È notizia di questa mattina l’approvazione da parte del Cipe, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, del Piano Strategico Turismo e Cultura proposto dal ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini. Un miliardo di euro finalizzato alla realizzazione di 33 interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio e di potenziamento del turismo culturale, in varie parti d’Italia.
Nello stanziamento anche 20 milioni per «Appia Regina Viarum» con la valorizzazione dell’antico tracciato romano fino a Brindisi, e altrettanti per la «Via Francigena», per alcuni tratti del percorso che si sviluppa dalla Valle d’Aosta fino alla Puglia.
Una grande opportunità per la nostra città che può inserirsi nella dotazione previsionale con progetti intesi a riscoprire e valorizzare la dimensione storica di Brindisi.
«Dobbiamo distribuire il turismo su tutto il paese e non nei tradizionali luoghi conosciuti come le grandi città», ha sottolineato il ministro Franceschini: «è la famosa idea di Italia museo diffuso». L’approvazione del Comitato ha raccolto la soddisfazione di Nando Marino, candidato sindaco per il centrosinistra alle prossime Amministrative a Brindisi, il quale già nei giorni scorsi aveva anticipato la possibilità per la nostra città di inserire un’articolata progettualità nella proposta del MIBACT, per dare impulso a un settore fondamentale per la crescita sostenibile di Brindisi.
«Possiamo realizzare una serie di iniziative – è la proposta di Nando Marino – immaginando un itinerario di ‘stazioni della storia’ che sappia proiettare Brindisi nel suo passato, attraverso mostre, testimonianze documentali e anche la riproposizione, come è stato fatto recentemente a Roma, dei suoi luoghi con il supporto della realtà aumentata.
Per questo potremmo avvalerci dell’esperienza in campo scientifico e tecnologico dei centri di ricerca e di sperimentazione presenti nel territorio. Occorre istituire un tavolo tematico con il coinvolgimento dei maggiori esperti di storia brindisina e di associazioni culturali nell’ambito storico scientifico, al fine di garantire al lavoro un corretto ed efficace metodo di ricerca. Possiamo riaffermare la nostra identità, la nostra voglia di riscatto, il nostro senso di comunità indagando le radici, cioè testimoniando con strumenti moderni ciò che la città ha rappresentato nel corso della storia, il suo ruolo e la sua importanza strategica. Quella che vogliamo ritrovare».
Ufficio Stampa Nando Marino
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