May 6, 2025

sabato 23 e domenica 24 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese: 750 luoghi in 400 città saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni (elenco dei luoghi e modalità di partecipazione, consultabili su www.giornatefai.it).

Le Giornate FAI di Primavera si confermano nella loro trentaduesima edizione uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, di luoghi solitamente inaccessibili, dalle grandi città ai borghi, da veri e propri monumenti a luoghi curiosi e inediti, che tuttavia ugualmente raccontano la cultura millenaria, ricchissima e multiforme del nostro Paese. Un modo per contribuire alla tutela e alla valorizzazione di questo patrimonio, che va innanzitutto conosciuto, frequentato, e prima ancora, raccontato. È questa la missione del FAI: “curare il patrimonio raccontandolo”, a cominciare dai suoi 72 Beni aperti al pubblico durante l’anno, ma ampliando e arricchendo questo racconto proprio in occasione delle Giornate FAI di Primavera, quando 750 luoghi saranno aperti in tutta Italia grazie a migliaia di delegati e volontari del FAI e agli Apprendisti Ciceroni, giovani studenti appositamente formati per raccontare le meraviglie del loro territorio. Le Giornate del FAI offrono un racconto unico e originale dei beni culturali italiani, che risiede nella loro Storia intrecciata con la Natura, nei monumenti e nei paesaggi, nel patrimonio materiale e immateriale, e nelle tante storie che questi possono raccontare, che insegnano, ispirano e talvolta anche commuovono. Un racconto corale e concreto che si fonda sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati
che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale con un unico obiettivo: conoscere e riconoscere il valore del patrimonio italiano per tutelarlo con il contributo di tutti, perché appartiene a tutti.

Ecco le aperture in provincia di Brindisi:

Cisternino
Ospedale Vecchio di Cisternino.
Via Regina Margherita, Cisternino (BR).
Sabato 23: ore 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00.
Domenica 24: ore 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo Polivalente “Punzi” di Cisternino.
Il convento dei Frati Minori Cappuccini di Cisternino, con annessa chiesa dedicata a Sant’ Antonio da Padova, venne fondato nel 1596
e fu un centro religioso, culturale e assistenziale molto attivo fino al suo abbandono a causa delle leggi eversive ottocentesche con cui
vennero sciolti gli ordini religiosi.
Nel tempo ha subito varie trasformazioni architettoniche e ha cambiato anche la sua destinazione d’uso: Opera Pia Ospedale Ricovero
ottocentesco, Congregazione di Carità, Ente Comunale di Assistenza, Ente ospedaliero, asilo infantile, alloggio delle suore, Ospedale
di lunga degenza fino agli anni del Covid. Il convento, collocato fuori dal centro abitato, in linea con le strategie insediative dei
Cappuccini, si sviluppa attorno al chiostro. Il piano superiore ospita alcuni ambienti, un tempo celle in cui alloggiavano i frati, poi
ambulatori e stanze per i degenti. C’è anche la sala operatoria che, ormai in disuso, ha visto passare nel secolo scorso chirurghi di fama
come Nicola Lagravinese, medico di Cisternino e “Padre costituente”.
La Chiesa di Sant’Antonio, denominata anche di San Giuseppe poiché appartenente all’omonima parrocchia, era parte integrante del
convento. La primitiva struttura secentesca fu ampliata probabilmente nel XVIII secolo con la costruzione della navata laterale.
All’esterno erano presenti un orto e un cimitero. All’interno tra gli altari spicca quello secentesco di Sant’Antonio da Padova nella
navata laterale.
Nella chiesa si conservano anche alcuni dipinti che rappresentano santi cari alla devozione francescana, un singolare armadio da
sagrestia a muro databile al XVII secolo, una campana del XVI secolo, delle pitture murali e i resti di un coro ligneo.

San Pietro Vernotico
La villa del Cavalier Valletta
Viale Stazione, San Pietro Vernotico (BR).
Sabato 23: ore 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00.
Domenica 24: ore 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni® dell’IC “Ruggero de Simone”, IC “Alcide de Gasperi” di San Pietro Vernotico e IC “Bozzano” di Brindisi.
Villa Cavalier Valletta si trova nel centro storico di San Pietro Vernotico, in Viale Stazione, nei pressi di un altro edificio di grande
pregio, la Banca Rurale. Fu fatta costruire da Antonio Valletta, ricco commerciante di vini, che viaggiando restò colpito dalla bellezza
di una villa sul lago di Como tanto da interpellare lo stesso architetto, Barbieri, e lo stesso capomastro per la sua realizzazione. La
costruzione fu fatta tra il 1910 e il 1917 e ricalca lo stile moresco della villa comasca.
Appartenuta per lungo tempo alla famiglia Valletta, fu poi acquistata all’asta da un imprenditore locale prima di finire nuovamente sul
mercato delle vendite fallimentari, e oggi acquisita dal Comune di San Pietro.
L’immobile risultava vincolato con Decreto del Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le
Province di Brindisi e Lecce – n.267 del 13/10/2021, pertanto il Comune aveva diritto di prelazione sull’acquisto. Diventerà presto
sede di servizi istituzionali/polo museale.
L’evento delle Giornate FAI permetterà di scoprire l’importanza di questo edificio, dal punto di vista storico-artistico, grazie ai
numerosi aneddoti che riporteranno in vita eventi e personaggi che hanno caratterizzato la storia della famiglia Valletta e il loro
rapporto con la città.

