È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quant’è profonda la tana del Bianconiglio.
(Matrix, 1999)
Ispirato al romanzo di fantascienza Il mondo sul filo scritto nel 1964 dallo statunitense Daniel F. Galouye, Matrix è un film che racconta il più atroce degli inganni: la vita umana è solo un’elaborata finzione. Un’entità misteriosa e sfuggente ha programmato la nostra vita come un software facendoci vivere una falsa realtà, una realtà manipolata per un unico scopo: il totale controllo delle nostre esistenze.
Con la scelta della pillola rossa, Neo, il protagonista del film diretto dai fratelli Wachowski, si svincolerà dalla prigionia di Matrix scoprendo di aver vissuto in un sistema codificato dove le percezioni dei nostri sensi sono un’illusione creata dall’Architetto.
Una visione distopica e molto fantasiosa, ma se non fosse così? Se ci fossero elementi per non ritenere troppo bizzarra questa idea?
Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?
(Matrix, 1999)
Michio Kaku è un fisico americano impegnato nello studio della teoria delle stringhe, anticamera di quella che dovrebbe essere la teoria del tutto. Da anni gli scienziati stanno concentrando le ricerche su un modello unico in grado di far combaciare tutte le teorie esistenti. Kaku in particolare è stato il primo a formulare la teoria di campo e ha associato questo concetto puramente teorico a uno specifico processo di riproduzione cellulare. Per dirla in parole povere ha elaborato una teoria che spiega uno dei processi con cui la natura riproduce la vita.
Utilizzando una nuova tecnologia creata nel 2005, Michio Kaku ha analizzato il comportamento della materia su scala subatomica riuscendo a dimostrare che la vita di una particella è governata da un sistema di regole precise e determinate, collegate tra loro attraverso una matrice. La vita quindi non può essere il frutto della casualità. Secondo lo scienziato americano esisterebbe una forza sconosciuta che regola la natura, di conseguenza gli esseri umani vivrebbero in un mondo governato da leggi e principi concepiti da un’intelligenza superiore.
Potrebbe trattarsi solo di una stravagante conclusione, magari questa scoperta è solo l’inizio di un percorso molto complesso che potrebbe portare ad altre rivelazioni sorprendenti. Quel che è certo è che l’idea che l’universo si sia generato dal caos è totalmente errata. Così come aveva intuito Einstein, l’origine dell’universo si deve osservare come il frutto di una geniale invenzione e non come la conseguenza di un evento casuale.
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