrina De Punzio
Commissario Cittadino FDI Brindisi
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