May 11, 2025

 

CALIANDRO Vito Antonio classe 1987Nelle prime ore della mattinata odierna, in Villa Castelli (BR), i militari della Compagnia Carabinieri di Francavilla Fontana (BR) hanno tratto in arresto due persone, madre e figlio (Chiara Vecchio, 45enne, e Vito Antonio Caliandro, 29enne, entrambi di Villa Castelli).

I due indagati, a cui è stata notificata un’ordinanze di custodia cautelare – emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi su richiesta della locale Procura della Repubblica – dovranno rispondere di concorso in intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravati. Si tratta della fattispecie di reato prevista e punita dall’art. 603 bis del codice penale, introdotta nell’estate del 2011 con decreto legge poi convertito in legge per infrenare il cosiddetto “caporalato”, fenomeno ancora presente in particolar modo nel Meridione. Il provvedimento restrittivo è indirizzato altresì ad una terza persona, una 34enne di nazionalità romena, sottoposta all’obbligo di dimora nel comune di Villa Castelli. La donna non è stata trovata, per cui non è stato possibile notificarle la misura cautelare.

 

VECCHIO Chiara classe 1971L’indagine, condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Francavilla Fontana, costantemente coordinati e diretti dalla Procura della Repubblica di Brindisi, ha avuto inizio nel settembre 2015 e si è sviluppata tramite servizi di osservazione e videoriprese lungo gli itinerari e sui luoghi di lavoro, attività tecniche, nonché controlli ed ispezioni ai veicoli utilizzati per il trasporto dei lavoratori.

 

In particolare, le investigazioni hanno consentito di accertare le responsabilità degli indagati dediti al reclutamento e alla gestione di manodopera agricola, sfruttata mediante minacce ed intimidazioni, approfittando, fra l’altro, dello stato di bisogno e di necessità dei lavoratori.

I Carabinieri, inoltre, hanno documentato l’effettuazione di prestazioni lavorative, della durata media di 14 ore giornaliere, svolte prevalentemente nell’agro del comune barese di Noicattaro, con sistematica violazione della normativa relativa all’orario di lavoro e ai riposi settimanali e con retribuzioni palesemente sproporzionate rispetto alla quantità e alla qualità del lavoro effettivamente prestato.

Infine è stata comprovata la sottoposizione dei lavoratori a condizioni di lavoro, metodi di sorveglianza e situazioni alloggiative particolarmente degradanti.

Per ultimo i militari dell’arma hanno riscontrato che, in più occasioni, il trasporto dei lavoratori da Villa Castelli a Noicattaro e viceversa (170 km. circa) è avvenuto su veicoli con capienza decisamente inferiore al numero delle persone trasportate, alcune delle quali erano pertanto costrette a viaggiare all’interno dei bagagliai.

Brindisi, 12 aprile 2016

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