Una campagna elettorale complicata quella brindisina. Troppe criticità da affrontare, troppi candidati e troppa disaffezione dei cittadini nei confronti della politica.
Nota positiva: il confronto chiesto con il Sindacato da quasi tutti i candidati a Sindaco, ad eccezione della Pino D’Astore. Richiesta che il gruppo dirigente territoriale della CGIL di Brindisi, come Segreteria Confederale e come Segreterie Provinciali rappresentative dei lavoratori dei diversi settori produttivi e dei pensionati, ha gradito e subito accettato , dedicando un incontro specifico a ciascun candidato.
Occasione, intanto, per il Sindacato, per esprimere le forti preoccupazioni per una città in cui si sono raggiunte ormai percentuali drammatiche di disoccupazione con un conseguente disagio socio-economico che vede tante famiglie ridotte in condizioni di povertà. In premessa, l’invito rivolto a tutti è stato di fare dell’etica e della legalità gli strumenti quotidiani di un’azione amministrativa capace di recuperare dignità e credibilità.
Tema centrale del confronto: come concretizzare un modello di sviluppo integrato sostenibile, con domande precise su cosa fare per il rilancio dei diversi settori produttivi senza mortificarne alcuno, considerando istruzione, formazione, ricerca e innovazione le vere leve del cambiamento. Allora come mantenere il polo universitario? Come rapportarsi con i grandi gruppi industriali? Con la cultura si creano opportunità e lavoro? Come dare spazio ai nuovi lavori legati all’innovazione tecnologica? Tutti i candidati hanno sostenuto l’importanza del rilancio di Cittadella della Ricerca e della necessità di facoltà universitarie a Brindisi che tengano conto delle specificità territoriali in termini di insediamenti industriali, beni monumentali e vocazioni naturali.
Le istanze della CGIL sono state chiare in termini di priorità:
– Affrontare le emergenze: lavoro, casa, assistenza, sicurezza ambientale, intervenendo per le bonifiche dell’area SIN, delle discariche e sull’intero ciclo dei rifiuti ;
– Sottoscrizione di un patto territoriale che riservi una percentuale di assunzioni ai disoccupati brindisini nei bandi degli appalti pubblici e un piano per l’accesso al RED;
– Impegno a seguire tutti i lavoratori a rischio sul versante occupazionale: vertenze territoriali aperte, LSU e lavoratori delle società partecipate;
– Interventi urgenti nei servizi socio-assistenziali per dare risposte ai bisogni delle fasce più deboli chiedendo attenzione particolare per un settore spesso troppo trascurato dall’Amministrazione tanto da diventare oggetto di “ incursioni per interessi clientelari” da parte dei faccendieri di turno;
– Impegni del sindaco, in qualità di più alta autorità sanitaria locale, a chieder conto sulle procedure di prevenzione, monitoraggio e controllo per la tutela della salute e di un sistema sanitario territoriale che non continui a penalizzare i cittadini brindisini ma che invece rispetti i LEA in termini di presidi ospedalieri e distrettuali;
– Infrastrutture e mobilità sostenibile: la sfida per il rilancio del porto a fronte della riforma, sviluppo dell’aeroporto e rete di trasporto pubblico intelligente;
– Progettazione sulle misure di accesso ai fondi strutturali europei 2014/2020;
– Politiche attive del lavoro per i giovani: attraverso un piano di sostegno nel settore commerciale, turistico, agricolo e sociale.
Resta fondamentale e dirimente per la CGIL il metodo: il nuovo sindaco deve concretizzare la programmazione partecipata con i sindacati e i diversi soggetti economici, sociali e culturali.
Positivo l’esito degli incontri: i candidati si sono impegnati a dare riscontro pieno alle richieste sindacali. Abbiamo anche verificato che ci sono passaggi puntuali, in alcuni programmi, sui temi trattati. Ma è chiaro che, chiunque vincerà le elezioni, da subito dopo l’insediamento, la CGIL vigilerà affinché le promesse fatte in campagna elettorale diventino programma di governo cittadino.
Michela Almiento
Segretaria Generale CGIL
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