Sabato 5 Luglio alle ore 19:00, presso le sale dell’Ex Corte d’Assise Palazzo Granafei Nervegna è stata inaugurata la mostra fotografica collettiva con il tema “I segni del tempo”, dei i soci dell’Associazione Culturale InPhoto e una rappresentanza di 9 studenti del Liceo Artistico e Musicale “Simone-Durano” di Brindisi.
All’inaugurazione della mostra collettiva era presente come ospite d’onore Pio Meledandri, Direttore del Museo della Fotografia di Bari.
Gli alunni: Antonella Pappalepore; Sara Saponaro; Simona DeVito; Antonio Di Bello; Dai Fei Hang; Miriana Fumarola; Maura Cucci; Francesco Panarese; Claudia De Nigris, hanno esposto i propri lavori realizzati durante un percorso formativo e di laboratorio sviluppato nei primi sei mesi del 2014 guidati da Mario Capriotti, Monica Romano e Ivan Bramato, impegnati timonieri dell’Associazione In Photo di Brindisi che opera sul territorio nel campo della fotografia e che ha già realizzato nel recente passato interessanti progetti di approfondimento del linguaggio fotografico.
Gli studenti del Liceo Artistico coinvolti nel progetto fotografico non hanno avuto come obiettivo, quello di dimostrare la propria bravura nella realizzazione della cosiddetta “bella fotografia ”o “fotografia artistica” ma di documentare fotograficamente secondo le capacità personali di lettura visiva del mondo–alcuni luoghi, ambienti, dettagli di una realtà a loro familiare.
Di ogni allievo sono state selezionate due fotografie emblematiche della loro indagine visiva sul territorio: la loro attenzione si è concentrata non tanto sugli aspetti più eclatanti del paesaggio urbano quanto su alcuni aspetti marginali: piazze e vie secondarie, caseggiati, dettagli dell’arredo e della comunicazione urbana. Le due fotografie d ogni allievo sono a volte autonome l’una dall’altra, oppure sono legate da vincoli spaziali o temporali: per esempio lo stesso luogo fotografato in due momenti temporalmente molto distanti o nell’arco di poche ore. Ma, pur nella diversità dei singoli, il linguaggio conserva un tratto comune che è la scelta di uno sguardo analitico, lontano dagli “effetti” così cari a certa fotografia amatoriale. È importante che i giovani appassionati di fotografia si impegnino su un terreno che risulta avaro di suggestioni fotografiche spettacolari a favore di una fotografia più legata alla sua missione originaria di documentazione, il più possibile vicina alla nostra percezione visiva del mondo. E questa scelta acquista forse maggior valore in un periodo storico come l’attuale in cui le trasformazioni del territorio avvengono con una rapidità impensabile nei decenni precedenti.
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