Brindisi
I segreti di Palazzo Montenegro
Lungomare Regina Margherita, Brindisi
Sabato 23: ore 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00.
Domenica 24: ore 10.00 – 13.00 / 15.00 – 18.00.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo Classico “B. Marzolla” del polo liceale “Marzolla – Leo – Simone –
Durano” di Brindisi, IC “Casale” Di Brindisi e IC “Bozzano – Centro” di Brindisi.
Palazzo Montenegro è stato costruito nella seconda metà del XVII secolo dalla famiglia Montenegro, commercianti di origine
montenegrina, si trasferirono a Brindisi verso la fine del seicento mutando il loro nome da Petrovich in Montenegro. L’edificio, in stile
barocco, si contraddistingue per la balconata centrale con le mensole riccamente decorate, in cui si innestano mascheroni e figure,
mentre il portale principale è inquadrato da due colonne.
La storia del Palazzo si collega anche all’importante percorso della Valigia delle Indie, un grande tragitto da Londra a Bombay, con la
fondamentale tappa brindisina a fare da baricentro di un viaggio lunghissimo che, dopo il Regno Unito, attraversava Francia e Italia in
treno, per approdare, appunto, nel capoluogo messapico e proseguire fino all’India.
Il palazzo ha ospitato nel corso dei secoli importanti personaggi della storia del nostro paese; oggi è la residenza del Prefetto.
L’evento delle Giornate FAI permetterà di scoprire l’importanza di questo edificio, dal punto di vista storico-artistico, grazie ai
numerosi aneddoti che riporteranno in vita eventi e personaggi che hanno caratterizzato la storia della nostra città.

Brindisi
Brindisi, città d’acqua.
Area Archeologica di San Pietro degli Schiavoni
Venerdì 22: ore 16.00 – 20.00.
Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni® dell’IC “Centro” di Brindisi, Licero Classico “B. Marzolla” del polo liceale
“Marzolla – Leo – Simone – Durano” di Brindisi.
Iniziative speciali: concerto candlelight a cura dell’IC “Centro” di Brindisi e del Liceo Musicale “G. Durano” del polo liceale “Marzolla – Leo – Simone – Durano” di Brindisi.
L’acqua, sin dall’età romana, ha portato a ragionare su una corretta distribuzione alle diverse parti del centro abitato. Ne è mirabile
dimostrazione l’Area Archeologica di San Pietro degli Schiavoni. In realtà è possibile parlare di acqua anche grazie alle importanti
fontane che caratterizzano la città brindisina.
Partendo dalla pregevole Fontana De Torres del XVII secolo alla cosiddetta Fontana dell’Impero costruita negli anni ’40 del XX
secolo, peraltro recentemente restaurata e riportata al suo splendore, con cenni inevitabili ad altre illustri fontane presenti in città
(come fontana Tancredi, la più antica fontana brindisina realizzata nel XII secolo dai Normanni su una preesistente struttura di epoca
romana), sarà possibile raccontare momenti salienti della storia brindisina, da sempre riconosciuta come “Porta d’Oriente”. Tale
definizione spiega perché, durante la passeggiata dal centro storico al lungomare brindisino, sarà necessaria una tappa presso le
pregevoli colonne romane, da molti riconosciute come il termine della “Regina Viarum”, la Via Appia.
Tutti coloro che nel corso dei secoli sono partiti dalla città alla volta di mete lontane avevano in questo monumento un punto di
riferimento fondamentale prima di lasciare il porto attraverso il celebre canale Pigonati. Fontane e monumenti caratterizzanti il porto
brindisino, dunque, per immergersi a pieno nella storia di Brindisi e conoscerne l’importanza dall’età romana fino ai nostri giorni.
L’evento permetterà di scoprire il forte legame che esiste tra la città di Brindisi e l’elemento “acqua”. Lo sviluppo storico del centro
abitato ruota tutto intorno alla particolarità del porto che riprende “le corna del cervo”, animale inevitabilmente simbolo dello stemma
cittadino, legato anche a una delle etimologie utilizzate per spiegare il nome della città.

 

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