Si dice che quando si ritorna al Sud si piange due volte, “una quando arrivi e l’altra quando te ne vai”, arrivare qui in Salento, qui a Brindisi è l’emozione del viaggiatore che dopo un anno torna a casa. E tutto sembra uguale e diverso, un’esperienza che periodicamente si ripete tra le pareti gialle, celestine, bianche. Stracci di intonaco che lasciano spazio ai colori più svariati. La fontanella con la sua malinconia accarezzata dalla ruggine, i muretti tra la sabbia, gli ulivi, il lastricato bianco, il profumo del mare.
Restano sempre questi piccoli dettagli ripensando a casa. Quando si parte per la prima volta ci si porta con sé l’orgoglio delicato della propria terra, e la si confronta con quella degli altri. Il palato inizia ad abituarsi ai sapori piccanti e al ragù bianco, accostando un bicchiere di vino della cantina di famiglia con un piatto di tortelli. A volte vai anche più lontano, oltre i confini, e i biscotti e le crostate della nonna diventano l’accompagnamento a serate di vodka, cheeseburger e pizze surgelate.
Alcune volte ci si commuove oltrepassando il gate dell’aeroporto di Brindisi, dove ancora si sente il profumo del mare e si intravede il colore della terra battuta, altre volte, in età di ribellione c’è un sospiro di sollievo perché quelle abitudini, quel folklore sempre uguale a sé stesso sembra andare stretto, il desiderio di fuggire per scoprire nuovi mondi, guardare la strada con occhi più grandi ripetendo a sé stessi di non essere tagliati per quella vita, che in fondo non ci sono prospettive.
Il bisogno inarrestabile di avere sempre storie nuove da raccontare e di lasciarsi cullare dai visi continuamente diversi tra le linee del metrò, perché solo così tra i tanti volti, tra le tante storie, tra quegli sguardi diversi ti senti un po’ a casa, ti senti parte di qualcosa di più grande.
Accade poi che ritorni, e lo fai con più consapevolezza, maturità. La propria stanza, quella con le foto dei compagni del liceo ancora attaccate sul muro, i fichi appena colti e posati sul tavolo, inizi ad accettare anche che ti si chieda “cosa vuoi mangiare?”, e ti sembra familiare quel profumo di salsa al pomodoro e basilico appena sveglio.
Ti ritrovi a passeggiare dopo tanto tempo tra le vie di un paese che è stato la tua strana abitudine per lungo tempo. Inizi così a guardarti intorno. L’intonaco arcobaleno è sempre lì, le signore sedute sul ciglio della porta son più curve e più stanche e si accompagnano ai figli con più rughe e i nipotini con le t-shirt a giro maniche.
Il pullman si blocca all’angolo ogni volta perché c’è sempre il solito che lascia la sua auto in doppia, terza fila e con tutta la calma del mondo va a bere un caffè al bar. Gli ingorghi tra le vie, la controra, i silenzi e le file interminabili all’ufficio postale.
Eppure ora cammini tra quelle vie e tutto sembra più piccolo, sembra quasi che tutto ciò si possa serenamente dominare, guardi quelle abitudini da cui sei voluto fuggire e ti accarezzano con tenerezza, apprezzi quel profumo di salsedine e i tramonti sul mare. Finalmente dopo anni rivedi le stelle, e come sono grandi e come sono vicine!
Cammini finalmente libero a piedi nudi e l’odore di pane caldo tra le vie ti riporta alla realtà e tu l’accogli piano piano, anche se tutto ciò che è intorno a te sembra una miniatura, e tu forse sei una persona diversa rispetto a quel giorno che girando l’angolo avevi gli occhi umidi prima di partire, ma ancora ti emozioni per le piccole cose che hanno fatto parte della tua vita per un po’ di tempo.
Ti innamori della schiuma del mare che colora gli scogli e ridi ancora per il gruppo che balla il liscio sul piazzale.
Distaccato, ma consapevole sai che ripartirai, ma sai anche che lotterai pur di ritornare.
Capisci che alla tua identità, al sale sulla pelle al tramonto, al calore della gente che invade tranquillamente la tua privacy e tu spiazzato ti impietrisci perché non sai come rispondere, alle serate pizzicate e alla luna rossa sulla strada, non riesci a sostituire nient’altro e ti va bene così.
Accetti che è una terra che merita riscatto, dignità e rispetto e ogni volta che lontano qualcuno tenta di infangarla tu la difendi con i denti e con le unghie.
Ma soprattutto ciò che davvero sai è che comunque vada la tua casa sarà sempre e per sempre quella da cui sei partito.
Vanessa Gloria
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