“Ci sono sconfitte e sconfitte”. Una frase quella pronunciata nell’immediato dopo partita da Meo Sacchetti che in casa Enel Brindisi, nonostante la prima sconfitta casalinga (la seconda consecutiva), lascia comunque una buona dose di ottimismo, pur nella consapevolezza che per vedere in campo una squadra al top ci vorrà ancora tempo.
Un passo falso maturato ai danni della Grissin Bon Reggio Emilia, protagonista delle ultime due finali scudetto, una formazione “made in Italy” che ha costruito il successo grazie ai 72 punti messi a segno dai suoi gioiellini italiani (solo 10 quelli messi a segno dai giocatori stranieri tra cui l’ex Delroy James) protagonisti assoluti nell’ultimo quarto di gara.
Eppure nonostante il -10 a poco più di 2′ dalla fine l’Enel Brindisi ci ha provato fino alla fine, mostrando grande carattere, tanta grinta e la giusta cattiveria agonistica.
Insomma tutto ciò che era mancato domenica scorsa a Pistoia (nonostante il 18-2 iniziale), ma che, nonostante tutto, non è bastato per portare a casa due punti pesanti al termine di 40′ minuti Brindisi ha pagato a caro prezzo alcuni vistosi errori difensivi ma soprattutto l’infortunio di Nic Moore la cui assenza è pesata come un macigno.
Infatti, in cabina di regia, sia AJ English che Marco Spanghero a tratti si sono mostrati inadeguati. Le sette palle perse in due, alcune delle quali nell’ultimo quarto consentendo così ai reggiani di scavare il break importante, e i numerosi errori al tiro hanno influito parecchio nell’economia di un match durante il quale ancora una volta l’Enel Brindisi ha trovato in Amath M’Baye e Durand Scott (41 punti in due) i principali punti di riferimento di un attacco che ha trovato nel giovane Robert Carter (18 punti e 17 di valutazione) un altro protagonista.
Peccato però che in difesa lo stesso Carter, specialmente nella seconda metà di gara, non sia stato altrettanto determinante, alla pari di alcuni suoi compagni di squadra che troppo facilmente si sono fatti superare nell’uno contro uno. Bene invece a rimbalzo, dove, a differenze delle prime due partite, Brindisi ha concesso davvero poco nella propria area pitturata, consentendo a Reggio Emilia di catturare solo 7 rimbalzi offensivi (una miseria se paragonati ai 18 catturati domenica scorsa da Pistoia).
Errori sui quali continuare a lavorare, anche perchè il processo di crescita di questa squadra prosegue senza soste.
In attacco si cominciano a vedere cose egregie, a cominciare da una buona presenza a rimbalzo che significa immediata apertura per il play, possibilità di transizione e comunque, in generale, fatte alcune sporadiche eccezioni, una buona circolazione di palla che ha portato quasi sempre alla costruzione di buoni tiri. Ed è stato ciò che Brindisi ha fatto meglio nei primi due quarti quando i biancorossi di coach Menetti sono rimasti in partita grazie alla prestazione monster di Amedeo Della Valle, praticamente immarcabile.
Nel frattempo arriverà Phil Goss, ennesimo regalo della dirigenza brindisina a questa città. Una decisione che, dopo l’infortunio di Moore, si è resa quasi indispensabile.
L’esperto play-guardia americano arriverà presumibilmente giovedì mattina, giusto in tempo di conoscere i compagni e debuttare domenica prossima nella trasferta di Varese.
Un contratto di due mesi al termine dei quali Brindisi potrebbe decidere di trattenerlo fino a maggio e, al contrario Goss potrà decidere di accettare eventuali offerte alternative.
Nonostante si sia allenato finora presso il college dove è cresciuto cestisticamente a Philadelphia, sicuramente l’ex Roma, Varese e Venezia non sarà al top ma sarà comunque in grado di garantire a questa giovane Enel minuti di qualità e soprattutto tanta esperienza.
Una presenza che potrebbe giovare soprattutto a English e Spanghero due dei giocatori a disposizione di coach Sacchetti che finora hanno maggiormente faticato. Senza considerare che la presenza di Goss, garantita appunto per i prossimi due mesi, potrebbe agevolare le scelte dello staff tecnico biancoazzurro e della società da qui all’immediato futuro.
Infatti, se in questo lasso di tempo Goss dimostrerà di essere il giocatore affidabile che tutti abbiamo apprezzato in questi anni, e se al contrario, lo stesso English continuerà a faticare, continuando a dimostrare grandi difficoltà di inserimento in questa squadra e nel massimo campionato italiano, non è da escludere che il sacrificato di turno potrà essere lo stesso English. Non fosse altro perché Moore ha comunque dimostrato di possedere rispetto al suo compagno di squadra una maggiore maturità cestistica e un discreto spirito di adattamento a questo campionato nonostante le sue prestazioni finora siano state comunque altalenanti.
Al contrario, se come si augurano tutti, English nel frattempo venisse fuori, abbinando al suo indiscutibile talento prestazioni di qualità, le scelte di staff tecnico e societario si complicherebbero. Anche se, oggettivamente, in questo momento della stagione, con un Goss in più, ed in attesa del pieno recupero di Moore, poter contare sul miglior English significherebbe innanzitutto che, sconfitte evitabili come quella di domenica scorsa contro Reggio Emilia, o quella precedente di Pistoia, molto probabilmente si trasformerebbero in meritate vittorie. Che se vogliamo è l’obiettivo di Meo Sacchetti e della sua Enel Brindisi in questo campionato.
Pierpaolo Piliego
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