Di seguito riportiamo integralmente l’intervento del Questore di Brindisi Maurizio Masciopinto nel corso della celebrazione per il 165^ anniversario della Fondazione della Polizia di Stato
Sig. Prefetto, sig. Procuratore della Repubblica
Sig. Presidente della Provincia,
Signora Sindaca, Onorevoli parlamentari, Autorità tutte,
grazie di essere qui oggi a festeggiare con le donne e gli uomini della Polizia di Brindisi la celebrazione del 165° anniversario della nostra fondazione.
La data di oggi come data fissa per gli anni a venire, è stata voluta dal Capo della Polizia Prefetto Gabrielli per collegare la nostra Festa con l’approvazione della legge 121 pubblicata il 10 aprile del 1981 che innovò con illuminata modernità il sistema della sicurezza in Italia.
Un modello finalizzato a garantire sempre più le libertà fondamentali dei cittadini perché, come ha detto il nostro ministro dell’interno Minniti, se non c’è sicurezza non ci può essere una vera libertà.
La Polizia grazie alla capacità di visione del nostro legislatore, infatti, in questi anni ha saputo adattarsi ai molteplici e veloci mutamenti sociali che hanno attraversato l’Italia, facendo fronte ai vari pericoli che si sono parati all’orizzonte, basti pensare a tutte le attività in essere connesse al rischio terrorismo che pervade attualmente molte nostre normali attività quotidiane.
Quindi permettetemi di esternare, alla vostra illustre presenza e di tutti i cittadini di Brindisi che oggi ci hanno onorato con la loro partecipazione, il mio sentito grazie a tutte le poliziotte e poliziotti di questa provincia.
Sono qui da pochi mesi ma che tuttavia sono stati sufficienti a cogliere anche in queste donne e uomini quei pilastri strutturali che fanno della Polizia una grande Istituzione: professionalità, competenza, spirito di sacrificio e dedizione.
Adesso, mentre scorrono le mie parole, sta per uscire un cosiddetto turno di Volante dalla Questura. Automobili in cui entreranno madri, padri, figlie e figli, fidanzate e fidanzati che si preparano all’eventualità di evitare un reato o di interromperlo ma anche di salvare una vita mettendo a rischio la propria. Ciò avviene 24 ore su 24, 365 all’anno. Per questo i “NOSTRI POLIZIOTTI” quando escono di casa o dall’ufficio per cominciare un turno di lavoro usano la frase: “VADO DI SERVIZIO”. Perché gentili e illustri ospiti il nostro è un servizio alla collettività. Quindi grazie POLIZIOTTI ……e intendo tutti i miei poliziotti oltre quelli in servizio alla questura, anche quelli della stradale, ferroviaria, postale, frontiera e tutte le specialità. Voglio ricordare due importanti anniversari che ricorrono: quello della stradale e della ferroviaria.
Riprendendo le questioni della vivibilità, sappiamo bene che anche qui a Brindisi il complicato meccanismo della percezione della sicurezza fa sì che i nostri concittadini si sentano a rischio quando avvengono fatti criminosi che creano turbamento.
I nostri entusiasmanti risultati quali i circa 200 arrestati o gli oltre 2000 denunciati negli ultimi 12 mesi, troppo spesso, non bastano a indurre quella sensazione di tranquillità sociale a cui tutti ambiamo.
E su questo permettetemi di aprire una parentesi per ringraziare l’Autorità Giudiziaria tutta, di Brindisi e la Distrettuale di Lecce, oltre che per l’altissimo livello di professionalità che li contraddistingue, anche per la sinergia e la vicinanza ai nostri uffici investigativi. Grazie davvero. Grazie anche all’illustre Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Lecce che ci ha onorato oggi della Sua presenza. Ho trovato in questa provincia una vicinanza, una collaborazione che va ben oltre quelli che possono definirsi gli standard ordinari del Paese.
Ma tornando alla tranquillità dei concittadini di Brindisi, bisogna dire che essa è minata anche da effetti della comunicazione che sfuggono al controllo di tutti. Oggi, e lo dico senza imputare alcuna malizia ai giornalisti, che anzi ringrazio per la vicinanza compiacendomi per la loro professionalità, spesso il sistema dell’informazione moltiplica la percezione di insicurezza. Infatti, non può sfuggirvi che fa più notizia un reato evitato magari grazie ad un inseguimento a cui segue un arresto cruento del delinquente piuttosto che un furto consumato da un ignoto.
E per restare in tema di sicurezza percepita, oggi al fenomeno della criminalità diffusa si aggiunge, oltre al rischio terrorismo che ho già citato, anche tutta la problematica connessa al fenomeno dell’immigrazione. Ed anche qui i numeri testimoniano una attività intensa degli uffici della questura di Brindisi, come le oltre 1000 richieste di asilo o gli oltre 4000 permessi di soggiorno rilasciati, ma soprattutto i circa 200 stranieri rimpatriati o i 500 circa trattenuti.
