La notizia della chiusura del reparto di Pneumologia dell’ospedale Perrino è l’ennesima conferma della gestione discutibile della sanità pubblica in provincia di Brindisi.
Fino ad oggi, per senso di responsabilità determinato dal mio ruolo di Presidente della Commissione Sanità della Regione, ho evitato di affondare il dito nella piaga, ma adesso non ci sono più le condizioni per continuare ad aspettare.
A Carovigno esiste un vero e proprio focolaio di contaminazione da covid-19, ma ad oggi non sono giunte risposte adeguate. Sarebbe stato necessario, così come sollecitato anche dal sindaco, effettuare centinaia (se non migliaia) di tamponi, per arginare una epidemia pericolosissima. E invece, a Carovigno come nel resto della provincia, di tamponi ne vengono effettuati pochi e per giunta il risultato arriva dopo 7-8 giorni, con il conseguente aumento del pericolo di contagio.
Adesso non è più possibile aspettare! La direzione strategica a livello provinciale si è dimostrata inadeguata a fronteggiare una crisi di tali dimensioni. Occorre immediatamente sottoporre a tampone tutto il personale sanitario degli ospedali (a partire dal Perrino) e delle RSA, per evitare che l’ennesima sottovalutazione possa comportare la perdita di tante vite umane. La scelta di far partire con grave ritardo il laboratorio del Di Summa e di utilizzare solo in minima parte le potenzialità della sanità privata esistente in provincia di Brindisi ha determinato la crescita esponenziale del rischio per personale sanitario e per i cittadini. Arriverà anche il tempo dell’accertamento delle responsabilità, ma oggi si intervenga senza perdere altro tempo.
Lo ha dichiarato Pino Romano, Presidente della Commissione Sanità della Regione Puglia.
“Il ricovero di un primario ospedaliero e la chiusura dell’intera divisione di Pneumologia sono due fattori che, in aggiunta ai segnali di allarme dei giorni scorsi, fanno presagire anche scenari drammatici come quello della chiusura dell’ospedale Perrino di Brindisi.
Nel frattempo il personale di Pneumologia è stato posto in quarantena e tutto il resto del personale ospedaliero è letteralmente allo sbando.
Il numero assai limitato di tamponi effettuati e il ritardo con cui sono stati processati hanno certamente contribuito ad aggravare la situazione.
Il nuovo piano ospedaliero presentato oggi dal Presidente Emiliano ancora una volta sottovaluta le esigenze del territorio brindisino ed individua come nuovi ospedali Covid quelli di San Giovanni Rotondo e di Galatina.
Non c’è più tempo da perdere! Occorre una immediata presa di coscienza con la individuazione, da parte della Regione, di un nuovo ospedale Covid anche in provincia di Brindisi. La scelta del Perrino probabilmente è stata la più infelice per i suoi limiti strutturali e per la totale assenza di percorsi obbligati che consentono a chiunque di andare ovunque.
Nel frattempo, si individuino le soluzioni più efficaci per tutelare il personale ospedaliero del Perrino che, ad oggi, è riuscito a salvarsi dal contagio. La Regione, insomma, ha avuto due mesi per organizzare una risposta efficace alla pandemia, ma ha dimenticato Brindisi. Una responsabilità gravissima che oggi mette a rischio la vita di tanta gente”.
E’ il pensiero di Mauro D’Attis, onorevole di Forza Italia.
Per Ercole Saponaro. Capo Gruppo Lega Salvini Puglia al Consiglio Comunale di Brindisi, “La drammaticità della situazione dell’Ospedale Perrino di Brindisi, le misure restrittive con la possibile chiusura di alcuni reparti, esempio chiaro ed evidente di come ancora una volta la regione Puglia abbia dimenticato questo Territorio, non sono bastate le richieste di aiuto del Personale Sanitario e dei Sindacati, ad oggi ancora non si sà quanto saranno disponibili ulteriori Posti di terapia Intensiva, difficoltà ancora persistono per l’effettuazione dei Tamponi con incredibili ritardi nei risultati, mancano le dotazioni di Sicurezza individuale e il Personale della Sanità Service vera carne da macello dimenticati da tutti.
