May 7, 2025

Il risultato dell’incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, tra l’Eni-Versalis, le OO.SS. Confederali e di Categoria e il Ministro Guidi è stato, come da più parti evidenziato, insoddisfacente sotto molteplici punti di vista. Se da una parte, l’Eni, ha riproposto con una cantilena ossessionante, un percorso che negli ultimi anni ha portato al risanamento una azienda “fallita” attraverso investimenti mirati di manutenzione degli impianti, tra i quali quelli di Brindisi, e attraverso delle “dismissioni opportunistiche” di altri impianti non più competitivi, dall’altra ha rimarcato con un ritornello nauseante, che niente ancora è stato deciso in funzione della “svendita” di Versalis e del conseguente disimpegno nel settore della chimica.

 

Per chi come me ha avuto la possibilità di partecipare all’incontro come componente della Delegazione Nazionale Uiltec, ha avvertito l’enorme imbarazzo del management aziendale che legati tutti da un comune denominatore evadevano le pressanti richieste da parte dei Segretari Nazionali circa il futuro del settore e gli impegni assunti, con imbarazzanti silenzi e drammatiche storielle che non convincevano nessuno. L’altro punto di insoddisfazione è legato alla presenza, in qualità di moderatrice, del Ministro Guidi, che con la consueta e sempre redditizia tattica della “melina” (certamente suggeritagli telefonicamente da De Scalzi sentito, così come da lei comunicatoci, prima della riunione), non ha fatto altro che aspettare tempi migliori e sperare che si calmino le acque agitate sui vari territori interessati da questa vertenza.

 

Non bastano le dichiarazioni di interesse e di volontà della permanenza della chimica in Italia, quando poi ci si affretta a sottolineare che l’Eni è un azienda partecipata ma autonoma, il che vuol dire che ha campo libero nelle scelte industriali. E allora l’interesse del Governo dove sta ? Quali garanzie sotto l’aspetto industriale e occupazionale può “pretendere” se non rimane nell’azionariato con una percentuale forte che gli permette di esercitare il controllo ?

Tanti sono gli interrogativi e le perplessità che ancora una volta rimangono senza risposta.

 

Una considerazione però mi sento di esprimere dopo quest’altra iniziativa messa in piedi da noi OO.SS. unitariamente: vi è in tuti noi, Lavoratori e Rappresentanti Sindacali la consapevolezza che siamo di fronte ad una svolta, per il nostro futuro e per il futuro dei nostri figli.

Di macerie in giro ce ne sono tante, non sto qui ad elencarle, abbiamo una classe politica che, senza offesa per nessuno, diventa giorno dopo giorno sempre più debole, priva di indirizzo comune, si vive alla giornata, si inseguono le emergenze, ma non c’è una strategia per un rilancio. Ecco perché l’aver portato nuovamente a Roma per partecipare al sit-in davanti al Mise, una ottantina di lavoratori di Brindisi ai quali và il nostro ringraziamento, tra mille difficoltà e dispendio di energie e non solo economiche, è un segnale importante per il nostro Petrolchimico ma anche per la città.

 

Vuol dire che la gente crede ancora in questo Sindacato, e la conferma l’avevamo già avuta nelle ultime elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie con la partecipazione al voto di circa il 90% dei lavoratori. Non disperdiamo questa energia, abbiamo un’altra tappa importante per questa vertenza che è quella dello sciopero del Gruppo Eni del 20 gennaio prossimo, durante il quale è prevista la riduzione dei carichi a minimo tecnico degli impianti, e anche un Assemblea Generale di tutti i lavoratori del Petrolchimico con la presenza di un Segretario Nazionale.

 

Carlo Perrucci
Segretario Uiltec Uil

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