April 2, 2025


Alle autorità e ai cittadini di Torchiarolo e oltre, si alza nuovamente un appello, un grido di allarme da parte di Nicola Serinelli, ex sindaco del paese, che richiama l’attenzione sul flagello della Xylella, una minaccia che ha devastato la nostra terra e continua a farlo con conseguenze incalcolabili. A distanza di anni dall’inizio di questa tragedia, l’ex primo cittadino sollecita un ritorno all’azione, affinché le coscienze non rimangano passive di fronte a una situazione che non è ancora stata risolta.

 

Serinelli ricorda i tempi in cui la Xylella era al centro dell’attenzione pubblica e istituzionale, quando ogni giorno si lottava per arginare il batterio che stava divorando il patrimonio naturale più prezioso della nostra terra: gli ulivi. Il dramma della Xylella non ha solo danneggiato l’economia agricola della nostra comunità, ma ha anche inferto ferite profonde al tessuto sociale, etico e morale di Torchiarolo e di tutta la Puglia.

Anni di incontri, assemblee, manifestazioni e impegno incessante caratterizzarono quel periodo, dove l’intera comunità, guidata dall’amministrazione locale, lottava con coraggio per preservare il futuro dei propri ulivi e del territorio. Tuttavia, Serinelli non può evitare di menzionare le speculazioni e gli attacchi personali subiti, come il vergognoso episodio della scritta offensiva sul ponte della superstrada Brindisi-Lecce, che cercava di minimizzare o ridicolizzare la gravità della situazione.

 

Oggi, la situazione appare drammaticamente diversa. Le battaglie che un tempo vedevano la popolazione attivamente coinvolta sembrano un lontano ricordo. Serinelli lamenta un “penoso silenzio istituzionale” e una diffusa indifferenza da parte del popolo, un tempo così combattivo e attivo nella difesa del proprio territorio. Domande come “Chi ancora si interessa della Xylella?” risuonano amare, poiché il batterio continua a devastare i nostri ulivi, senza che vi sia più una reazione collettiva.

Torchiarolo, un tempo polo centrale della lotta contro la Xylella, sembra oggi aver perso quella vitalità e quell’impegno che lo avevano reso un esempio di resistenza.

 

La stampa negli ultimi giorni ha riportato la notizia dell’estensione del batterio, che ora attacca anche mandorli e viti, minacciando ulteriormente il già fragile ecosistema agricolo pugliese. Nuovi focolai sono stati individuati nel Barese, e il presidente di Cia Puglia, Gennaro Sicolo, ha lanciato l’allarme: “Se non si agisce con forza e tempestività, la situazione potrebbe esplodere”.

 

Serinelli sottolinea come sia scandaloso che, mentre la Xylella continua a diffondersi, ci siano sprechi e abusi di risorse pubbliche, come avvenuto con i fondi del PNRR. Questo atteggiamento passivo rischia di compromettere ulteriormente la lotta contro il batterio, con gravi conseguenze per l’olivicoltura pugliese, che potrebbe essere totalmente azzerata.

 

Alla luce di queste considerazioni, l’ex sindaco di Torchiarolo chiede con forza che la questione Xylella torni ad essere centrale nel dibattito pubblico e istituzionale. È necessario riallacciare le fila di quella lotta interrotta dopo l’autunno del 2017, riprendendo un discorso che non può e non deve essere chiuso. Il Consiglio Comunale, le istituzioni locali, regionali e nazionali devono tornare a confrontarsi su questo tema, coinvolgendo esperti e scienziati per individuare soluzioni concrete ed efficaci.

 

Serinelli insiste affinché la questione non venga relegata al “più squallido silenzio”, ma che si riaccenda la speranza nella comunità, che merita di sapere cosa si nasconde dietro questa tragedia e come si possa uscirne. È indispensabile un’azione coordinata a livello nazionale ed europeo, con un sostegno rafforzato alla ricerca scientifica e alla prevenzione, affinché questa piaga venga finalmente estirpata.

In un periodo in cui Torchiarolo e la Puglia intera rischiano di vedere cancellati secoli di storia agricola e culturale, Nicola Serinelli lancia un appello urgente per non arrendersi. La Xylella non è un problema risolto, e ogni giorno di inattività contribuisce ad aggravare una situazione già drammatica. Il tempo per agire è adesso, prima che sia troppo tardi.

 

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