May 8, 2025

le-vittorie-imperfette-poddi Gli alunni del triennio dell’IISS De Marco Valzani di Brindisi il 6 Ottobre hanno incontrato Emiliano Poddi, autore del libro “Le vittorie imperfette”.

 
Emiliano Poddi è un autore brindisino, un ex giocatore di basket appassionato a cui è rimasto l’entusiasmo per quel pallone arancione da domare. Questa sua passione, già presente anche nelle altre sue opere, è emersa nella conversazione odierna in cui, grazie anche agli stimoli forniti dagli studenti, ha ricreato quell’evento sportivo delle Olimpiadi di Monaco ’72 così cruciale per la sua storia personale, per quella sportiva delle Olimpiadi e persino per la Storia, quella con la s maiuscola.

 
Il romanzo Le vittorie imperfette di Emiliano Poddi ruota intorno alla finale di basket tra USA e URSS disputata alle Olimpiadi di Monaco nel 1972. Tre lunghi secondi che cambiarono lo sport e la vita dei due numeri 14: Kevin Joyce e Sasha Belov.

 
emiliano-poddi-de-marco-valzani-2Le Olimpiadi di Monaco del 1972 le ricordano tutti perchè resteranno macchiate di sangue per l’uccisione degli atleti israeliani da parte del commando terroristico “Settembre nero”. Una delle cose che gli alunni hanno rilevato è che si siano disputate sino alla fine, così come accaduto in occasione di altri eventi tragici in cui lo sport non si è mai fermato.
L’intrusione della tragedia nello sport, che dovrebbe essere comunque sempre un gioco, lo scenario della guerra fredda, l’antagonismo tra le due super potenze, una memorabile partita di scacchi: intorno a tutto ciò una partita di basket, anzi la partita, cioè l’USA che non aveva mai perso e l’URSS alla ricerca di una vittoria. Due squadre che si erano allenate in due luoghi simbolo della Seconda Guerra mondiale: Pearl Harbour e Stalingrado.

 
Le vittorie imperfette quindi non racconta solo di basket in quanto il libro è stratificato con storie e personaggi che agiscono su più livelli spazio-temporali, come da narrativa autophiction.

 
In un capitolo li ritrovi a San Pietroburgo, in un altro a Losanna ad ammirare i quadri di Hopper in un museo, in un altro ancora a Cisternino in Puglia a disputare un prestigioso torneo internazionale insieme ai genitori dell’autore, ma anche a Pearl Harbor sui viali “Palmati”. Prima i protagonisti sono giovani, belli, alti e atletici e si allenano, ma dopo qualche capitolo te li ritrovi ormai invecchiati. I vinti diventano i protagonisti della storia dello sport e i vincitori dimenticati con un destino avverso: Belov autore dell’ultimo canestro che darà la prima vittoria all’URSS, tornato da eroe in patria, per diverse vicende risulterà poi uno sconfitto e morirà anche giovanissimo. Joyce, invece, sconfitto in quell’assurda e memorabile partita, avrà poi invece, una vita piena di successi personali.

 
C’è un filo che lega Emiliano Poddi a questa partita planetaria, al basket ed è lo stesso che lo lega alla vita. Per l’autore, ripercorrere questi avvenimenti, assume un doppio significato: sportivo e personale, un modo per rivivere un’epoca in cui non era ancora nato, ma dove ancora era tangibile il bene e il male e decidere da che parte stare.

 

COMUNICATO STAMPA

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