May 7, 2025

Danila e Giuseppe Cellie, sono due giovani genitori brindisini che hanno vissuto nelle scorse settimane un’esperienza terribile conclusasi con un “lieto fine”, grazie alle tantissime preghiere ed alle premurose cure dei sanitari – sia brindisini che baresi – che hanno letteralmente riportato alla vita la loro piccola Giulia, due anni appena compiuti, colpita a metà giugno da una miocardite acuta.

 

“Mi ha cambiato la vita”. Quante volte abbiamo ripetuto, anche piuttosto inutilmente questa frase. Fino al pomeriggio di Venerdì 12 Giugno è capitato anche a noi, poi è accaduto che la vita è cambiata davvero.
Giulia non mangiava, sudava tantissimo, respirava faticosamente e si lamentava. Giulia ha soltanto due anni: sarà colpa del caldo improvviso, ma andare dal pediatra non ci é sembrato irragionevole. E’ questo l’attimo esatto in cui realizzi che la vita sta cominciando a cambiare.
Quello che realizzi soltanto dopo è la lotta contemporanea, negli stessi attimi, tra tragedia e speranza: la drammaticità degli accadimenti anticipati sempre. Salvificamente.
Mentre tutto precipitava, qualcuno, lassù, guidava i nostri passi, tenendo per mano Giulia, incrociando le nostre vite con quelle di altre persone che adesso è doveroso ringraziare.

 

Grazie al dott. Antonio Gargasole, il pediatra di Giulia, che con tempismo ci ha consigliato di portarla in ospedale
Grazie al dott. Giovanni Colucci, del reparto di Pediatria dell’Ospedale di Ostuni, che con molta umanità ha accolto Giulia e con grande professionalità e competenza, ha da subito compreso una strana accelerazione nel battito del suo cuoricino.
Grazie al Dott. Raffaele Rollo, del reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Brindisi che dopo i primi esami diagnostici, compresa la gravità della situazione, con immediata determinazione ma anche straordinaria delicatezza nei nostri confronti ha contattato il dott. Enrico Rosati.
Ed è proprio al dott. Enrico Rosati, cardiologo pediatra e responsabile dell’Unità Operativa Semplice di Cardiologia Fetale e Neonatale dell’Ospedale A. Perrino di Brindisi, che Giulia deve la sua vita. Quella sera il dott. Rosati non era in servizio in ospedale eppure nel giro di pochi minuti era nel suo reparto, con Giulia, davanti a quel monitor che raccontava la tragica diagnosi: miocardite acuta.

 

“Non abbiamo minuti da perdere, dobbiamo correre a Bari il suo cuore può arrestarsi da un momento all’altro”: la violenza di questa notizia e la dolcezza del dott. Rosati e dei suoi occhi fissi su Giulia rimarranno immagini scolpite per sempre nella nostra memoria.
Nel giro di pochissimi secondi, predispone le prime, fondamentali per la vita, cure per Giulia e si attiva per organizzare il viaggio in ambulanza verso l’ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari.
In quel viaggio disperato, il dott.Rosati è accanto a Giulia, la monitora costantemente e non le stacca gli occhi di dosso nemmeno per un secondo fino all’arrivo a Bari.

 

Scriveva Don Tonino Bello che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto e che possono volare solo rimanendo abbracciati.

 

Il dott. Rosati è stato davvero un angelo del Signore, “l’ala di riserva” che ha permesso a Giulia di riprendere il volo.
Fondamentali per la vita di Giulia sono state poi le cure, la premura, l’attenzione e la sapienza dei Medici dell’Unità di Terapia Intensiva dell’ ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari dove Giulia ha trascorso una settimana lottando per la vita: Dr.ssa Mina Calabrese, Dr.ssa Luana Greco, Dr.ssa Paola Moliterni, dr.ssa Antonietta Scalera, Dr. Michele Sisto, Dr. Giuseppe Colantuono, Dr. Gianluca Brancaccio.
Un infinito Grazie, infine, a tutta l’equipe medica e paramedica del reparto di Cardiologia Pediatrica dell’ ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari diretto dal Dott. Ugo Vairo: Dr. Teodoro Pirolo, Dr.ssa Maria Rosaria Tagliente, Dr.ssa Maristella Lombardi, Dr.ssa Elena Massari. Nei 25 lunghissimi giorni trascorsi in reparto da Giulia abbiamo toccato cosa vuol dire eccellenza: la precisione, la dedizione, l’attenzione e la sapienza nella terapia, l’affetto , il gioco, il cercare il più possibile di farla sentire a casa.

 

Questa non è un eccezione, ma la magnifica normalità della vita che si respira all’interno del pur delicato reparto di cardiologia pediatrica.
Essere Medici, prendersi cura degli ammalati, entrare in empatia con essi e con le loro sofferenze, curarli e restituirli alla vita guarendoli, noi genitori possiamo testimoniarlo con le parole, Giulia con la vita.

 

A tutti voi, saremo grati per tutta la vita e siamo sicuri che Giulia avrà per ognuno di voi, per sempre, un posto riservato nel suo cuoricino e mai dimenticherà i vostri volti, le vostre mani, il vostro impegno, la vostra scienza e la vostra straordinaria bontà.

 

Danila e Giuseppe Cellie

No Comments