Di seguito riportiamo integralmente il testo di una lettera aperta inviata da Euprepio Curto, Consigliere regionale UdC, all’Assessore regionale alla Sanità Elena Gentile
non posso non esprimerti la mia gratitudine per avermi confermato, nel corso dell’ultimo Consiglio regionale, la ferma volontà di intervenire in materia di 118 (con particolare riferimento alla provincia di Brindisi) cristallizzando a data storicamente non sospetta il requisito per l’internalizzazione dei lavoratori/trici, in modo da rendere inefficaci le squallide furbizie che stanno caratterizzando alcune gestioni (non tutte, per carità!) molto impegnate nel liberarsi di volontari operanti da antica data, in modo da rendere più agevole l’inserimento, e quindi l’internalizzazione, di famigliari, parenti, amici e amici degli amici.
Materia, voglio ricordarlo a me stesso, che, ove non fosse intervenuta la Politica (nella persona dell’Assessore al ramo) per sanare le gravi violazioni, mi avrebbe coerentemente imposto di adire l’Autorità Giudiziaria.
Ti ringrazio, quindi, di avermi evitato una iniziativa non conforme alla mia concezione della Politica, e, purtuttavia, ritengo che tutto ciò non sia sufficiente.
E’ sicuramente importante aver cassato il principio aberrante in virtù del quale potevano essere internalizzati coloro che ad una certa data risultavano essere lavoratori dipendenti del soggetto gestore del 118, ma a condizione che risultassero ancora assunti. Onde, da oggi in poi sarà possibile internalizzare anche quei lavoratori che, pur in possesso del primo requisito, non potevano però vantare anche quello di risultare ancora assunti, magari perché letteralmente “cacciati” via da squallidi figuri.
Restano però privi di tutele quegli operatori volontari che nel corso degli anni si son visti sopravanzare da altri volontari, successivamente assunti sol perché in condizione di vantare rapporti “privilegiati” col gestore del 118.
In sintesi: se di moralizzazione si deve parlare, la si faccia fino in fondo, tutelando in primis proprio quelli privi di tutele.
Se così sarà, credo che la Politica colmerà, almeno in parte, il deficit di credibilità che, purtroppo, fino ad oggi l’ha caratterizzata.
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