May 25, 2025

In una nota, talmente sintetica da far trasparire il notevole imbarazzo, Dema ha giudicato non rispondente al vero, e manifestamente tendenzioso, il contenuto di quanto da me dichiarato nel corso delle ultime settimane sulla situazione di crisi che attraversa lo stabilimento di Brindisi.

Premesso che, ove dovesse ritenere di essere stata lesa, Dema potrà adire tutte le iniziative ritenute più opportune senza che personalmente me ne dolga, va poi detto che se qualche imprecisione vi è stata, essa è stata dovuta esclusivamente alla non agevole accessibilità agli atti oggetto dell’iniziativa politica.

Nella sostanza, però, resta tutto confermato, ad iniziare dalle corpose agevolazioni a fondo perduto e a tasso agevolato conseguite da Dema per le attività allocate nello stabilimento brindisino. Bene avrebbe fatto, invece, la società, a fornire risposte precise rispetto ai quesiti posti.

Ad iniziare dai contenuti e dalla natura della proposta di Piano industriale che irritualmente si voleva far approvare ai lavoratori, ‘liberando’ dall’onere proprio quei sindacati che prima e più di altri avrebbero dovuto far emergere il maleodorante raggiro che ne sarebbe determinato.

Per continuare con la dimostrazione del rispetto di quelle norme ormai comuni a tutti i patti agevolativi che, in capo ai soggetti beneficiari, impone l’obbligo ‘di non distogliere dall’uso previsto le immobilizzazioni materiali o immateriali agevolate, prima di 5 anni dalla relativa data di ultimazione del programma’.

Così come sarebbe stata una gran bella cosa avere una conferma che neppure un centesimo delle risorse finalizzate a Brindisi siano state utilizzate per rafforzare la presenza del gruppo Dema in altre aree industriali.

Invece, nulla di tutto questo. Con la logica conseguenza che, essendo abbastanza refrattario a farmi prendere per il naso, da un lato non esiterò un solo attimo ad approfondire ancor più puntualmente i troppo punti rimasti in sospeso. Mentre, dall’altro, continuerò a battermi per la garanzia del posto di lavoro ai dipendenti Dema operanti a Brindisi. E proprio a tal proposito Dema dica una volta per tutte se intende o no rimanere a Brindisi!

In questa sacrosanta battaglia mi auguro possano esserci (e sono sicuro che ci saranno) anche i sindacati…ma non alcuni sindacalisti. Ma questo è un altro problema che a breve dovrà essere affrontato e risolto”.

 

COMUNICATO STAMPA EUPREPIO CURTO – CONSIGLIERE REGIONALE UDC

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