In questa situazione già drammatica e di piena inefficienza dove risultano gravi le dichiarazioni del Presidente Commissione Sanità Regione Puglia il quale si giustifica dicendo, SIN ORA HO TACIUTO, dimostrando che l’interesse del territorio passano in secondo piano dinanzi agli interessi politici e di parte, in questo scenario chiediamo al Sindaco di Brindisi, Massima Autorità sulla Salute Pubblica e al Comandante della Capitaneria di Porto, di mettere in atto tutte le azioni in relazione alle loro responsabilità ponendo divieto di attracco e di sbarco dei passeggeri e del personale delle Navi annunciate in arrivo nel nostro Porto, Brindisi non ha strutture e capacità di accogliere e verificare il livello di contagio sulle Navi dirottate nel nostro Porto, Porto sin ora dimenticato da tutti e ora ritenuto indispensabile per questa emergenza.
Di seguito il comunicato di Potere al Popolo Brindisi:
La chiusura del reparto di Pneumologia dellOspedale Perrino di Brindisi ci lascia attoniti!
Apprendiamo che infermieri e medici sono risultati positivi al covid19. Perdiamo dunque un reparto strategico per la salvaguardia della nostra salute, e diremmo vita, in questa lotta contro il corona virus.
Più volte lOrdine dei medici di Brindisi aveva sollevato lallarme sui contagi degli operatori sanitari, la mancata attivazione delle linee guida regionali da parte della ASL di Brindisi anche riguardo ai protocolli sullisolamento del personale entrato in contatto con i positivi
nulla è stato fatto!
Chi compie il proprio lavoro senza protezione e nellinsicurezza non deve essere chiamato eroe! Ciò deresponsabilizza chi li sta mandando al macello! In una Italia che ora piange le proprie vittime, chi invitava i propri cittadini a non fermarsi preferendo il profitto, lasciato aperte fabbriche che potevano essere chiuse, alle vite umane si assuma le proprie responsabilità, a livello locale e nazionale!
Chi aveva il compito di vigilare sulla nostra Salute? E parliamo di Brindisi, della nostra città! Chi doveva chiedere conto a chi non rispettava le linee guida regionali?
Si è puntato sulla comunicazione che riversa tutta la responsabilità sul singolo. Ciò è profondamente disonesto e non fa che obbedire ad una strategia precisa. Si canalizza la rabbia e la frustrazione sui capri espiatori. Si mette cittadino contro cittadino, fratello contro fratello, si sparge odio e paura pur di deviare lattenzione dalla inadeguatezza di chi aveva ed ha tuttora il dovere di gestire la situazione.
Dopo aver distrutto la sanità pubblica e non avere il coraggio, come è accaduto in altri paesi, di requisire le strutture private, a Brindisi assistiamo alla chiusura del reparto indispensabile alla cura del corona virus, assistiamo alla mancanza di tutela per il personale sanitario.
Con una campagna mediatica a livello nazionale come Potere al Popolo avevamo denunciato tutto questo e ne CHIEDIAMO CONTO, ORA! Che il sindaco nonché presidente della provincia, non possiamo dimenticare ciò che sta accadendo a Carovigno dove si susseguono le morti e i contagiati in una casa di riposo, RIFERISCA alla città e convochi al più presto un tavolo con gli attori interessati in una comunicazione chiara e trasparente alla popolazione!
Noi continueremo a vigilare.
Mauro Vizzino – Presidente Commissione Ambiente della Regione Puglia: “Quanto sta accadendo nell’ospedale Perrino di Brindisi evidenzia problemi gravissimi che, di fatto, mettono a repentaglio la vita di tanti nostri concittadini. L’aver scelto proprio il nosocomio del capoluogo come “ospedale covid” si sta dimostrando un grave errore in quanto la sua particolare conformazione non ha permesso in alcun modo una divisione netta tra i reparti in cui vengono ospitanti pazienti affetti dal virus e altri reparti dove si curano patologie altrettanto gravi. Tra l’altro, il personale ausiliario (così come quello della mensa e di altri servizi) è lo stesso per tutti e quindi si creano le condizioni per forme importanti di contaminazione.
