Vito Camassa alla “Brindisi Multiservizi Spa” e Teresa Bataccia, alla “Servizi farmaceutici Brindisi”.
Sono questi i risultati delle selezioni per i nuovi amministratori unici delle due aziende partecipate del Comune di Brindisi.
La nomina – fanno sapere da Palazzo di Città – è stata comunicato alla conferenza dei capigruppo e verrà formalizzata con apposito atto.
Stamattina Camassa e Bataccia hanno partecipato all’audizione pubblica davanti alla commissione composta dal Sindaco Carluccio, dal Segretario Generale Alemanno e dal Capo di Gabinetto Zizzi.
All’audizione per la BMS erano stati convocati in cinque ma si non presentati in tre: Vito Camassa, Antonio Diaferia e Giacomo Colapinto. Assenti Giovanni Ribezzo (attuale presidente di Energekogas Italia) e Vincenzo Boccuni. Per la “Farmacia” sono stati esaminati Teresa Bataccia, Marcello Taurino, Maddalena Pisani, Aurelio Mussardo e Gianluca Budano. Assente Flavio Maria Roseto.
Camassa è già stato presidente della BMS nel 2001 e può vantare la nel CdA del Consorzio di gestione di Torre Guaceto. La Dott.ssa Bataccia è una psicologa pedagoga.
Le due nomine non giungono inaspettate.
I soliti beninformati le avevano anticipate, scommettendo sugli “sponsor” politici dei nuovi amministratori unici.
Camassa è vicino a Umberto Ribezzi, consigliere comunale eletto con i Democratici per Brindisi e poi transitato nel gruppo dei “Coerenti per Brindisi”, prima di dichiararsi indipendente. Proprio ieri Ribezzi aveva postato su facebook un messaggio che sembrava voler mitigare la tensione dopo alcune presunte diatribe maturate nei giorni scorsi con parte della maggioranza.
La dott.ssa Bataccia – secondo voci insistenti – sarebbe, invece, espressione del gruppo “Democratici per Brindisi”.
In molti ipotizzano che queste due nomine siano a tese a compattare una maggioranza mai salda e che possano aiutare a raggiungere i numeri sufficienti per chiudere la crisi aperta con l’azzeramento della giunta.
Dopo le nomine, l’opposizione tuona.
Di vera e propria spartizione di poltrone parla Nando Marino: “l’audizione è stata una pantomima che avrebbe voluto nascondere la spartizione secondo vecchie logiche partitiche. Quei nomi erano noti da giorni. Ci piacerebbe conoscere quali criteri hanno informato le scelte della commissione”
Sulla stessa linea d’onda è Mauro D’Attis (FI): “La Sindaca Carluccio ha offeso la mia intelligenza (media).
Poteva scegliere direttamente l’Amministratore unico delle partecipate. Ha fatto una audizione farsa che le si ritorce contro, visto che tutti si faranno mille domande su come hanno fatto a scegliere.
In realtà si trattava e si tratta di una scelta politica spacciandola per “trasparenza”.
La Carluccio si era candidata per cambiare le cose. E in effetti ci sta riuscendo. In peggio però“.
Sarcastico Giuseppe Cellie (BBC): “Quindi X-Factor al Comune di Brindisi si è concluso. In finale vanno Bataccia e Camassa. Le loro canzoni sono piaciute al giudice Sindaca Carluccio ma soprattutto tengono ancora in piedi l’orchestra! Come dire, che musica Maestro? La stessa!”
Per Stefano Alparone ed Elena Giglio (Consiglieri Comunali M5S Brindisi) “la procedura portata avanti non ha fatto altro che evidenziare la palese non volontà di garantire trasparenza rispetto alle scelte effettuate. Quella di oggi è stata un’audizione imbarazzante, perché rendere pubblico l’ultimo atto di un procedimento sino a quel momento di fatto sconosciuto a tutti?
Nessuno ha saputo per tempo chi avesse inviato la candidatura, non si conoscono ad oggi i parametri con cui sono state valutate le candidature e non si conoscono i curricula dei candidati. Oggi, un cittadino qualsiasi che avesse deciso di partecipare all’audizione non avrebbe avuto gli strumenti per capire nulla, figuriamoci farsi una pallida idea dei candidati.
In attesa della Giunta, prendiamo atto che per gestire la gravissima situazione della Multiservizi che di fatto è più vicina alla messa in liquidazione che ad un risanamento tramite “mirabolanti” fusioni ed ancora ignoti piani industriali, si è deciso di scegliere seguendo percorsi noti alla politica invece di mettere in piedi una seria manifestazione d’interesse realmente trasparente.
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