May 7, 2025

La notizia iniziava a diffondersi per la citta’, gia’ dalle prime ore del mattino. E la tesi che fosse tutto vero, veniva rafforzata dalle ricerche iniziate da Polizia e Corpo Forestale che pattugliavano la zona del Casale con tanto scrupolo e circospezione che non lasciavano dubbio alcuno: Dev’essere successo qualcosa di davvero grave.

 

Il vociare della gente, presso il Villaggio Pescatori, collegava le indagini tanto minuziosamente condotte, all’ episodio accaduto solo alcuni giorni prima nelle vicinanze di Milano. L’ evasione dell’ ergastolano Domenico Cutri’, riuscito a fuggire mentre scendeva dal furgone della polizia penitenziaria che lo stava portando al tribunale di Gallarate. Evidentemente, il pericoloso criminale, raggiunta la stazione centrale del capoluogo lombardo a bordo di uno scooter, si era imbarcato sul Milano-Lecce delle 16.45 e arrivato a Brindisi alle 5 del mattino, con mezzora di ritardo per un guasto tecnico alla motrice del treno all’ altezza di Termoli.

 

E qui iniziano le prime sconcertanti domande. Perché la zona Casale? E come aveva fatto a raggiungere il Villaggio Pescatori se il servizio motobarca ha inizio alle 7? Avra’ preso la corriere numero 5 a Porta Mesagne o quella che arriva all’ Aeroporto con partenza da via Bastioni Carlo V?

Il mistero si infittisce e lo sguardo degli indaganti è eloquentemente esaustivo: si brancola nel buio.

Ma finalmente, proprio accostata alla fontana dell’ Acquedotto Pugliese ( una delle pochissime rimaste in citta’, insieme a quella adiacente ai negozi di fiori del cimitero), veniva trovata una bicicletta del tipo mountain bike, senza fanalino posteriore e recante sui parafanghi tracce di terra rosso di Carovigno che svelavano finalmente l’ arcano: il Cutri’, sceso dal treno, attraversava in diagonale Piazza Crispi, raggiungeva l’ Istambul Kebab ( con soli 6 euro porti a casa piadina, patatine fritte e bibita a scelta) di Via Bastioni San Giorgio, 8 e , con indomito coraggio e sprezzante del pericolo, sottraeva il mezzo al bracciante agricolo extracomunitario Jamallah Doufur, 34enne senegalese.

 

Ne nasce una colluttazione col cugino ( da parte di madre ) venditore ambulante di quest’ultimo e solo dopo circa 20 minuti i due riescono a raggiungere un accordo. Il Cutri’ , ottiene il mezzo di locomozione solo dopo aver acquistato: un orologio da polso marca Scotch, una bellissima borsa Boschino e una maschera di Tigre siberiana, copia perfetta e lavorata a mano dalla tribu’ masai del Serengeti.

 

Salito sulla bicicletta, percorre contromano Via Bastioni San Giorgio e , sulla sinistra, visto un grande fabbricato con portone aperto, chiede informazioni per raggiungere il porto ed imbarcarsi per la Grecia (dove avrebbe trascorso una serena latitanza) a quello che reputa un passante. In realta’ è la caserma dei Carabinieri e l’uomo è un appuntato in borghese che, essendo di Zollino ( Le) e non conoscendo perfettamente la citta’, lo indirizza verso il Casale, poiché lui stesso, da circa trent’anni,nel tornare a casa, aveva notato, subito dopo la discesa della Saca, sul lato destro, dell’ acqua che sicuramente doveva appartenere al porto tanto desiderato dall’ ignavo turista.

 

I due si salutano cordialmente, ma prima l’ appuntato invita il Cutri’ a fare attenzione poiché sta procedendo in senso contrario e qualche macchina distratta lo potrebbe investire.

 

Raggiunto il Villaggio Pescatori, si ferma a bere alla fontana dove viene rinvenuta la bicicletta, poiché la salita della Lega Navale aveva messo a dura prova muscoli e fiato con grandissima dispersione di Sali minerali. Dopo aver trovato refrigerio, il Cutri’, preso da infantile giocolamento, indossa la maschera di tigre, proprio mentre tornava dalla sua nottata lavorativa un pescatore residente in loco. La stanchezza di quest’ ultimo, le luci soffuse della zona provocano l’ allucinante apparizione che terranno i cittadini di Brindisi col fiato sospeso per l’ intiera giornata di Sabato 8 Febbraio. L’ arrivo dei piu’ importanti mezzi di informazione della citta’ , ufficializzano in modo chiaro la delicata situazione. Ma, anche stavolta, le cose sono andate in maniera diversa.

 

Senza nulla a pretendere

 

Alfieri Carbone

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