La conseguenza è che oggi il reparto di Pneumologia è stato chiuso, che il primario di chirurgia ha contratto l’infezione e che ci sono numerosi altri casi di sanitari risultati positivi.
Insomma, si rischia la paralisi! E tutto questo perché – a differenza di altre province pugliesi – nel Brindisino si è deciso di sottovalutare il problema dell’analisi dei tamponi. Quelli effettuati nei nostri ospedali sono stati destinati prima a Lecce, poi a Bari, poi a Foggia ed infine a Barletta, con la conseguenza che alcuni si sono smarriti e tutti gli altri hanno dovuto attendere non meno di una settimana per conoscere l’esito.
In questo modo si è concesso un enorme vantaggio al virus! Oggi più che mai, pertanto, è necessario chiedersi perché si è atteso per due mesi prima di attivare il laboratorio nell’ex Di Summa? Perché ci si ostina ad ignorare la presenza sul territorio di strutture private che sono perfettamente in grado di esaminare i tamponi? (la vicenda dell’Apulia Diagnostic ne rappresenta una conferma).
Siamo di fronte a responsabilità evidenti e quindi ad una sostanziale scarsa capacità di programmazione di tutti gli attori protagonisti di questa vicenda, che va ad aggiungersi ad una colpevole sottovalutazione dei problemi.
A questo punto, pertanto, occorrono decisioni immediate ed incisive, a partire dalla necessità di sottoporre a tampone tutto il personale sanitario. Se si vuole evitare che Brindisi diventi il più importante focolaio della Puglia bisogna agire senza alcun indugio”.
“Ieri con la chiusura momentanea del reparto di pneumologia dell’Ospedale Perrino, si è toccato il punto più basso dello sciacallaggio politico, con commenti sdegnati e dichiarazioni dei soliti esponenti politici, da destra a sinistra. Che il nosocomio non dovesse essere utilizzato come ospedale Covid-19 è una realtà, peccato che sia stato necessario farlo perché i partiti di quei politici che ieri hanno gridato allo scandalo hanno impoverito la sanità brindisina, chiudendo ospedali pubblici a favore della sanità privata, a tal punto che il Perrino era l’unico (seppur con tutte le inadeguatezze del caso) a poter dare risposte nell’immediato all’emergenza; poi l’errore umano è sempre dietro l’angolo, quando si pensa più a salvare la vita degli altri che non la propria e ai medici ed infermieri oggi infetti del reparto di pneumologia (già sanificato fortunatamente) va tutto il nostro ringraziamento e l’augurio per una pronta guarigione”. Lo dichiara il consigliere del M5S Gianluca Bozzetti, ricordando come si sia già alla ricerca di nuovi medici ed infermieri per poter immediatamente riaprire il reparto.
“Sono anni – continua Bozzetti – che i sindacati della provincia di Brindisi denunciano un piano di riordino regionale folle e politiche sanitarie che hanno completamente dimenticato la tutela della salute a scapito di qualche conto risanato; sono anni che tutti gli ordini professionali rappresentativi di medici ed infermieri lamentano le croniche e non più procrastinabili criticità territoriali. Che il Piano di Contenimento Covid-19 regionale abbia per l’ennesima volta dimenticato Brindisi è noto e non ci si poteva aspettare altro da chi ci ha sempre considerato Brindisi come la cenerentola di Puglia; c’è (e c’era anche prima) la necessità di fare i tamponi a tutti gli operatori sanitari così come servirebbero molti più DPI di quelli che dalla Protezione Civile Nazionale arrivano sul territorio regionale, ma non è certo scrivendo decine di comunicati o attaccando chicchessia che questi problemi si risolvono. Questo è solo il momento della condivisione, del supporto reciproco con tutte le nostre forze, competenze e buon senso. Adesso – conclude – bisogna solo aiutare, ascoltare chi è in trincea e non permettere che gli tutti operatori sanitari (nessuno escluso) da eroi si trasformino in martiri, anche per errori politici”.
