ROYAL BLOOD “Royal Blood” (Warner, 2014) – http://royalbloodband.com
Tracklist:
01. Out Of The Black
02. Come On Over
03. Figure It Out
04. You Can Be So Cruel
05. Blood Hands
06. Little Monster
07. Loose Change
08. Careless
09. Ten Tonne Skeleton
10. Better Strangers
Un debutto da brivido!
Brighton è una bella località marittima. Si dice sia “la più amata dagli inglesi”. È situata nella costa sud del Regno Unito, a nemmeno un’ora da Londra. A un tiro di schioppo c’è anche l’idilliaca campagna del Sussex, coi suoi scenari da serial tv d’epoca. Ma poi c’è anche la tradizione legata alle sottoculture giovanili… senza perdersi in troppi discorsi e lezioni di sociologia, basti ricordare i leggendari scontri fra mods e rockers dei primi anni ’60 del novecento. E adesso, il “made in Brighton”, dà i natali anche a un duo che ha voglia di fare un bel po’ di sano rumore: del rock basilare che spazia dal garage all’indie, passando per il blues e suggestioni grunge, groove e alternative. Si sta parlando dei Royal Blood, gente che picchia durissimo e macina riffs senza tregua. Il tutto con una configurazione che porta agli estremi quanto già sperimentato dai White Stripes (tanto per fare un nome illustre). I Royal Blood, infatti, suonano utilizzando solo batteria, basso (che suona e riempie come una chitarra, grazie ad un setup particolare) e voce.
Questi due ragazzi – i loro nomi sono Mike Kerr e Ben Thatcher (proprio come la Lady di Ferro di buona memoria) – sfornano il loro album di debutto direttamente su marchio Warner: tale è stato il polverone che hanno sollevato negli ultimi 12 mesi circa, che non hanno neppure iniziato il solito percorso costellato di etichette indipendenti. No! Loro, dopo una manciata di singoli ed ep, sono arrivati a uno dei giganti della discografia. Cotto e mangiato, come si dice. Ebbene, la Warner ha avuto l’occhio lunghissimo a scritturare i Royal Blood, perché questo loro omonimo debutto è un disco che, sicuramente, è destinato ad entrare nelle playlists di tanti appassionati di rock che non amano le atmosfere troppo patinate e mainstream.
Riffs nervosi e facilmente memorizzabili, tempi tirati, ritmo serrato, voce convincente e ruvida al punto giusto… il tutto condito con un’attitudine che ancora ha il sapore dei club e degli scantinati. Se amate questo tipo di cose, provate a resistere a una “Ten tonne skeleton”, oppure all’assalto in stile Jack White di “Figure it out”. Per non parlare di “You can be so cruel”, che si avventura in territori spesso visitati dai Queens Of The Stone Age, con un risultato davvero notevole. E il brano di chiusura, con il suo incedere atipico rispetto agli altri (cadenzato, lento), aggiunge una nota distonica affascinante al tutto: si intitola “Better strangers” e suona come se i Nirvana avessero coverizzato i Led Zeppelin avendo come ospiti d’onore i White Stripes… da brivido!
“Royal Blood” – l’album – è, a conti fatti, la riprova che con ingredienti semplici ed a volte quasi scontati, è ancora possibile fare del rock non allineato, fuori dai paletti ultra-commerciali ma (ed è un grosso “ma”) capace di essere accattivante e conquistare un pubblico più ampio delle solite nicchie di appassionati. Con un solo primo album è un po’ difficile azzardare delle previsioni, ma non ci si stupirà affatto se questi giovani finiranno, in un prossimo futuro, nell’elenco dei fuorilegge del rock’n’roll contemporaneo, insieme a Black Keys e Jack White! (http://www.rockol.it/recensione-5785/royal-blood-royal-blood)
A cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni/N.R.G.” è un programma ideato da Camillo Fasulo e realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Gabriella Trastevere, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.
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