May 2, 2025

Non so se, per citare il principe Myskin nell’”Idiota” di Dostowieskij, “La bellezza salverà il mondo”, in Italia come a Brindisi; però avverto l’amara sensazione che, non solo nel nostro paese ma anche a Brindisi poco facciamo per salvare e far conoscere sul serio questa nostra bella città e le forme culturali che le appartengono.

A Brindisi c’è gente che canta, scrive, dipinge, organizza mostre ed eventi, fa teatro, lo produce e lo insegna; innova nell’audiovisivo, scrive e realizza film, etc. E tutto questo anche ad un certo livello e sovente senza che la parte “ufficiale” e che si interessa del bene collettivo spesso se ne accorga : perche?

 

Quante narrazioni e suggestioni straordinarie si potrebbero disseminare da tante loro opere ! Roberto Olla, grande documentarista della RAI, mi raccontava amareggiato di quanto altrove si era fatto, con grande evidenza, per raccontare e ricordare avvenimenti di portata storica, in Normandia, a Salerno; mentre a Brindisi, dove comunque con il regno del sud, è rinata e si è sostanziata l’idea della rinascita democratica della nuova Italia, siamo sicuri di aver fatto tutto il possibile perché la storia di quei 5 mesi, dal 1943 al 1944, nei suoi settant’anni, l’abbiamo ricordata con l’importanza che davvero meritava ?

Un altro esempio. Basterà, ancora una volta, aggiungere l’ennesimo, seppur indispensabile, intervento di salvaguardia del Castello di mare, se poi lo terremo ancora una volta alla mercè dei vandali?

 

Dobbiamo ancora dividerci tra “privato sì, privato no”, tra balbettii vetero statalisti o aperture verso le solite concessioni del “facciamoci un bel casinò” o anche qui non potrebbe esistere una via di mezzo, quella del buon senso e finalmente d’un recupero funzionale poi ad una VERA restituzione alla città d’un bene straordinario?

E poi, si può finalmente in seguito ipotizzare un’idea, un progetto su che farne, di questo e di altri splendidi contenitori, per un uso intelligente ed aperto alla voracità culturale d’una terra che, non dimentichiamolo mai, ama andare a teatro e partecipare ad eventi culturali?

E ancora, davvero non si poteva comunicare meglio e rendere più chiari i passaggi della nostra rinuncia a capitale della Cultura europea nel 2019, magari anche aderendo alla proposta di Lecce : ma nel frattempo qualcuno non dovrebbe pur spiegare cosa abbiamo fatto, in questi mesi, in collaborazione con Lecce per almeno guadagnarci una nostra peculiare presenza?

 

Se firmo questo mio intervento richiamandomi ad una carica politica, e comunque riportando solo giudizi e stimoli dei quali solo io ho responsabilità, è perché credo che spetti anche alla politica ed a chi rappresenta le sue istanze a tutti i livelli, compresi quelli di chi amministra gli enti locali, prestare più attenzione anche ai temi della cultura.

Stimoli e proposte che se come PD non abbiamo ancora presentato pubblicamente, a causa di talune ambiguità politiche registrate e per la concomitanza delle europee, comunque ci accingiamo presto a rendere pubblici; anche chiamando a breve, ad una proficua discussione, operatori e personalità della cultura brindisina e pugliese ed anche il Ministro Franceschini.

 

Avverto che anche nella discussione che accompagna la nascita della nuova giunta, oltre ai nomi ed all’applicazione del solito manuale cencelli e delle reciproche convenienze politiche, ( si fa per dire…), il tema della cultura non ha fatto mai capolino. Tornerà nell’agenda della prossima giunta, magari con una programmazione ed una gestione della cultura non solo legata ad eventi sporadici, ma con una programmazione articolata, intelligente, di lunga gittata e soprattutto che provi a coinvolgere non sporadicamente gli operatori culturali brindisini?

 

Non si era convenuto, nella primavera del 2012, di istituire la Consulta per la cultura?

Mi spiacerebbe veder trionfare “il Tremonti che è in noi”, ovvero quella posizione, qualunquista, stupida ma soprattutto contraddetta dalla realtà, per la quale “con la cultura non si mangia”.

Ed invece si mangia, eccome, perché se si comprendessero, com’è giusto, nell’alveo della cultura, l’arte, la letteratura, l’audiovisivo, il teatro, la formazione e l’istruzione, la comunicazione ed il collegato naturale del turismo culturale, si avrebbe il quadro obiettivo di quanto la cultura sia anche una fondamentale risorsa economica. Il PD è pronto a dare una mano perché ciò avvenga e gli altri se ci stanno battano finalmente un colpo.

 

Mimmo Tardio

+ Segreteria PD di Brindisi, responsabile Cultura e Università

One Comment

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    aldo
    21 Luglio 2014

    Necessita una revisione storiaca della città iniziata da Mennitti con il definire,con una apposita commissione nazionale, che quelle due colonne non sono il termine della via Appia. Per curiosità guarda la lapide di virgilio figura installata nel 1900 invece del 1929. In piazza Duomo vi sono i resti di un tempio che non hanno mai visto i templari. Se Ti avvicini al seminario leggi sull’arco d’ingresso 1705 se leggi la desrizione del Comune invece è del 1300. Lo stemma dei Granafei è chiaramente visibile su portone ma il palazzo viene ancora chiamato con il nome dell’acquirente Nervegna.San Teodoro non è mai andato a cavallo ma vi è stata una c onfusione con San Giorgio ecc. La ringrazio per avermi data la possibilità di uno sfogo. Cordiali saluti Aldo Indini