A 60 anni dalla sua scomparsa Francavilla Fontana ricorda e rende omaggio a una delle più celebri e indimenticate penne della sua storia: Francesco Panzuti, poeta e scrittore, le cui opere sopravvivono, divertono e affascinano ancora, a distanza di più di mezzo secolo. Martedì 10 maggio, alle ore 18:00, nella sala del Camino di Castello Imperiali, l’Amministrazione comunale presenterà due volumi curati da Michele Maggi, che raccolgono un’importante fetta del patrimonio lasciato in eredità da Panzuti ai posteri: lavori in dialetto e in lingua, poesie, novelle e opere teatrali.
L’evento, condotto dalla professoressa Margherita Vitale, si aprirà con i saluti istituzionali del sindaco Maurizio Bruno e dell’assessore alla cultura Vincenzo Garganese. La serata entrerà quindi nel vivo con la presentazione dei due volumi da parte del professore Antonio Lucio Giannone, ordinario di Letteratura italiana contemporanea. Seguirà l’intervento del professore Michele Magi, curatore dei due volumi, già ordinario di storia della filosofia politica all’università di Firenze; la testimonianza del professore Rosario Iurlaro e le conclusioni dell’editore Mario Congedo. Nel corso della serata Tani Roma e Pinuccio Cafueri leggeranno alcuni brani tratti dalle opere di Francesco Panzuti.
Francesco Panzuti nasce a Francavilla Fontana il 18 febbraio 1883 da Donato e Crocifissa Di Nunzio. Studia a Francavilla e frequenta il liceo di Taranto, ma, conosciuta Maria Fontana Di Castri, sua coetanea, scappa di casa con lei recandosi in Francia, presso il fratello Alfonso che a Marsiglia gestiva con fortuna un negozio di orologio. Nel 1911 torna in Italia e si stabilisce a Milano dove consegue il diploma di maestro elementare, collabora a riviste pedagogiche e letterarie e pubblica “Fanciullezza”, un corso di letture per le scuole elementari che fu adottato in diverse scuole.
Nell’autunno del 1914 torna in Puglia dove insegna da supplente a Carovigno e a Campi Salentina. Chiamato alle armi come sottotenente dell’esercito è congedato nel 1919 e l’anno seguente riprende a insegnare da titolare: prima a Latiano, poi a Francavilla. Nel 1927 supera l’esame di direttore didattico. Dirigerà a Mesagne dal 1947 al 1949, anno della sua pensione.
Nel 1946 è eletto consigliere comunale in una lista civica indipendente, mentre nel 1949 è vicesindaco nella giunta di Vincenzo Barbaro. Nel 1950 si dimette per motivi di salute e trascorre gli ultimi anni della sua vita nella tranquillità famigliare. Muore il 14 febbraio del 1956.
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