Michele Emiliano, presidente della Regione, ha bloccato l’accordo tra la Puglia e la compagnia aerea Ryanair.
Il governatore si è rifiutato di firmare la delibera per finanziare la prima tranche del contratto tra Aeroporti di Puglia e la compagnia irlandese.
L’accordo prevede un contributo per la pubblicità sul sito web di Ryanair e uno sconto del 50% sui costi di handling per un totale di circa 12 milioni di euro all’anno. In cambio, la compagnia irlandese garantisce 33 rotte (20 da Bari, 13 da Brindisi) e oltre 3 milioni di passeggeri l’anno.
Nel 2015, infatti, la compagnia irlandese ha movimentato 3,1 milioni di passeggeri, che per gli aeroporti di Bari e Brindisi equivale a più del 50% del traffico totale.
Focalizzando l’attenzione sull’Aeroporto del Salento va detto che Ryanair porta a Brindisi circa 1,2 milioni di passeggeri, quasi il 60% dei 2,2 milioni di passeggeri totali dello scalo.
Secondo quanto rivelato oggi dal Corriere del Mezzogiorno che riporta il pensiero di alcuni operatori turistici del Salento “senza l’apporto della compagnia low cost, lo scalo di Brindisi sarebbe destinato alla chiusura. Infatti, del restante milione di passeggeri in transito, la gran parte utilizza aerei Alitalia e l’ex compagnia di bandiera ha una propria società che gestisce i servizi di handling. Dimezzato il traffico a «reddito» i conti non quadrerebbero mettendo a rischio il posto di 72 dipendenti dell’aeroporto del Salento“.
Perdere Ryanair sarebbe, quindi, una vera e propria iattura per l’Aeroporto di Brindisi con conseguenze disastrose per tutto il sistema del turismo salentino.
Ufficialmente il Presidente della Regione ha stoppato l’accordo perché intende vederci chiaro sulla vicenda, soprattutto alla luce dell’indagine della Procura di Bari sulle procedure di finanziamento dei voli low cost.
Come ha scritto su twitter, Emiliano ritiene che sia necessario “fare gare pubbliche regolari per assegnare 12ml € di danaro pubblico“. Una netta presa di posizione contro l’operato della giunta Vendola che aveva dato il via l’accordo tra Aeroporti Puglia e Ryanair per il periodo che va dall’1 novembre 2014 al 30 ottobre 2019.
Per questo, quindi, il Governatore ha bloccato l’erogazione a Ryanair della prima tranche di circa 13 milioni di euro, quella che va da novembre 2014 a dicembre 2015.
La scelta di Emiliano ha spiazzato Ryanair (che sta valutando azioni legali) ed ha indignato gli operatori turistici.
Per Federalberghi “è impensabile rinunciare a una rete di collegamenti aerei così capillare perché gli operatori hanno pianificato investimenti tenendo presente l’aumento dei flussi di turisti incoming. Così Emiliano penalizza la Puglia“.
Plaude ad Emiliano, invece, il Sindacato Uil che sostiene che l’accordo tra AdP e Ryanair rappresenta “un chiaro esempio di concorrenza sleale nei confronti delle tante compagnie aeree interessate agli scali aeroportuali regionali“.
Per Vincenzo Cerchia de “Il Sole 24 Ore”, il mancato via libera al finanziamento con Ryanair per i voli di Bari e Brindisi sarebbe frutto della “volontà di Emiliano di appoggiare una alleanza strategica con lo scalo di Napoli-Capodichino” e di sfruttare, assieme alla Regione Campania, le potenzialità di “Matera 2019”.
Senza contare poi – scrive Cerchia – che “la Puglia potrebbe investire anche sugli scali aerei di Foggia e Taranto“.
Insomma, il maggiore quotidiano finanziario italiano fa intendere che la politica di Emiliano nel campo aeroportuale guardi a tutto tranne che al Sud della Puglia, configurando una riduzione del ruolo strategico dell’Aeroporto di Brindisi e del Salento in generale.
Se ne discuterà nei prossimi giorni. Ma a prescindere dalle valutazioni politiche e giudiziarie, non va sottovalutato quanto rilevato da uno studio dell’Università di Bari: ogni euro investito dalla Regione avrebbe prodotto un ritorno sul territorio pari a 25 euro. Infatti per 12 milioni spesi per finanziare il banner pubblicitario sul sito della compagnia irlandese il ricavo economico sarebbe di 312 milioni.
