L’epoca dei grossi impianti impattanti è ormai conclusa e quelli esistenti dovranno rispettare territorio, ambiente e salute, perciò si deve programmare il futuro con l’intento di scongiurare il pericolo di avere masse di lavoratori licenziati con un ulteriore aggravamento della già drammatica crisi economica e occupazionale: con questa convinzione consideriamo positiva la notizia che per martedì 5 gennaio il Sindaco di Brindisi, Consales, e l’ASI hanno convocato un incontro con l’intento di individuare progetti strategici per lo sviluppo e l’economia del nostro territorio, finalizzato anche a cogliere le opportunità offerte dal “Piano per il Sud” sul quale sta lavorando il Governo nazionale.
Un incontro al quale parteciperanno i rappresentanti degli enti territoriali, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni imprenditoriali, parlamentari e consiglieri regionali del territorio, ma che dovrebbe comportare anche un coinvolgimento più ampio ed è per questo che chiediamo per l’avvenire di estendere l’invito a tutte le presenze attive e quindi anche all’associazionismo sociale, culturale e religioso.
Negli ultimi decenni il nostro territorio ha avuto un ruolo strategico con le servitù militari e soprattutto con i grossi insediamenti del polo chimico e del polo energetico che hanno provocato danni ambientali di enorme portata con gravi attacchi alla salute, con perdita di vite umane che, per i limiti anche dell’attuale sistema normativo e di tutele, non hanno trovato adeguato riconoscimento in sede giudiziaria.
Con questo sofferto passato chiediamo che Brindisi diventi oggi strategica per il suo territorio e per i suoi cittadini ed abbia il sacrosanto diritto di rivendicare finanziamenti, bonifiche, riconversioni economiche e nuove economie legate alle peculiarità del territorio. Con questo spirito chiediamo che si promuova il coinvolgimento della popolazione nella nuova programmazione che segnerà il futuro di Brindisi per i prossimi decenni. Non più scelte calate dall’alto ma la condivisione delle stesse per una crescita socio-culturale della città e del territorio. E’ quindi importante che ci siano linee guida condivise da tutti sulle quali puntare per il rilancio della nostra economia.
Il polo aeronautico potrebbe essere rafforzato, si potrebbe creare un distretto delle energie rinnovabili. Brindisi ha bisogno di impianti per il recupero, il riciclo e il riuso dei rifiuti (compostaggio, plastiche, carte e cartone, vetro, metalli, materiale informatico). Occorre anche favorire il rilancio della Cittadella della Ricerca attraverso accordi con Università, Enti di Ricerca e mondo imprenditoriale. Brindisi ha bisogno anche del rilancio dell’agricoltura, puntando sui prodotti d’eccellenza del territorio, sulla coltivazione con metodi biologici e magari sulla nascita di nuove aziende per la trasformazione e conservazione di questi prodotti. Occorre anche puntare sul turismo, perchè Brindisi è ancora praticamente da scoprire da tale punto di vista per non perdere l’occasione che il brand Puglia sta fornendo in questi anni: turismo culturale, balneare, enogastronomico, sportivo, congressuale che possano mettere in luce le tipicità e le peculiarità del nostro bel territorio. Il porto deve essere liberato dall’egemonia del carbone e tornare ad essere il fulcro dell’economia brindisina utilizzato da traghetti, crociere, servizi a yacht, piccole e medie navi, container. Importante è anche puntare sulla cultura e la conoscenza, con un vero polo universitario per Brindisi trovando una definitiva ubicazione per lo stesso ( magari l’area ora occupata dall’Arsenale che potrebbe trovare nuova collocazione nel porto intermedio-esterno).
Numerosi e gravi sono i problemi che attanagliano il nostro territorio ma oggi è forse possibile voltare pagina per aprire una fase di ripresa e di rilancio a condizione che la politica e le istituzioni locali sappiano opporsi all’ “eterno ritorno” di vecchie e penalizzanti logiche come quella di dirottare a Brindisi il gasdotto della TAP e sappiano costruire il nuovo all’insegna di quella partecipazione democratica che è la linfa vitale di tutti i progetti di autentico cambiamento. Una partecipazione dei cittadini che può diventare forza propulsiva del nuovo corso se l’incontro del 5 gennaio sarà seguito da iniziative di coinvolgimento sociale che potrebbero sfociare in un ben preparata ed ampia Conferenza Cittadina sul futuro del territorio brindisino.
FORUM AMBIENTE SALUTE E SVILUPPO
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