Il nuovo DPCM illustrato in diretta tv dal premier Giuseppe Conte, oltre a prevedere restrizioni per le attività produttive (chiusura alle ore 24.00, con obbligo di consumazione al tavolo dalle ore 18.00 in poi per ristoranti, bar, pub; chiusura alle 21.00 per sale gioco e sale bingo; stop a fiere, convegni e sagre), determina conseguenze anche nel mondo dello sport.
Nessuna variazione per i professionisti, ma a livello dilettantistico “sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni di interesse regionali e nazionali”, mentre “l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relativa agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non per gare e competizioni”.
Quindi stop a tutti i campionati provinciali mentre sono salve le competizioni di respiro regionale (il calcio fino alla seconda categoria ed il basket fino alla promozione).
Restano sospese tutte le attività amatoriali.
Tutto confermato invece per quanto riguarda la presenza di pubblico negli impianti sportivi, col 15% delle capienze fino al tetto massimo di mille spettatori per gli impianti all’aperto e 200 per quelli al chiuso, ma c’è la possibilità per le Regioni e le Province autonome, d’intesa col Ministero della Salute, di un diverso numero massimo di spettatori per eventi e competizioni non all’aperto purché non si superi il 15% della capienza.
Per quanto riguarda le palestre e le piscine, Conte ha specificato che c’è stato un intenso dialogo col Cts (Comitato Tecnico Scientifico): “Ci giungono notizie varie e contrastanti, molte strutture adottano strumenti di sicurezza, altre no: diamo una settimana per adeguare tutti i protocolli si sicurezza. Se tutto verrà adeguato, non ci sarà ragione di sospendere o chiudere le palestre, altrimenti interverremo”.
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