April 30, 2025

Da quando ero bimbo, a casa mia i nonni, i genitori, gli zii ci facevano riflettere su quanto fosse bella la nostra Brindisi, per il suo porto, la sua storia, la sua gente, le sue bellezze naturali. Allo stesso tempo si finiva anche per ricordare con nostalgia pezzi della ex capitale d’Italia che non ci sono più o che hanno subito cambiamenti radicali ed irreversibili.
Non mi interessa stare qui a pensare a fatti accaduti mezzo secolo, ed anche di più, fa, ma vorrei che si ponesse l’attenzione di tutti su ciò che sta avvenendo nella nostra tanto amata città. Io sono studente ed insieme ad i miei fratelli gestiamo un B&B nel pieno centro storico e, forse proprio a causa di ciò che ci raccontavano da piccoli, amiamo visceralmente la nostra città e tutto ciò che ad essa è collegata.
Fortunatamente, a differenza di ciò che pensa chi dovrebbe rappresentarci, nella ridente cittadina adriatica durante tutto l’anno c’è un flusso continuo di turisti vogliosi di visitare tutto ciò che Brindisi offre, e fidatevi a volte non ce ne accorgiamo neanche noi brindisini, ma è davvero tanto. Chiunque venga a visitare la nostra città va via contentissimo, soddisfatto e con la promessa di tornare in futuro, perché come è vero che Brindisi è amante dei forestieri, secondo me sono i forestieri, oltre a pochi miei concittadini, che riescono ad apprezzare ed amare al meglio la nostra Brindisi.
Proprio per l’amore che proviamo per la nostra terra natìa, per ogni nuovo ospite che alloggia da noi, siamo prodighi di consigli di qualsiasi genere che possano essere utile ad una persona che è in vacanza: cosa poter visitare, dove poter gustare piatti tipici, cosa fare la sera, ciò che abbiamo di particolare che bisogna provare e tante altre informazioni che potrebbero essere utili. Ovviamente questa è una delle parti più belle e gratificanti di questa attività perché siamo orgogliosi di esporre tutte le bellezze che Brindisi offre: dal tempio di San Giovanni al Sepolcro, il Chiostro di San Benedetto, il nostro splendido lungomare, le nostre colonne romane storico termine della via Appia(ahimè, (da sempre siamo stati generosi con i nostri vicini di territorio) , la Cattedrale con la splendida antistante piazza Duomo, il museo Ribezzo, il convento Santa Chiara, la varietà di stili che la nostra città offre (anche con le sue chiese), la loggia Balsamo, il teatro Giuseppe Verdi con sottostanti resti della città romana di Brvdisivm, i reperti presenti in via Casimiro, la casa dove morì il famosissimo poeta latino Virgilio,l’ex convento delle scuole Pie,la corte delle botteghe artigiane,palazzo Granafei-Nervegna con tutte le sue stanze, una delle quali ospita l’originale capitello della colonna, le innumerevoli chiese sparse per il centro e no (vedi la chiesa di Santa Maria del Casale), palazzo Guerrieri, Torre Guaceto e potrei elencarvene ancora altre fino allo sfinimento, ma credo possano bastare.
Sembra quasi abbia dimenticato di parlare dei nostri due, e sottolineo due, castelli o del monumento al Marinaio o del piacere di fare una bella passeggiata lungo i corsi principali; già sembra ma non è così, li ho accuratamente esclusi da questa lunga lista perché purtroppo quei luoghi o non ce li siamo mai “goduti” o non li abbiamo più, si perché così è come se non ce li avessimo più.
Credetemi è imbarazzante e mortificante per la nostra città e per noi brindisini dover spiegare a chi viene a visitare Brindisi che posti di attrazione di questa portata siano inaccessibili per varie motivazioni.
Ormai i corsi della nostra città da quando c’è stata la riapertura al traffico veicolare sono diventati una jungla inaccessibile per chi tranquillamente vuole fare una passeggiata a piedi o in bicicletta nel pieno centro cittadino, anche perché purtroppo era una delle poche zone a traffico limitato della nostra città.
Parlando poi del castello Alfonsino non si può che essere rammaricati, visto che è accessibile solo a ladri e pescatori che nel tempo hanno dimostrato di non tenerci poi molto alla fortezza presente all’entrata del nostro splendido porto, e solo chi davvero vorrebbe visitare questa imperdibile attrazione di fatto è impossibilitato nel farlo per l’incapacità dei responsabili nel gestire questa situazione. L’altro castello poi, quello Svevo, è un tabù anche per la maggior parte dei brindisini stessi che per la presenza militare all’interno del castello non ha mai potuto visitare il meraviglioso maniero presente nel cuore della città, per visitarlo infatti si dovrebbe formulare una richiesta per tempo ed seguire l’iter come da prassi in queste occasioni; insomma a dir poco impossibile credere di poterci entrare.
Si penserebbe facilmente che occorrerebbe liberare i luoghi in questione dalla cosiddetta “servitù militare”, ma a volte questo potrebbe anche non bastare, vedi ad esempio il caso del nostro caro monumento al marinaio; che appena ottenuta la gestione da parte del comune è stata chiuso perché proprio l’amministrazione comunale non riesce ad organizzare un servizio che garantisca sicurezza, pulizia ed apertura di uno dei nostri più importanti monumenti.
Risultato: Monumento al marinaio chiuso e con i tanti giovani che ci sono a spasso sa quasi di barzelletta. Mi auguro vivamente che chi dovrebbe rappresentarci inizi realmente a pensare alle vere necessità di Brindisi e dei suoi cittadini che si sono stancati di sentir parlare di spartizioni di poltrone e di essere svenduti in qualsiasi campo, vedi capitale europea della cultura e la questione del riordino delle province, ma vorrebbero ritornare ad essere attori principali della loro stessa vita cittadina.

Fabrizio di Rienzo

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