Ma tutti questi positivi risultati non producono cambiamenti nel nostro atteggiamento e nella nostra consapevolezza. Noi sappiamo bene che l’unica risposta che dobbiamo dare è quella della presenza sul territorio. Ecco perché il motto scelto dal Capo della Polizia è” ESSERCI SEMPRE”, in queste parole si racchiude il senso di quel servizio che svolgiamo e di cui ho parlato prima.
I cittadini ci vogliono presenti in tutte le loro ordinarie attività quotidiane e noi ci sforziamo di esserci. Stiamo immaginando, qui a Brindisi nuovi modelli di controllo del territorio attraverso immissione di nuova tecnologia ma anche con un ulteriore sacrificio del personale e su questo permettetemi un altro ringraziamento ai colleghi di tutte le altre forze di polizia. La collaborazione con Carabinieri, Finanza, Capitaneria di Porto e tutti gli altri è eccezionale. Abbiamo conato un motto Sistema Brindisi.
Ringrazio anche, permettetemi, il Sig. Prefetto per la sapiente regia, apprezzando anche molto quanto lui sia capace di spendersi per tutte le criticità occupazionali nell’area, che hanno un peso enorme sul fattore sicurezza. Mi fa piacere riportarvi oggi una affermazione che ho fatto, mentre ero in auto, con il Capo della Polizia Prefetto Gabrielli in occasione della sua recente visita a Brindisi.
“Capo in questa città siamo davvero tutti, magistratura, istituzioni, e forze dell’ordine dalla stessa parte”. Proprio perché volevo trasmettergli questa fortissima sensazione che avverto ogni giorno nel mio quotidiano lavoro, che serve a far sentire me ed i miei collaboratori più forti contro chi, invece, nella vita ha fatto la scelta di essere dall’altra parte: QUELLA DELLA ILLEGALITA’.
Questo stare insieme, dà una forte motivazione ai poliziotti della provincia, anche se ormai tutti in avanti con gli anni della loro età, che, spesso, colmano con il loro entusiasmo le carenze di un mancato turn over nei ruoli. Per questo devo un particolare grazie a tutte le rappresentanze sindacali della polizia. Ho trovato in questa città una capacità propositiva e di collaborazione non comune da parte loro. La generosità di trasformare la problematica in opportunità. Grazie davvero per come mi siete vicini dal primo giorno del mio arrivo. Un altro grazie lo devo a tutti i miei collaboratori Funzionari, Ispettori, sovrintendenti, assistenti e agenti che non hanno esitato un attimo a mettersi in gioco in questi pochi mesi nei nuovi progetti. Non mi hanno fatto mancare mai il loro entusiasmo.
Ma c’è un altro grazie molto importante che devo assolutamente fare, ad un mondo che spesso ti dà la misura del livello di civiltà di un popolo: quello della scuola. Ho trovato in questo territorio un dinamismo, una modernità una voglia di fare che mi ha conquistato. Le scuole della provincia di Brindisi sono una azienda straordinaria, un modello di passione e impegno. Nell’incontro che feci con i direttori scolastici quando annunciai la mia intenzione di realizzare il 1° premio Palmina Martinelli non ci fu neanche un SE o un MA, ma subito un coro di SI. Oggi dico grazie a coloro che mi piace ancora chiamare Presidi, agli insegnanti: voi siete la cultura, voi curate la serra più importante della nostra vita, quella dove crescono i nostri figli, il nostro futuro.
Apro una piccola parentesi proprio sul Premio Martinelli per ringraziare Confindustria ed il suo Presidente per quello che ha fatto, così come il comune nella persona della sua Sindaca.
Vedete io sono napoletano, un uomo del Sud e ne sono orgoglioso, la mia città ti insegna che le difficoltà ti forgiano molto più dell’agiatezza. Ed è lo stesso in questa terra che amo, anche perché diede i natali a mio padre.
Allora proprio per tutte le difficoltà in cui viviamo, questi poliziotti, donne e uomini hanno bisogno di sentire la vostra vicinanza, perché stanotte, tra mille difficoltà, vigileranno sulla vostra sicurezza.
Concedetemi, infine, un pensiero ai poliziotti che non ci sono più perché caduti in servizio e vi chiedo un applauso come piccolo segno di vicinanza alle loro famiglie. Queste però devono ricordare che non sono sole, con loro c’è la grande famiglia della Polizia di cui sono onorato di far parte.
Questo legame è un grande valore che si chiama “spirito di appartenenza” ed oggi, voglio esaltarlo, proprio come si usa fare al sud quando nel giorno della festa si mostra il gioiello più bello.
Grazie per l’onore che ci avete dato nel condividerlo.
Viva l’Italia Viva la Polizia
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