May 7, 2025

Prendiamo atto della continua fase di stallo che si vive in merito alla vicenda dell’Istituto IPSIA Ferraris, e restiamo sconcertati nel leggere che tra le ipotesi vagliate, è stata addirittura proposta quella di trasferire le classi presso un’ala dell’ex ospedale Di Summa privo anche esso dei requisiti di sicurezza (agibilità, certificato antincendio e destinazione d’uso degli ambienti).

 

Se il Presidente della Provincia dichiara che non ci sono le risorse necessarie per fronteggiare i problemi degli istituti scolastici e che il nocciolo della questione è adeguare le strutture scolastiche risalenti agli anni passati alle normative attuali – magari chiarendoci anche a quali anni risalgono questi edifici visto che lo scorso 15 ottobre sulle pagine di un quotidiano dichiarava che “La maggior parte degli edifici sono degli anni ’50 e ’60”, mentre ieri ai microfoni di una rivista locale l’indicazione temporale variava ulteriormente: “la maggior parte degli edifici è degli anni 70, anni 60” – sembra sfuggire che il problema del Ferraris non è l’adeguamento alle normative ma la tenuta dello stesso edificio, le immagini di questi giorni sono chiare e non di certo dobbiamo enfatizzarle noi, intonaci che cedono, solai che crollano, rubinetti che perdono, finestre che non si chiudono, tubi rotti, pavimenti divelti, una situazione già nota alla provincia da molto tempo. Insomma come si apprende dal sito dello stesso istituto, “una scuola moderna al passo con lo sviluppo tecnologico”.

 

E così se il siparietto va avanti tra Governo e Province con il ministero che sostiene che “Finora sono stati 236 i milioni assegnati alla Puglia, di cui 30 destinati proprio alle scuole sicure e quasi tre alle indagini diagnostiche. Le somme sono disponibili e utilizzabili immediatamente nel momento in cui vengono stanziate. È proprio questa la grande novità della programmazione nazionale, da quando è stato istituito nel bilancio del Miur il Fondo unico per l’edilizia scolastica” e il Presidente che continua a dichiarare “Fino allo scorso anno abbiamo avuto problemi con i fondi bloccati dal patto di stabilità, quest’anno abbiamo avuto 4 milioni e 200mila euro destinati a scuole, viabilità, stipendi, luce e quant’altro. Ho fatto un conteggio e alla fine queste risorse divise diventano 10mila euro per ogni scuola. Cosa possiamo fare con tali somme? Solo piccolissima manutenzione”

 

In tutto questo continuo rimbalzo di responsabilità, dal canto nostro abbiamo informato i vertici nazionali e in queste ore è stata depositata un interrogazione parlamentare alla Camera dei Deputati dal capogruppo on. Fabio Rampelli a carattere d’urgenza chiedendo un intervento diretto da parte del Governo sulla vicenda.

 

Per quanto riguarda invece la situazione provinciale ci sentiamo di dare un consiglio spassionato al presidente Bruno, premesso che nel 2014 subito dopo il suo insediamento rilascio dichiarazioni importanti sostenendo che “Non ci sono più i consiglieri provinciali che agiscono e scelgono per fare favori alla scuola della propria città. La musica sarà diversa e noi, a proposito di scuola, agiremo e decideremo per il bene del nostro territorio e dell’intera comunità” adesso abbia il coraggio di fare quello che il suo leader nazionale non ha fatto, e prendendo esempio proprio dalla preside del Ferraris chiuda la provincia oppure alzi la voce con i suoi diretti riferimenti governativi perchè se un uomo non è disposto a correre dei rischi per le proprie idee o esse non valgono nulla o non vale nulla lui…

 

 

Lo riportano il sen. Michele Saccomanno e il coordinatore provinciale LucianoCavaliere

 

COMUNICATO STAMPA FRATELLI D’ITALIA/AN

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