CAFFE’ E SIGARETTA: UN BINOMIO CLASSICO. MA QUAL E’ LA STORIA DI QUESTI DUE PECCAMINOSI PIACERI? ORA VE LA RACCONTO IO, A MODO MIO…
III parte maya
Di Gabriele D’Amelj Melodia
DE HERBA PANACCA, QUAM ALII TABACCUM, ALII PETUM AUT NICOTIANUM VOCANT, BREVIS COMMENTARIOUS AB EGIDIO EVERARTO REDACTUS, Antverpiae, 1587
Questo il trattato più antico sull’argomento, ma poi ce ne sono altri “ intorno all’arte di fumare e prendere tabacco con la pipa e la cigara “ ( Anonimo, Pesaro 1828 ), “ Il tabacco vendicato: fisiologia dell’elemento utile a combatter stitichezza e altri mali ( Anonimo, Modena 1845 ).
C’ è infine anche una “ Tabaccheide “, ditirambo di Girolamo Barruffaldi , “ accademico intrepido ferrarese “ ( Ferrrara 1714 ).
UN PO’ DI STORIA…
Lo avete capito, l’uso del tabacco è molto precedente quello del caffè. E’ noto che sia i Maya che gli Aztechi fumavano un’erba denominata Petum o tabago per omaggiare il dio Sole e il dio dei venti Balan. Le prime note informative su queste stupefacenti foglie li ha fornite Bartolomé de las Casas, Vescovo spagnolo, nella sua “Storia generale delle Indie” (1561). Anche i marinai di Colombo, provarono il fumo, proibito però dall’ammiraglio genovese. Ma un tal Rodrigo de Jerez, a Cuba, continuò a fumare in barba ai divieti, e fu per questo incarcerato.
ARRIVA IN EUROPA
Il battesimo ufficiale del tabacco presso le corti europee avvenne nel 1560 , allorché l’ambasciatore francese in Portogallo, Jean Nicot de Vellemain fece dono a Francesco II di Francia e a sua moglie Caterina de’ Medici di una balla di foglie essiccate e di numerose piantine di questa solanacea che, in fondo, ha qualche parentela con la patata …
…E IN ITALIA
In Italia fu portato dal Cardinale Tornabuoni e venne chiamato “ erba di Tornabuoni o di S. Croce “. Ne ‘600 ebbe il “ boom “, divenne di moda, e sia Papa Urbano VII ( 1642 ), che Papa Innocenzo X ( 1650 ) ne proibirono l’uso. Urbano addirittura scomunicò i viziosi disubbidienti. Nel 1690, a Santiago, cinque monaci sorpresi in flagranza di fumo, vennero sepolti vivi dall’Inquisizione ( Santa??).
Il sultano di Turchia, lo Scià di Persia e lo Zar di Russia emisero molte condanne a morte contro i peccatori da tabacco, incredibile ma vero! L’unico regnante favorevole al fumo si rivelò Luigi XIII. il Cardinale Richelieu, pragmatico uomo di Stato alla…Monti, nel 1629, introdusse una tassa sui tabacchi importati dall’America. Il Ministro Colbert, nel 1810, creò il primo monopolio mondiale.
TABACCO E GENTIL SESSO
L’emancipazione femminile passa anche attraverso la libertà di fumo: Già nel ‘600, alcune disinvolte dame francesi, dettero vita all’ “ Ordine della tabacchiera “. Fumavano anche le dame dei salotti parigini del ‘700 , mentre nell’800 la moda si estese ancora di più in tutto il mondo. Una delle fumatrici più fumose e famose resta l’intellettuale e scrittrice francese George Sand, accusata poi di aver fatto morire di cancro il suo Frédéric ( parlo di Chopin ).
CURIOSITA’, AFORISMI, CITAZIONI E RIFERIMENTI LETTERARI
“DAI FUMATORI SI PUO’ IMPARARE LA TOLLERANZA: NON S’E’ VISTO MAI UN FUMATORE LAMENTARSI DI UNO CHE NON GLI FUMA ACCANTO” (Sandro Pertini)
La nota trilogia “Bacco, Tabacco e Venere”, non fu allargata al caffè solo per ragioni di…rima, perché il quartetto con la nera bibita è assolutamente perfetto. L’azzurrognolo filo di fumo che sale dalla punta di brace di una sigaretta pendente dalle labbra, è un topos universale, dotato di una sua precipua estetica fatale.
Si entra così nel territorio iconico dei mitici personaggi tabagisti, ricco di memorie e suggestioni declinate in varie specialità: gli anelli di fumo che si disperdono nel pulviscolo di soffuse luci da tabarin possono appartenere a sigarette, a sigari o a pipe. I sacerdoti di questo rito vizioso possono chiamarsi Humphrey Bogart o Jean Gabin, Iames Dean o James Bond, Greta Garbo e Marlene Dietrich.
