May 25, 2025

Di seguito riportiamo integralmente una interrogazione parlamentare presentata dai deputati forzisti Ciracì, Marti, Palese, Distaso, Chiarelli e Fucci al Ministro dell’istruzione, università e ricerca, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,

 

– premesso che:
• il crollo del soffitto avvenuto ieri mattina all’interno della scuola elementare: “Enrico Pessina” di Ostuni, che ha provocato il ferimento di due alunni e una insegnante, ripropone ancora una volta, l’esigenza della messa in sicurezza degli edifici pubblici a partire da quelli scolastici, in considerazione che gli interventi di programmazione dell’edilizia scolastica risalenti alla legge 11 gennaio 1996, n°23 e proseguiti nel corso del Programma delle infrastrutture strategiche avviato dalla cosiddetta “legge obiettivo” n°443/2001, nonché dai successivi interventi normativi non hanno conseguito significativi risultati;
• la suesposta struttura scolastica, peraltro recentemente ristrutturata, dopo quattro anni di lavori costati oltre 1 milione di euro ed inaugurata lo scorso 7 gennaio, unitamente a numerose altre situate in diverse regioni del Paese, che hanno subito di recente danni strutturali, (766 gli incidenti avvenuti solo nel 2014) certificano infatti la mancanza di una visione organica sia dal punto di vista degli interventi finanziari previsti a livello nazionale e comunitario, nell’ambito delle misure finalizzate all’efficienza degli edifici, che sotto il profilo di un’anagrafe scolastica unica nazionale, in grado di rappresentare uno strumento conoscitivo fondamentale per la programmazione, che peraltro stando a quanto risulta da un articolo del quotidiano: “la Repubblica” in data odierna, dovrebbe essere ufficializzato la prossima settimana (con un ritardo di 19 anni);
• il recente piano di edilizia scolastica del Governo che prevede oltre 17 mila interventi da effettuare entro il 2015 per le scuole, i cui fondi sono gestiti direttamente dal ministero interrogato ai dirigenti scolastici, i quali scelgono sul territorio le ditte cui affidare i lavori di restauro, pone dubbi e perplessità ad avviso degli interroganti, in quanto ciò che è avvenuto nella scuola di Ostuni sulla qualità di messa in sicurezza e l’efficienza dei lavori di ristrutturazione dimostra in realtà il contrario;
• gli interroganti evidenziano inoltre, come nonostante per gli interventi di manutenzione straordinaria siano disponibili importanti risorse finanziarie in favore degli istituti scolastici, pari a circa 550 milioni di euro rinvenibili dal decreto-legge n°69/2013 (cosiddetto decreto- del fare) e dalle delibere del Cipe, tuttavia emerge un’evidente assenza di una regia d’insieme da parte del Governo Renzi, nel valutare i singoli lavori effettuati, nonché una verifica globale degli edifici prima di riavviare la didattica all’interno di tali strutture;
• la necessità di superare la logica degli interventi “spezzatino”, ad avviso degli interroganti, senza pertanto una visione d’insieme sugli edifici scolastici, rappresenta un’esigenza non più rinviabile, anche in considerazione dei risultati che emergono dal rapporto sulla sicurezza, qualità e accessibilità nelle scuole italiane, predisposti lo scorso settembre dall’associazione: “Cittadinanza attiva”, che evidenza come tre edifici su quattro presentano danni strutturali e quattro su dieci una manutenzione carente o addirittura inesistente;
• a parere degli interroganti, in considerazione dei rilievi critici precedentemente esposti, risulta inoltre necessario trasferire la proprietà degli stabili direttamente agli istituti scolastici, in analogia con quanto avvenuto per le università, affinché si possa liberare dal ruolo di semplici “inquilini” dei comuni e delle province, la figura dei presidi e attivare realmente l’autonomia scolastica;

 

Per sapere –
quali valutazioni, nell’ambito delle rispettive competenze, intendano esprimere, con riferimento a quanto esposto in premessa;
se in considerazione del grave episodio avvenuto all’interno della scuola di Ostuni, il cui crollo di cinque metri quadrati dell’intonaco avrebbe potuto provocare addirittura il decesso per i bambini e gli insegnanti, non ritengano urgente e necessario disporre, per quanto di competenza propria, controlli a livello nazionale, per tutte le scuole nelle quali sono state evidenziate carenze infrastrutturali o di manutenzione, al fine di incrementare le pratiche di sicurezza che evidentemente appaiono ancora insufficienti;
se non ritengano opportuno valutare la possibilità di prevedere la cessione degli immobili scolastici direttamente alle scuole, trasferendone la proprietà, così come esposto in premessa, al fine di migliorare il sistema di autonomia scolastica e i livelli di manutenzione e messa in sicurezza degli edifici medesimi;
quali iniziative infine, nell’ambito delle proprie competenze, intendano intraprendere al fine di potenziare il sistema dei controlli e migliorare l’efficienza della programmazione dei fondi previsti per gli interventi di ripristino degli edifici scolastici, in considerazione dei rilievi critici in precedenza richiamati, nonché da quanto riportato in un articolo del quotidiano: “la Repubblica” in data odierna, secondo il quale gli aggiornamenti che saranno resi noti la prossima settimana, rileveranno che le strutture scolastiche che presentano lesioni strutturali a livello nazionale, non saranno un terzo, ma oltre la metà del numero complessivo.

 

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