Questo il comunicato dei parlamentari pugliesi della Lega Sen. Roberto MARTI, On.le Annarita TATEO e On.le Rossano SASSO:
Con specifico riferimento a quanto accaduto negli ultimi giorni, ed in particolare nell’ultimo mese, siamo al culmine di vicende grottesche, di inadempienze gravi ed ingiustificabili che hanno portato l’intera regione, e Brindisi in particolare, ad un vero e proprio collasso sanitario nella gestione del Covid-19.
Le dichiarazioni, o meglio, le ammissioni di responsabilità del consigliere regionale e Presidente della Commissione Sanità, Giuseppe ROMANO, gravi sul piano politico-istituzionale, gravissime sul piano etico-sociale, sono la dimostrazione plastica della totale incapacità, delle irreparabili responsabilità in campo sanitario. Considerazioni, quelle di Romano, e per sua stessa ammissione, fino ad oggi soggiaciute: per quale nobile e legittimo motivo? Sia essa una posizione fideistica, sia essa personale, sia essa di partito, rimane gravissima per chi, ancora oggi, come lui, ricopre una carica istituzionale strategica e fondamentale per l’intero territorio regionale.
Fatto ancor più grave, e non certo secondario, come la Direzione strategica sanitaria brindisina non ha seguito le direttive Regionali e Nazionali, determinando, ancora una volta, gravi ritardi ed inadempienze; punto primo: i percorsi ospedalieri non sono stati ancora dedicati, mancando protocolli chiari e precisi, che avrebbero dovuto essere una priorità nella organizzazione della emergenza; punto secondo: il personale dedicato ai “Covid positivi” non può e non deve venire a contatto con il personale dedicato ai “non Covid” perché diventa inevitabile, anzi certo, un potenziale contagio tra gli stessi.
Punto terzo: non si può essere assolutamente d’accordo sulla chiusura della Pneumologia: non solo perché è un reparto cardine dell’emergenza Covid-19, ma soprattutto perchè è fondamentale un reparto di 20 posti letto che accoglie in particolare pazienti abbisognevoli di terapia subintensiva mediante ventilatori meccanici; è assurdo che, damble’, posti letto vitali vengano sottratti all’assistenza di possibili ed ulteriori covid nel pieno dell’emergenza!
È necessario (anche se già da tempo dovevano farlo), estremamente urgente trasferire i medici, ed eventuali operatori sanitari della Pneumologia di Ostuni a Brindisi; non solo: da tempo avrebbero dovuto assumere medici anche tra coloro che frequentano il terzo e quarto anno di specializzazione, i medici vanno cercati e contattati senza attendere che siano i medici a proporsi all’azienda per essere assunti, non è certo il tempo il nostro miglior alleato!
Siamo onesti e realisti, e scevri da demagogia politica: queste deleterie dinamiche sanitarie regionali e brindisine continuano ad essere il risultato di una gestione approssimativa, carente e fallimentare, una insufficienza strutturale e umana che non ha saputo organizzarsi e non sa proteggere, ancora oggi, i propri dipendenti, medici ed infermieri.
Punto quarto: l’errore più grossolano, e per certi versi gravissimo, è stata la scelta scellerata, incomprensibile, di aver individuato il Perrino come ospedale per i Covid-19, ospedale in cui continuano ad essere presenti importanti reparti non Covid-19. Dovrebbero creare, nella immediatezza, nuovi posti Covid-19, tenendo presente che a Brindisi e provincia esiste un solo reparto di Malattie infettive che è stato, tra l’altro, e con precisa superficialità, inserito come reparto Covid-19. Domanda logica e conseguenziale: e i pazienti no Covid-19, affetti da malattie infettive come meningite, epatite acuta o altro, dove hanno previsto la loro allocazione ospedaliera? Tutti insieme appassionatamente? Sarebbe gravissimo!
Ultimo aspetto, non per questo secondario: quando Brindisi adotterà la procedura di screening SARS-COV-2 per operatori sanitari adottata da altri ospedali come Bari? O vogliamo continuare a perdere medici e personale sanitario fondamentale per la città e la provincia di Brindisi?