E l’asfittica economia brindisina (e salentina in generale) non può certo permettersi di perdere la sua fetta di introiti e i posti di lavoro generati dall’indotto Ryanair.
Angela Gatti
Pubblicato il: 6 Gen, 2016 @ 13:10
forse il governatore non capisce le dinamiche economiche più elementari: buona parte dei passeggeri Ryanair prenderà altre rotte per le proprie vacanze nel Sud Italia (Lamezia, Catania, Trapani, Palermo, ecc..) con buona pace del turismo Salentino. Ma forse è proprio questa la strategia di Emiliano: favorire la zona di Bari e dintorni a scapito del (ben più affascinante ed evoluto) Salento.
Chiaro esempio di come certi politici, miopi e “di parte” debbano essere espulsi dal contesto decisionale prima che i danni divengano irreparabili
Miopia politica e/ o mirata a favorire l’area barese ai danni del Salento, ben più attrattivo ed evoluto. Certamente i passeggeri persi da Brindisi prenderanno altre destinazioni al Sud Italia ( Lamezia, Catania, Trapani, Palermo, ecc..; non sono certo tra quelli interessati a scendere dal nord in auto…!!!
Delusione e sconcerto per la politica miope del nuovo governatore della Regione Puglia.
Chi si aspettava rivoluzione e politica dei fatti da Emiliano non può che restare deluso e sconcertato dai primi passi (falsi) della Regione Puglia a guida Emiliano.
La serie comincia diventare preoccupante:
ILVA
proposta di produzione a gas con eliminazione del carbone.
Scelte lecite dal punto di vista didattico e culturale ma che non tengono conto delle dinamiche di mercato.
Le conseguenza del perseverare in tal senso potrebbero essere disastrose per l’industria dell’acciaio nazionale e soprattutto per l’occupazione.
Obbligo all’utilizzo delle migliori tecnologie dovrebbe essere la parola d’ordine. Salvaguardia del mercato nazionale dell’acciaio.
ENEL CERANO
stesse considerazioni, é vero, la stessa energia può essere prodotta a gas, e magari approfittando dell’approdo della TAP, ma il Governatore non può non sapere che la produzione di energia in Italia é privatizzata, e che la produzione a gas é fuori mercato. Conseguenza? Chiusura della centrale di cerano è gravissima disoccupazione di ritorno. Perché non enfatizzare che importanti passi sono stati fatti in questi anni nella direzione del miglioramento ambientale? Oggi, grazie alla politica dell’incentivazione alle energie alternative la centrale Enel di cerano brucia ed emette il 40% in meno rispetto al 2009. Milioni di € sono stati investiti per la copertura del parco carbone per dare finalmente soluzione alle annose vicende delle presunte dispersioni di carbone.
RYANAIR
L’economia della Puglia, sopravvive e si difende per la sua diversificazione: vive di agricoltura, di energia, di chimica, di metallurgia e di turismo.
Da circa un decennio la nostra Regione ha assistito ad un aumento esponenziale delle presenze diffuse equamente su tutto il territorio regionale. Se, come é certo, nulla accade per caso, certamente un decisivo contributo alla crescita turistica della nostra regione é stato dato dalla geniale esperienza dei voli low-cost.
Migliaia di turisti hanno invaso la nostra regione portando non solo vacanze temporanee e fugaci ma importanti investimenti nel l’edilizia e nell’artigianato in genere.
Chi non comprende queste dinamiche si oppone di fatto allo sviluppo e alla crescita, non fa gli interessi della Puglia.
brutta storia l’invidia, se i baresi vanno in vacanza nel Salento e i salentini NON vanno in vacanza a bari forse qualche domanda dovrebbero porsela….
Alghero è nella stessa condizioni. L’UE proibisce di dare denaro pubblico di privati. Si rischia una multa milionaria alla Regione. Non ci sono giochi politici dietro. Basta informarsi
ma arrivati a Brindisi uno cosa fa? Esiste una rete (valida) di trasporti? Quanto facilmente si raggiunge Lecce? Otranto? La Bellissima Valle d’Itria, il Barese?..insomma diciamola tutta di strada ce n’è da fare ancora per unire la Puglia, e finche ci sonon quelli che “io sono salenthino” o “pizzica e friseddhe” il problema sarà ben più che strutturale. Si chiamerebbe culturale.