May 3, 2025

map chiuso (2) lettera

Il MAP (Museo Mediterraneo dell’Arte Presente) chiude.

L’Arcidiocesi, con una missiva datata 3 luglio 2016, ha formalmente ingiunto a Massimo Guastella, docente di Storia dell’Arte all’Università del Salento e fondatore della struttura, la restituzione della settecentesca chiesa di San Michele Arcangelo, suggestivo luogo nel cuore di Brindisi trasformato cinque anni fa in museo (e non solo) di arte contemporanea con brillanti e crescenti risultati sul piano della promozione culturale.

 

«Si devono fare urgenti interventi strutturali» si legge nella comunicazione dal sapore di sfratto esecutivo essendo richiesta «la data della consegna dei locali, liberi e sgombri da persone e cose» e lasciando intuire che non si intende aspettare molto.

Non è dato sapere cosa sarà della chiesa a restauro ultimato.

 

chiesa s. teresaLa decisione era nell’aria da tempo, tant’è che Guastella si stava opportunamente muovendo nella direzione di un trasferimento nella vicina e altrettanto bella chiesa di Santa Teresa, pregevole esempio di barocco locale da alcuni anni adibito a museo diocesano, invero sconosciuto ai più in quanto poco pubblicizzato e quasi sempre chiuso.

Una via, dunque per dare linfa vitale e un positivo ritorno d’immagine anche alla stessa struttura diocesana.

Ma pure in questo caso l’Arcidiocesi ha risposto picche, adducendo quale motivo del rifiuto un «progetto diocesano globale» da affidare a una cooperativa appositamente costituita che dovrà impegnarsi nella creazione di un «circuito museale».

 

Ben venga la cooperativa – soprattutto se, auspicabilmente, formata da giovani intelligenze e professionalità – e ben venga la rivitalizzazione, nella direzione di una maggiore fruizione estetica e divulgativa dei beni storico-artistici di proprietà ecclesiastica. Attendiamo ansiosamente.

map_brIntanto il MAP chiude.

Dopo un quinquennio in cui un bel gruppo di studiosi, esperti e ricercatori, sotto la guida di un ispiratore appassionato e fortemente legato alla propria città e al proprio territorio, ha realizzato decine di iniziative (Massimo non vuole definirli «eventi») di elevato spessore scientifico e culturale; dopo un’intensa attività di diffusione e condivisione di spazi e conoscenze, intelligenze e creatività; dopo numerosi progetti, non solo espositivi, condotti e concretizzati con grandi sforzi e senza alcun contributo (ad alcun titolo) dell’amministrazione civica di Brindisi; dopo aver realizzato una cospicua collezione di sculture di elevato valore storico ed estetico, interamente frutto di donazioni degli artisti e degli eredi che hanno immediatamente riconosciuto meriti e competenze e qualità del destinatario delle opere; unica, inedita, importante realtà a Brindisi, il MAP chiude. Il MAP chiude per necessità? Per cause di forza maggiore? Per giusta causa? Per ignavia e indifferenza (non certo de

i suoi animatori né del pubblico sempre confluito numerosissimo)? Il MAP chiude per? Il MAP chiude per.

E allora, sul portone chiuso della chiesa di San Michele, Massimo Guastella potrebbe affiggere un cartello, forse l’ultima opera concettuale esposta al MAP: «CHIUSO PER».

I cittadini, i turisti e i passanti certamente capiranno.

Le istituzioni, non sappiamo.

 

Domenico Saponaro

 

Sulla chiusura del MAP riportiamo di seguito due interventi di rinomati artisti locali.

ciraci mapBrindisi è la città in cui sfrattano i musei, il Map dopo 5 anni chiude perché l’Arcidiocesi non intende rinnovare il comodato d’uso dei locali dell’ex Chiesa delle Scuole Pie.
Diecimila visitatori in meno di cinque anni per uno spazio che era chiuso da un decennio come tanti altri spazi presenti sul territorio brindisino e che il prof. Massimo Guastella con sacrificio, passione e senza alcun fondo pubblico ha fatto rivivere trasformandolo in contenitore culturale.
Io vorrei testimoniare quanto per me, da artista, rientrato a Brindisi dopo anni vissuti a Milano, e poi da docente con cattedra in questa città, sia stato importante questo luogo.
Da artista mi ha dato la possibilità di esporre, esprimermi, farmi conoscere dalla mia città attraverso due mostre (giugno 2012 e ottobre 2015); da docente ha dato la possibilità a tanti allievi e giovani, futuri cittadini di Brindisi, di apprendere i nuovi linguaggi del contemporaneo. Grazie al Map io ho potuto parlare in classe e poi far toccare con mano ai miei studenti di un’opera site specific, com’è fatta una installazione, che cos’è una scultura polimaterica o una performance.  Oltre a quello che si studia e si apprende sui libri di testo, mi sono accorto che gli studenti desiderano conoscere la propria città, la storia del proprio territorio, gli artisti che da questo territorio sono partiti per farlo conoscere all’estero. Solo così si cresce, si educa e si forma quel senso di appartenenza che, ahimè, in questa città manca del tutto. E il Map, in questi anni, ha assolto questi compiti fondamentali dell’educazione.
Le istituzioni devono intervenire!
Giuseppe Ciracì
Epicoco altare maggiore del MapApprendo con immenso dispiacere, le sorti del MAP, Museo dell’Arte Presente di Brindisi, una cosa che mi colpisce profondamente, non solo per l’appartenenza. Un luogo prestigioso che ha fatto conoscere l’Arte e la buona cultura al di là dei propri confini territoriali. Con gratitudine, vorrei ricordare a tutti che attraverso, una delle iniziative museali ( Site Specific -Pale d’altare) è stata possibile la partecipazione alla trascorsa edizione di EXPO 2015 nell’ambito dell’Arte contemporanea, proprio con la mia Opera “Il male è vinto” esposto proprio sull un ‘Altare principale delle Scuole Pie, a suggello, di quanto di buono è stato fatto.
Non conosco le motivazioni di tale atto da parte dell’Arcidiocesi di Brindisi, posso solo confermare il mio disappunto e la non attenta valorizzazione,  di quanti credono in una cultura possibile, a Brindisi !
Grazie MAP
Cosimo Epicoco

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