“La libertà di una donna non si misura da quanto può parlare, ma da quanto viene ascoltata.” Michela Murgia A due anni dalla scomparsa di Michela Murgia, intellettuale, attivista e voce libera del nostro tempo, sentiamo il bisogno di ricordarla non con retorica, ma con azioni concrete. La sua eredità ci parla ogni giorno, ci sfida, ci chiede coraggio.
Ed è proprio alla luce del suo pensiero che oggi non possiamo tacere.
In questi giorni, Carovigno è stata teatro di un grave episodio di violenza contro una donna. Un fatto che ci colpisce ancora una volta come cittadini e come comunità ma soprattutto come uomini. Un fatto che chiama tutte e tutti alle proprie responsabilità.
A tal proposito esprimiamo piena fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine affinché venga fatta piena luce sui fatti di violenza denunciati.
Si accertino con rigore e trasparenza tutte le responsabilità con la massima attenzione alla tutela della vittima.
È tempo di smettere di chiamare queste violenze “emergenze”. Non sono eventi isolati, non sono fatalità. Sono manifestazioni di un sistema culturale che continua a produrre sopraffazione, silenzio e paura.
Come Partito Democratico di Carovigno, chiediamo con fermezza all’Amministrazione Comunale, mediante il supporto delle istituzioni provinciali e regionali, il potenziamento immediato del centro antiviolenza locale (di cui si hanno poche e confuse informazioni pubbliche), congiuntamente all’aumento di risorse strutturali ed economiche, alla presenza costante di personale qualificato in aggiunta a programmi di educazione e prevenzione nelle scuole ed in incontri pubblici. Chiediamo altresì che il Comune di Carovigno, così come fatto dai Comuni di Ostuni e Mesagne negli ultimi mesi, aderisca all’iniziativa europea “Safe Place for Women”, che invita le istituzioni locali ad attivarsi per creare spazi sicuri, formare il personale pubblico, contrastare la cultura patriarcale e favorire una rete territoriale di supporto per chi subisce violenza.
Non basta indignarsi. Serve agire.
Non è tollerabile che nel 2025 una donna che subisce violenza debba combattere da sola anche per farsi ascoltare.
Ogni comunità, ogni istituzione, ogni cittadino deve schierarsi. Non c’è neutralità possibile di fronte alla violenza.
Oggi, nel nome di Michela Murgia, rinnoviamo il nostro impegno a costruire un territorio dove le donne possano sentirsi libere, sicure, accolte.
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