A VOLTE IL FUMO E’ MEGLIO DELL’ARROSTO (ANONIMO )
Fumatori incalliti di sigarette furono Manet, Freud, Puccini, Svevo, Momigliani, Sartre, Prévert, Pavese, Fenoglio, Montale, Sanguineti, Walt Disney, e ancora Picasso, Bene, De Andrè, Pannella. Tra le donne Oriana Fallaci, Jacqueline Kennedy, Anna Magnani.
Sigarofili: Hemingway, compagno di Avana Trinidad con Churcill, Fidel Castro, Che Guevara, Marx, Soldati, Germi, Brass, Bersani, Bertinotti. Amante dei buon sigari, udite udite, anche Papa Pio X, Santo ma con questo vizietto. Pipaioli indefessi Molière, Tolstoj, Pascoli, Ungaretti, Saba, Mark Twain, Maigritte, Pertini, Bearzot, Brera (suo motto “Un toscano al giorno leva il medico di torno“).
FUMO E FANTASIA
Perché poi non citare, in questo prestigioso elenco, anche qualche mitico personaggio di fantasia presente nella letteratura scritta e cinematografica? Come non ricordare l’onnipresente ciga pendula ostentata dall’amico fraterno di Sandokan, il corsaro portoghese Yanez de Gomera immortalato da Salgari e poi incarnato, in una famosa serie tv anni ’70, dal grande Philippe Leroy?
E l’Ispettore Maigret, personificato in tv da tanti attori ma da tutti identificato con Gino Cervi, incorreggibile pipomane come il suo inventore Simenon. Dai gialli di Chandler si alza una cortina fumogena causata dal fumo dell’investigatore Philip Marlowe, così come dai numerosi film interpretati da Jean Gabin, divoratore di Gauloises.
Icona cinematografica per eccellenza, il ceffo dalla ciga cenerosa in bocca Rick Blaine, eroe del cult “Casablanca “, impersonato dal magnetico Humpery Bogart, uno dei brutti più affascinanti dell’epopea del Bianco e Nero.
La carrellata sui tabagisti immaginari non può non concludersi con Zeno Cosini, che poi è l’alter ego del suo inventore Ettore Schmitz da Trieste, più noto con il nom de plume di Italo Svevo.
“La coscienza di Zeno” ( 1923 ), il più celebre romanzo di Svevo, fu un testo d’avanguardia. L’autore, recependo le nuove istanze culturali che andavano diffondendosi all’inizio del XX secolo, al pari di Yoice e di Mann, disegna un novel d’avanguardia tutto improntato sulla descrizione e sull’analisi della “ crisi “ dell’uomo moderno.
E’ quindi una narrazione psicologica, che si ispira alle rivoluzionarie teorie psicanalitiche dell’ epoca ( Freud ), proprio come i maggiori testi di quegli anni ( Kafka, Musil, oltre che i citati Mann e Yoice ), ma con una marcia in più: l’ironia.
ZENO, L’INDECISO A TUTTO
Zeno è l’antieroe per eccellenza, l’esatto contrario dei grandi personaggi del romanzo ottocentesco. Lui è un “uomo qualunque”, uno con poco carattere e fiducia nei propri mezzi.
Insomma un inetto senza autostima, un debole, e per questo la sua esistenza è costellata di dubbi, di sofferte scelte che non si decide a compiere. Una di queste riguarda lo smettere di fumare. La vera malattia di Zeno non sta nel vizio del fumo, ma nel non riuscire a tener fede ai propositi.
“SMETTERE DI FUMARE E’ LA COSA PIU’ FACILE DEL MONDO: IO L’HO FATTO MIGLIAIA DI VOLTE” (MARK TWAIN)
“Oggi, 2 febbraio 1886, passo dagli studi di legge a quelli di chimica. Ultima sigaretta!Era un’ultima sigaretta molto importante. Ricordo tutte le speranze che l’accompagnarono. Quell’ultima sigaretta significava proprio il desiderio d’attività e di sereno pensiero sobrio e sodo… Penso che la sigaretta abbia un gusto più intenso quando è l’ultima…” (da “La coscienza di Zeno”)
CONCLUSIONE CHE NON CONCLUDE
Ammettiamolo, il fumo non fa benissimo, come l’ eccesso di alcol, il sesso abbondante e non protetto, la carne rossa e grassa. E proprio per questo che strapiace.
Come strapiacciono le altre cose che ho enumerato. L’essenziale è rischiare in proprio, non coinvolgere … gli innocenti, e magari prenderla con (auto) ironia, affermando con Woody Allen “Ho smesso di fumare: vivrò una settimana in più e in quella settimana pioverà di continuo…”
Per finire, vi invito ad esercitare in piena libertà di coscienza ogni virtù o vizio che più vi aggrada, nel rispetto degli altri, purché questi abbiano a loro volta rispetto di voi.
(fine)
Gabriele D’Amelj Melodia
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