
La messinscena riporta la fiaba all’esperienza contemporanea dei ragazzi di oggi, e non solo, facendola entrare nelle pieghe emozionali dei genitori di ieri. I personaggi ci sono tutti: la protagonista, le sorellastre, la matrigna, il principe e perfino il re, disseminati in uno spettacolo che si divide tra la fiaba classica e un tempo contemporaneo in cui si muove Anna-Cenerentola, la ragazza della porta accanto, interpretata da Annarita De Michele. Centrale è il personaggio della madre, ora materna, ora sorella, ora matrigna, Nunzia Antonino, come del resto accade a tutte le madri nel rapporto con le figlie.
La storia si muove in un immaginario reinventato, nel quale il re è annunciato pomposamente dall’inno inglese, mentre le sorellastre – interpretate con giusta irriverenza da Paolo Gubello e Luigi Tagliente – si azzuffano per un principe poco invitante con la presenza di un fato che regala alla ragazza le scarpette per il ballo. Il principe vero, quello reale, è ben calato nel nostro tempo, ama la musica e come in tutte le fiabe che si rispettano fuggirà con lei nell’universo.
E poi c’è la musica che costella tutti i momenti salienti dello spettacolo, caratterizzandoli e facendo felici madri e figlie: da Petula Clark e il suo indimenticabile «Ciao Ciao» al Lucio Dalla di «Occhi di ragazza» a «Impressioni di settembre» della PFM fino a «The sounds of the silence» di Simon & Garfunkel, colonna sonora del momento fatidico della scarpetta che Cenerentola consegnerà alla madre come dono di tutto l’amore che, nel bene e nel male, ha ricevuto da lei.
Lo spettacolo è ambientato in una scenografia di grande suggestione: i sogni di Cenerentola sono costruiti attorno a un grande portone che, a seconda dei casi, si trasforma in casa, castello, bosco, campo di papaveri. In «Cenerentola across the universe» l’adolescenza è messa a confronto con l’età adulta: i sogni e le visioni si scontrano inevitabilmente con le paure, con il troppo amore degli adulti che sembrano avere sempre la verità in tasca.
Ma il finale è sempre quello, gioioso e triste nella stessa misura; il tempo farà maturare chi deve maturare, trasportandolo nell’universo della vita. Agli altri rimarrà il ricordo di aver svolto, in mezzo a errori inevitabili, il compito che gli è stato dato.
Si comincia alle ore 18
Durata spettacolo: 60 minuti
Età consigliata: dai 5 anni
Ingresso: € 5 per tutti
Per tutte le informazioni www.fondazionenuovoteatroverdi.it
Tel. (0831) 229230 – 562554
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