Venerdì 14 Marzo, presso la sede della Federazione del Partito Democratico, si è riunito il Direttivo Provinciale con all’ordine del giorno il “rapporto tra la produzione energetica ed il territorio”.
L’assise è stata preceduta dai diversi incontri avuti dalla Segreteria Provinciale con i propri Rappresentati Istituzionali, Parlamentari, Consiglieri Regionali e con i Consiglieri Comunali della città di Brindisi ed il suo Segretario Cittadino. Inoltre sono stati coinvolti tutti i Circoli del Partito della provincia di Brindisi attraverso la diffusione di un documento sul quale ogni Circolo ha potuto approfondire e discutere il delicato argomento le cui considerazioni finali sono state poi raccolte e riportate nel documento finale sottoposto poi alla Direzione Provinciale per la definitiva condivisione ed approvazione.
Un lavoro complesso ed impegnativo quello svolto dalla Segreteria Provinciale che ha cercato attraverso approfonditi incontri di comprendere fino in fondo le ragioni del lavoro con quello della tutela dell’ambiente ribadendo su alcuni punti la posizione del partito espresso negli ultimi anni.
In particolare la Direzione ha ribadito che il fondamentale rapporto con le grandi industrie sia oggetto, in modo continuo e trasparente, non possa prescindere dal pieno coinvolgimento delle Istituzioni locali e delle Forze Sociali della città di Brindisi e dell’intero territorio e come opportunamente avviato dal Consiglio Comunale di Brindisi. Tale obiettivo deve essere perseguito promuovendo la più efficace e avanzata sintesi tra i principi di tutela e salvaguardia della salute e dell’ambiente con la necessità di garantire le condizioni di un moderno e sostenibile sviluppo socio-economico del territorio.
Circa la centrale EDIPOWER la Direzione del PD, ribadendo con chiarezza quanto da sempre dichiarato negli ultimi anni, è cioè che alla luce della rinuncia dell’azienda di riconvertire l’impianto di produzione di energia a ciclo combinato, la stessa deve essere dismessa. La Direzione Provinciale giudica altresì negativamente anche il progetto di funzionamento a carbone integrato dal co-cobustibile CSS in quanto è insostenibile, sotto l’aspetto ambientale e della salute pubblica, il funzionamento a carbone di un impianto adiacente all’insediamento urbano.
Per quanto riguarda la centrale “Federico II” di cerano si ritiene necessario proseguire lungo l’attività di investimenti in materia di ambientalizzazione della produzione e, pertanto, nell’ambito della procedura di verifica ed aggiornamento dell’AIA, già avviata, vanno definiti nuovi limiti emissivi ancora più stingenti rispetto ai risultati già conseguiti, sia in riferimento agli inquinanti quali polveri, SO2, NOx, sia in relazione alle emissioni climalteranti quale la CO2, da perseguire con ulteriori interventi di ambientalizzazione mediante l’utilizzo delle più avanzate tecnologie disponibili. Va avviata una istruttoria volta alla definizione, di concerto con Autorità Portuale ed Enel, del progetto del molo dedicato nel porto di Brindisi per la movimentazione del carbone, in coerenza con il PUG e nell’ambito del prossimo piano triennale delle opere dell’Autorità Portuale, favorendo così una migliore funzionalità della infrastruttura portuale e per limitare ulteriormente l’impatto ambientale della movimentazione del combustibile, processo già avviato con la costruzione del carbonile coperto.
Inoltre, vanno definiti contenuti, risorse e strumenti per il rilancio e consolidamento del Centro Ricerche Enel di Brindisi, in particolare con riferimento alle nuove tecnologie di abbattimento delle emissioni, di salvaguardia ambientale e di risparmio ed efficienza energetica.
Un nuovo Protocollo d’intesa tra istituzioni locali, forze sociali e aziende deve, inoltre, rappresentare lo strumento utile per valorizzare il coinvolgimento delle imprese locali nell’accesso alle commesse e per garantire la manodopera locale sia nei livelli occupazionali che in termini di sicurezza. Anche per tale centrale la Direzione giudica negativamente e del tutto irricevibile l’ipotesi di sostituire una quota di carbone bruciato con il CDR e/o CSS, mentre si sostiene la opportunità di avviare uno studio di fattibilità per soluzioni alternative quali l’impiego di biomasse vegetali da utilizzare in co-combustione.
In merito alla questione TAP, il Partito Democratico ribadisce il proprio NO alla realizzazione dello stesso nelle aree site in agro di Brindisi in quanto quell’impianto è incompatibile il già sofferente territorio riconosciuto per decreto come area ad elevato rischio di incidente rilevante.
Infine si ribadisce il netto dissenso su qualunque ipotesi di avvio di ricerche di petrolio nei fondali antistanti località ad alto interesse ambientale e turistico che rappresentano un importante realtà di sviluppo della nostra provincia e dell’intera Regione, contribuendo in modo significativo alla rinascita turistica del Mezzogiorno
La Direzione del Partito Democratico – Federazione Provinciale di Brindisi
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