Gli esperti hanno calcolato che la violenta grandinata che si è abbattuta ieri su Fasano e zone limitrofe aveva una portata di quasi 52 litri per metro quadro ed una intensità massima di 243,8 mm/h.
I semplici cittadini, invece, si sono limitati a pensare: “Una cosa mai vista”.
Una grandinata di eccezionale gravità che in alcune zone ha raggiunto anche i 40 centimetri a terra e ha coperto strade e colture.
Le dimensioni e la quantità dei chicchi di ghiaccio hanno fatto preoccupare per possibili danni alle persone o alle cose ma ben presto ci si è resi conto che il dramma vero e proprio si sarebbe verificato nel comparto agricolo.
Per i lavori di sgombero di alcune strade si è dovuto lavorare duro, anche con l’intervento della Protezione Civile e l’uso di pale meccaniche. La viabilità, comunque, è stata ben presto ripristinata con il ghiaccio che è stato spostato sul ciglio delle strade.
La situazione è tornata sotto controllo già in serata e nella mattinata di oggi, nonostante le strade ancora bagnate, resta visibile solo parte della copiosa quantità di ghiaccio caduta.
Insomma, tutto sommato i disagi alla popolazione sono stati limitati nel tempo e nello spazio.
Il vero problema, invece, resta nel comparto agricolo, dove i danni rischiano di essere definitivi e permanenti. Sono bastate sette decine di minuti di precipitazioni e il lavoro di un anno è andato in fumo. Distrutte interamente le primizie già piantate da raccogliere fra qualche settimana: ortaggi quali cavoli, rape, broccoli, sedano, fagiolini, bietole, finocchi, insalate, melanzane, zucchine, cicorie.
Gli uliveti potrebbero risentirne per anni ma anche la campagna olivicola risulterà gravemente compromessa.
Della situazione si è anche parlato ieri sera durante un convegno sulla biodiversità tenutosi alla cooperativa Progresso Agricolo organizzata dalla Cia (Confederazione Italiana Agricoltori). L’associazione è già al lavoro per valutare i danni. Gli agricoltori stimano che sono pari al 100% per gli ortaggi e al 50% per il settore olivicolo.
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