May 25, 2025

Briganti ndernescionalSabato 12 dicembre 2015, alle ore 18,00, presso la Sala Consiliare Comune di Villa Castelli (Piazza Municipio) tornano “I sabati briganteschi” organizzati dall’Associazione “Settimana dei Briganti – l’altra storia” con il patrocinio del Comune di Villa Castelli.
Relazionerà lo scrittore Pino Aprile sul tema “Briganti ‘ndernescional”.

Introduce: Vito Nigro
Coordina: Rocco Biondi
Vito Domenico Carbotti, accompagnandosi con la chitarra, canterà pezzi sul brigantaggio.

 

PINO APRILE

Nato a Gioia del Colle (Bari) nel 1950. Giornalista e scrittore. È stato vicedirettore di Oggi e direttore di Gente, ha lavorato in televisione con Sergio Zavoli nell’inchiesta a puntate Viaggio nel sud e a Tv7, settimanale di approfondimento del TG1. È autore di libri tradotti in più lingue. Nel 2010 ha pubblicato il libro Terroni, un saggio giornalistico che descrive gli eventi che hanno penalizzato il meridione, dal Risorgimento ai giorni nostri. L’opera è divenuta un bestseller. Successivamente, sempre sul Sud, ha scritto Giù al Sud, Mai più terroni, Il Sud puzza, Terroni ‘ndernescional. Ha ricevuto molti premi letterari.

Pino Aprile, parafrasando il titolo del suo libro “Terroni ’ndernescional”, applicherà il termine “brigantaggio” ai moti sociali e politici che in ogni parte del mondo sono sgraditi al potere di chi con inganni, massacri, saccheggi, stupri, stati d’assedio, tribunali militari, plebisciti fasulli conquista popoli e territori per trarne vantaggi economici accrescendo la propria ricchezza.
I briganti non intraprendono mai guerre di conquista, ma si difendono (spesso inutilmente) dai conquistatori. E nei libri di storia, scritti sempre dai vincitori, non c’è spazio per loro. Eppure la loro storia meriterebbe d’essere rammentata, non perché migliore o peggiore, ma perché, semplicemente, c’è stata.
Per i vinti recuperare quello che è stato diviene il modo per riprendersi la dignità e l’orgoglio amputati e pretendere la parità di trattamento e il rispetto che viene negato.
Quando la nostalgia rende il passato più desiderabile del presente, chi governa il presente dovrebbe chiedersi perché. E cominciare a preoccuparsi.
Quello che la storiografia ufficiale definisce “brigantaggio”, se la storia fosse andata in modo diverso si sarebbe chiamato “guerra di liberazione”.
L’idea che i moti sociali e politici sgraditi al potere siano assimilabili alla delinquenza non è certo solo piemontese e italiana, ma è radicata dovunque si fanno conquiste. Colpevolizzare la vittima serve a diminuirne la sua qualità umana, per diminuire la colpa di chi la deruba.

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