BRINDISI – È stato inaugurato stamane il “Fly park” del Bastione Carlo V. Il primo parco al mondo per lo svolazzamento e la ricreazione delle mosche si trova all’incrocio tra via Federico II di Svevia e via Nazario Sauro. Unico al mondo il bivacco è contraddistinto dai profumi rilasciati dai cani dell’area. Al taglio del nastro erano presenti il barboncino Oliver, lo yorkshire Chicco e il meticcio morkie Maynard, e tutti i cani che hanno lavorato per la realizzazione del parco.
Il Fly park è strutturato in due zone: una per mosche di piccola taglia ed una per mosche di grossa taglia, entrambe sono dotate di un’area pavimentata con tufo bianco sconnesso a causa delle radici degli alberi presenti nelle aiuole.
Le aree, arredate con panchine, sono dotate di illuminazione con un impianto a lampioni dell’altezza di circa 4 metri.
Il parco, inoltre, è stato dotato di ben 6 cestini, una concentrazione inusuale in città.
Nonostante le proteste nonviolente di alcuni cittadini che si ostinavano a raccogliere le deiezioni dei propri amici a 4 zampe, la civiltà ha avuto la meglio.
L’accoglienza e il rispetto di tutte le specie di animali è una virtù che ha sempre distinto Brindisi, ma soprattutto i brindisini.
Probabilmente il Movimento No Fly già nelle prossime ore attiverà una campagna di raccolte firme per la chiusura del campo, ricercando cavilli legali e esposti all’ASL senza seguito, se non sui media locali.
Il Fly park rimarrà aperto 24 ore su 24 per dare la possibilità ai proprietari dei cani di poter contribuire in qualsiasi momento della giornata.
Per tutelare il diritto alla consegna delle cacche fresche si sta pensando all’istituzione di un servizio di vigilanza a cura della Polizia Locale o le più moderne telecamere con riconoscimento facciale connesse a Facebook.
Insomma per gli attivisti che si recano anche di notte con le bustine per la raccolta non ci sarà scampo.
Il timore che l’asta del ex palazzo dell’Intendenza di Finanza vada deserto possa essere lo step decisivo per la rinascita del Parco delle Rimembranze, potrebbe costituire un serio pericolo per l’accoglienza di tutte le mosche del Mare Nostrum.
Andrea Rubino
https://www.facebook.com/andrea.rubino.9210
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