July 5, 2025

Dopo un confronto tenutosi con ASL Brindisi, Sanitaservice ed il Direttore del servizio la Funzione Pubblica CGIL Brindisi pone l’attenzione sullo stato di caos operativo in cui versa il Servizio 118 della provincia di Brindisi, ormai compromesso da una serie di criticità strutturali che l’ASL Brindisi e Sanitasevice, nonostante puntuali segnalazioni, continuano sistematicamente ad ignorare.
Nonostante la necessità di assegnazione di due autisti per le attività logistiche, indispensabili per assicurare il regolare trasporto di farmaci e materiale sanitario tra le postazioni, L’ASL, ad oggi, non ha dato segnali in tal senso, costringendo il personale operativo a utilizzare i mezzi di soccorso per compiti impropri, con la conseguente sottrazione di risorse all’emergenza e il concreto rischio di lasciare intere aree territoriali sguarnite in caso di necessità.
Si è posta poi l’attenzione sul perdurare dell’utilizzo improprio del Servizio 118 per i trasferimenti intraospedalieri richiesti da e per il Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica. Tali trasporti, sebbene formalmente affidati a una ditta esterna, ricadono nei fatti sul 118, sottraendo personale e mezzi al soccorso territoriale.
A peggiorare il quadro è l’inarrestabile emorragia di medici, che rende sempre più fragile l’intera rete dell’emergenza-urgenza. In assenza di interventi strutturali, è prioritario garantire la piena funzionalità delle automediche, affinché possano continuare ad assicurare il trasporto degli infermieri in supporto delle ambulanze Victor (mezzi senza infermiere per la carenza organica anche di queste figure) unica modalità attualmente disponibile per mantenere attivo il servizio in diverse aree.
Altro fronte critico è rappresentato dalla totale assenza di presidi sanitari intermedi. FP CGIL Brindisi sollecita l’attivazione dei punti di prima medicazione a Cisternino, Ceglie Messapica e San Pietro Vernotico, fondamentali per alleggerire la pressione sui pochi Pronto Soccorso ancora attivi, gli unici punti che potrebbero decongestionare sono oramai ridotti al solo presidio di Fasano, mentre Mesagne funziona solo saltuariamente per carenza di personale ed invece andrebbe rilanciato per poter alleggerire la pressione che a stagione estiva iniziata aumenta a dismisura sul Perrino di Brindisi.
A tutto ciò si aggiunge il grave problema della carenza di personale nel SET 118 gestito da Sanitaservice ASL Brindisi. Nonostante la cronica scopertura di organico – segnalata formalmente sin da novembre 2024 e causata da cessazioni per inidoneità, dimissioni e licenziamenti – l’azienda ha inspiegabilmente evitato qualsiasi procedura di reclutamento, aggravando la pressione sul personale in servizio. Ne consegue che, nei mesi estivi, i dipendenti non riescono neppure a ottenere un giorno di permesso, con evidente violazione dei più basilari diritti contrattuali e sindacali. Ciò avviene nonostante sia stato già concluso un nuovo corso di formazione per Autisti Soccorritori e Soccorritori, le cui potenziali risorse restano inutilizzate.
Ma vi è di più. A distanza di tre anni dall’avvio del nuovo servizio SET 118, risulta ancor più inaccettabile che Sanitaservice non abbia mai proceduto all’individuazione di un numero adeguato di coordinatori da impiegare stabilmente nella gestione operativa del servizio. Si continua invece a far ricorso a figure ibride, i cosiddetti “capisquadra”, del tutto prive di inquadramento contrattuale nel CCNL AIOP – ARIS non medici, come più volte formalmente denunciato dalla scrivente Organizzazione Sindacale. È ora che questa anomalia venga definitivamente superata: la gestione di un servizio così delicato richiede ruoli chiari, profili giuridicamente definiti e selezioni trasparenti. Il tempo degli escamotage e delle scorciatoie è finito.
Infine, a tre anni dall’internalizzazione del Servizio 118, è inammissibile che l’ASL Brindisi continui a delegare le postazioni estive ad associazioni esterne. L’assenza di una pianificazione interna, stabile e programmata, rappresenta una scelta che tradisce lo spirito stesso dell’internalizzazione, genera squilibri gestionali e compromette l’efficacia del servizio.
L’inerzia dell’ASL Brindisi è una chiara assunzione di responsabilità politica e gestionale rispetto alle difficoltà del sistema di emergenza provinciale. Le conseguenze di questa gestione inadeguata ricadono su cittadini sempre più privati del diritto alla salute e su operatori costretti a operare in condizioni insostenibili.
Il tempo degli appelli è finito. Ora servono risposte concrete, la Funzione Pubblica CGIL Brindisi chiede il rilancio del 118, con investimenti certi, assunzioni mirate, coordinamenti regolari e un piano organico di riorganizzazione.

Luciano Quarta – Segretario Generale FP CGIL Brindisi
Pietro Roma – Delegato provinciale FP CGIL Brindisi

FUNZIONE PUBBLICA CGIL BRINDISI

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