Il 16.1.2016 abbiamo scoperto che con determina del 30.12.2015 ma pubblicata il 16.1.2016 l’Arch. Delle Donne aveva già disposto l’affidamento del cimitero comunale con inizio servizio il 15.11.2015. Nel corpo della delibera si legge che data l’urgenza (scusa ridicola, visto che l’affidamento partiva 16 giorni dopo), veniva contattata dapprima la Assistenza Fraterna che verbalmente rinunciava, e poi la Cooperativa L.&L. che accettava e garantiva il servizio per 76 giorni (dal 15.1 al 31.3.2016) alle stesse condizioni di cui al precedente atto con cui in novembre si era affidato il servizio alla Ad Maiora. Abbiamo quindi un affidamento effettuato il 9.11.2015 con gara illegittima alla Ad Maiora al prezzo di €.7.663,00 e poi l’Arch. Delle Donne invece di andare a scorrimento in graduatoria rispetto alla gara (il servizio non ha preso avvio da subito ma dopo due mesi per cui residuava ancora del tempo), od effettuare una procedura ai sensi di legge, individuava in maniera diretta una cooperativa che in quella gara si era posta al 5° posto per il ribasso effettuato saltando a piè pari tutte le altre concorrenti che avevano proposto un ribasso più alto: la trasparenza nella scelta è dirompente!
Altro materiale per l’Anticorruzione perché l’Arch. Delle Donne ha:
1) Fatto eseguire i servizi in proroga non contrattualizzata ad Agea sino al 31.8.2015: costo stimato come debito fuori bilancio €.10.952,60;
2) Fatto eseguire lavori direttamente e senza affidamento alla Ad Maiora dal 1.9.2015 all’8.11.2015: costo stimato come debito fuori bilancio €.9.976,,00;
3) Affidato in base ad una gara illegittima con determina 528 del 9.11.2015 alla Ad Maiora per il prezzo di €.7.663,00;
4) Affidato direttamente senza gara e criterio ad una cooperativa giustificando la decisione con una urgenza inesistente visto che la determina è stata adottata il 30.12.2015 ed il servizio prendeva avvio il 15.12.2015: costo €.13.725,20.ù
Risultato:
violato il principio del divieto di frazionamento che in maniera reiterata viene ignorato dal nostro Comune e da questa Amministrazione come contestato da Anac; sono stati effettuati affidamenti diretti in misura superiore al limite di €.20.000,00 oltra Iva (€.42.316,80 ad oggi);
violati i criteri di scelta del contraente dichiarando il falso. Non è vero che tutto è avvenuto agli stessi patti e condizioni del precedente affidamento. E’ stata riconosciuta una maggiorazione di €.1.000,00 (un terzo del canone mensile) per la pulizia dei locali (tutti i precedenti gestori lo hanno fatto senza costi aggiuntivi), e la sostituzione di lampade votive. Non è vero che vi erano ragioni di urgenza: dall’ 11.12.2015 (data in cui Ad Maiora ha comunicato la indisponibilità a proseguire il servizio) al 30.12.2015, anzi al 15.01.2016 vi era tutto il tempo per effettuare una gara aperta.
Il fatto più grave è poi quello di non aver inserito in determina la clausola di salvaguardia del personale, per cui dopo anni di lavoro i dipendenti del cimitero alla soglia della gara annuale corrono il rischio di essere tagliati fuori e magari, se dovessero vincere nuovamente ditte come la Cimiteriale Pugliese, i dipendenti saranno scelti tra persone non del posto. Comunque se non erro la Ad Maiora, che quanto meno ha salvaguardato le maestranze locali, ha assunto 4 unità e ci si aspetta che faccia egualmente la ditta aggiudicataria; anzi, avendo ricevuto un incremento di canone per €.1.000,00 circa rispetto al vecchio canone, si ritiene debba inserire anche una persona abilitata al servizio elettrico ed altra che assicuri le pulizie aggiuntive, altrimenti l’aumento del canone è un altro regalo post natalizio dell’Architetto Delle Donne. Invieremo tutto a chi di competenza affinchè valuti in dettaglio questa ulteriore “perla amministrativa” nel campo degli affidamenti. Ed i cittadini pagano i debiti!
Avv. Pasquale Rizzo
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