May 3, 2025

Il grido di Pasolini. Martedì 3 marzo 2015, alle ore 10.45 al cineteatro Italia di Francavilla Fontana, in via Santa Cesarea 16, va in scena “Io so… Prove di democrazia”, scritto ed interpretato da Chicco Passaro e Antonio Fanelli, liberamente tratto dagli “ Scritti Corsari” di Pier Paolo Pasolini, produzione I Castellani (Francavilla Fontana), nell’ambito de “La scena dei ragazzi”, rassegna riservata agli alunni delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I e II grado, promossa da Comune di Francavilla Fontana e Teatro Pubblico Pugliese, in collaborazione con il Crest. Durata: 50′. Informazioni: 099.4725780 (interno 3: ufficio scuola Crest, responsabile Cinzia Sartini).

 

Lo spettacolo, nato in occasione dei 40 anni dalla morte, vuole essere un omaggio alla contemporaneità di Pier Paolo Pasolini. I primi 3 articoli, pubblicati sul “Corriere della sera” e successivamente raccolti negli “Scritti Corsari”, sono l’immagine dell’Italia del primo trentennio post bellico. Invece, il quarto è il grido disperato dell’intellettuale che conosce i colpevoli ma che ha come prova la sola logica, la sola intelligenza e la sola intellettualità. Il grido di Pasolini “io so, ma non ho le prove” è di una attualità sconcertante. La lettura degli articoli è presentata di volta in volta con l’ausilio di brevi clip audio che ne identificano il momento storico e sono intervallati da brani musicali editi e inediti del repertorio dei maggiori cantautori italiani che nel corso degli anni hanno trattato gli stessi argomenti in forma poetico/musicale.
Nel particolare, si adoperano brani come “Quel giorno d’aprile” di Francesco Guccini, che mette in risalto come il 25 aprile sia stata una giornata felice per molti, ma anche la certezza di non rivedere mai più i propri cari per tanti altri; “Quelli come noi” di Claudio Lolli, che evidenzia la diversità di una parte della gioventù degli anni ‘60 in contrapposizione alla spensieratezza tipica di quegli anni; “La sinistra radical” di Antonio Fanelli, che è una denuncia nei confronti di quella parte della sinistra italiana che da sempre vive nella realtà in antitesi col pensiero professato, per finire con “Una storia sbagliata” di Fabrizio De Andrè, che è un atto d’amore verso Pasolini, ma che allo stesso tempo, mette in risalto le stranezze e le incongruenze dell’assassinio dell’intellettuale, facendolo rientrare a pieno titolo fra i misteri italiani.
La lettura degli articoli di Pasolini è volutamente integrale e senza alcuna modifica o annotazione proprio per celebrare l’intellettuale attraverso l’ interezza e la originalità dei suoi scritti.

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