Purtroppo oggi viviamo una certezza: il Perrino sembra avviarsi al collasso, per i gravissimi ritardi Regionali che non hanno permesso a Brindisi di attrezzarsi ed eseguire i test per molto tempo, facendo girovagare le provette per tutta la Puglia, con conseguenziali ed inaccettabili ritardi che hanno impedito di assumere decisioni immediate e tempestive. Ed ancora oggi, che la ASL si sta attrezzando per il colpevole ritardo regionale, non si possono eseguire tutti i test che dovrebbero essere eseguiti giornalmente.
Un vero e proprio disastro per i brindisini, naturali destinatari di una politica fallimentare e priva di capacità risolutiva. Soprattutto sul piano sanitario la Puglia, Brindisi in particolare, è alla deriva, in balia dell’incertezza e della precarietà. Ecco perché, consapevoli che la polemica politica oggi non ci appartiene, volendo essere responsabilmente fautori di una politica propositiva e costruttiva, invitiamo Emiliano ad ascoltarci, a rendere operativi ed immediati i nostri umili ma sostanziali suggerimenti, lasciando da parte logiche o steccati ideologici che oggi, in particolare, la gente non capirebbe: un grande gesto di umiltà e responsabilità politica non verso l’opposizione, non verso la LEGA, ma verso la nostra amata regione e la nostra splendida città di Brindisi.
La denuncia dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Erio Congedo, Giannicola De Leonardis, Luigi Manca, Renato Perrini, Renato Perrini, Francesco Ventola e il capogruppo Ignazio Zullo.
“Alla luce di quanto è accaduto c’è da chiedersi: ma in quali condizioni hanno iniziato a fronteggiare l’emergenza COVID-19 nell’Ospedale Perrino di Brindisi, ospedale di riferimento di tutta quella provincia? La risposta potrebbe addirittura fornirla la poesia: si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. Certo, non che in altri presidi ospedalieri le cose siano andate o vadano meglio, ma arrivare a chiudere interi reparti come Chirurgia e Pneumologia, così importanti per fronteggiare i danni causati dal coronavirus, riteniamo che sia irresponsabile o peggio sciatteria, siamo di fronte a tanti annunci fatti, ma che non raccontano la realtà. Né tanto meno possiamo immaginare che la chiusura dei reparti di Ortopedia e di Chirurgia di Ostuni sia funzionale alla riorganizzazione COVID perché se così è, andavano programmate da tempo. Nella totale improvvisazione, riscontriamo, invece, che chiusure e spostamenti di personale sono funzionali solo a trovare personale per fortificare presidi nei quali gli operatori vengono meno perché non adeguatamente protetti. Ma non è così che si doveva e si deve agire!
La verità è che nella Sanità pugliese – che a parole Michele Emiliano diceva che era pronta a metà marzo a fronteggiare fino a 2000 casi – si riscontano nel brindisino e nel Perrino stessi ritardi, stessa approssimazione di percorsi COVID/ NO COVID, stesse mancanze e stesse conseguenze che si registrano in altri contesti territoriali. Mancanza di DPI in numero e in adeguatezza, carenza di tamponi in numero e tempestività di risposta, assenza di filtro all’ospedalizzazione sul territorio fino al venir meno, come conseguenza di tutto ciò, di operatori sanitari di cui si sente forte esigenza ma che il sistema non protegge.
Emiliano, Presidente della Regione, Assessore all’Agricoltura ed infine anche Assessore alla Sanità, da uomo solo al comando, non può continuare a non ascoltare, a non vedere e a non constatare ciò che sta accadendo. Abbiamo necessità vitale di proteggere i nostri operatori sanitari, di mantenere aperti ospedali e reparti, di efficientare le terapie intensive per fronteggiare le centinaia di casi positivi che ogni giorno numeriamo, di continuare a cercare, testare, isolare e trattare ma non possiamo più permettere, appunto, che si stia come d’autunno sugli alberi le foglie. Lo diciamo con spirito costruttivo ma anche con forza: Emiliano non perderti ancora in chiacchiere, ad esse fai prevalere i fatti nell’interesse dei pugliesi”./comunicato
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